«Ringrazio il club, mi ha fatto rientrare in gioco»
Il Serramanna vola in Promozione, Carracoi: «Stagione straordinaria e numeri impressionanti, non mi aspettavo di centrare l'obiettivo con 7 turni di anticipo»
Probabilmente non ci sono parole che rendono in maniera adeguata l'idea: impresa epica, titanica, un sogno meraviglioso, esagerato, che diventa realtà; un traguardo storico, una vittoria impressionante, nella forma e nel contenuto. L'ennesima opera d'arte, l'ennesimo capolavoro firmato Fabrizio Carracoi che, alla guida del suo Serramanna, è riuscito a sbaragliare la concorrenza al termine di una cavalcata praticamente perfetta, caratterizzata da prestazioni esaltanti e una continuità nei risultati che ha sfiancato letteralmente, con il passare delle giornate, le speranze di tutte le inseguitrici. La Promozione con ben sette turni di anticipo, dunque, è il regalo più bello che il tecnico potesse fare al club campidanese e a tutto lo staff dirigenziale, che hanno avuto l'intuizione giusta puntando forte su di lui, seppur a stagione in corso: scommessa vinta, si dice in questi casi. Su tutti i fronti.
«Al mio arrivo la società mi aveva chiesto di disputare un campionato al vertice, possibilmente centrando la vittoria del torneo — dichiara Fabrizio Carracoi — mai e poi mai, però, mi sarei aspettato di risolvere la questione con ben sette giornate di anticipo: non conosco bene tutte le statistiche ma non ricordo di qualcuno che sia riuscito in un'impresa del genere».
Un risultato incredibile dunque, anche se il tecnico non è nuovo a queste belle soddisfazioni.
«Si tratta del settimo campionato che vinco: mi è già capitato in Promozione, in Seconda e anche in Prima, ma quest'anno è stato particolare. Settanta punti, settantuno gol segnati e appena dodici al passivo: sono numeri impressionanti, straordinari, a cui si aggiunge il fatto che abbiamo rimediato una sola sconfitta e appena tre pareggi. Un ruolino di marcia che farebbe invidia a molti».
Carracoi divide i meriti in parti uguali. «Si vince tutti assieme, ognuno ha dato il proprio contributo e merita un applauso, a partire dalla società, passando per lo staff tecnico e tutti i miei collaboratori, che si sono dimostrati molto professionali: mi riferisco al preparatore atletico, all'allenatore dei portieri, al massaggiatore; arrivando infine ai giocatori, sono loro del resto che scendono in campo. Io ho solo dovuto fare delle scelte, che probabilmente spesso si sono rivelate azzeccate».
In avanti poi, Meloni e Amorati hanno rispettato in pieno le aspettative di inizio stagione.
«Tutto l'organico è di qualità, ma il nostro potenziale davanti è davvero enorme: stiamo parlando di due giocatori di categoria superiore, senza contare che il secondo è fermo per infortunio da due mesi, mentre il primo ha toccato quota 23 reti. A dicembre poi si è aggiunta al gruppo una pedina preziosissima come Filippo “Zippo” Atzeni, un vero e proprio lusso. Per il resto anche Coccodi e Secci si sono sempre fatti trovare pronti quando sono stati chiamati in causa».
Il centrocampo ha svolto un ruolo essenziale. «Il reparto che, fortunatamente, ha subito meno problemi sul piano degli infortuni: avevamo a disposizione giusto gli elementi necessari per schierarci a quattro, o nel caso a tre più un trequartista. Un mix perfetto tra la grande tecnica del brasiliano Felipe, condita con la quantità e la qualità di Frongia, Ena, Michel Medda e Pau. In difesa invece vorrei citare Atzeni, Aretino, Sani, il fuori quota Frau e Lai, che ci ha dato una grossa mano sino a quando è rimasto con noi».
L'unico passo falso è arrivato alla sesta, con il ko interno maturato nel big-match con il Villagrande. «Uno schiaffo che ci ha fatto bene: dopo quell'episodio infatti siamo riusciti a mettere insieme 21 risultati utili di fila. Sinceramente la mia preoccupazione più grande era quella di non perdere pezzi per strada per infortunio, sono sempre stato convintissimo che se ci fossimo espressi come sappiamo, e con continuità, non avremmo avuto grosse difficoltà. Con degli attaccanti che riescono a trovare il gol con regolarità devi preoccuparti di subire il meno possibile, proprio per questo ho curato particolarmente la fase difensiva sin dalle prime sedute di allenamento. A ridosso del Natale avevamo già un'idea piuttosto chiara sulle reali forze in campo: le nostre principali rivali, parlo ad esempio di Quartu 2000, che può contare su un grandissimo organico, e il Villasimius, che per quanto riguarda le individualità non ha niente da invidiarci, avevano già accumulato un distacco pesante, per motivi che io non posso conoscere, ovviamente».
Ora c'è tutto il tempo per pianificare il futuro. «Per prima cosa devo ringraziare il presidente e il resto dei dirigenti per avermi scelto, oltre allo sponsor, la BMP Immobiliare di Matteo Pilato: mi hanno dato la possibilità di rientrare in gioco dopo una parentesi di tre anni in cui sono rimasto fermo ai box per motivi di salute. Ora il Serramanna ha la possibilità di organizzare il prossimo campionato con largo anticipo. Io invece mi devo concentrare sull'intervento chirurgico a cui devo essere sottoposto a breve, che sarà di breve durata, spero, almeno rispetto al precedente. Per il resto il mio numero lo conoscono: chi ha delle proposte da farmi sa bene dove trovarmi».
Si chiude con una dedica. «Questo successo, principalmente, va a tutti noi; ma un pensiero particolare vola verso quelle persone che non hanno creduto nel mio progetto, nella serietà con cui ho portato avanti il mio lavoro e grazie alla quale ho centrato la settima vittoria personale».