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Mariano Murino, Giorgio Todde, Tortolì
«I cambi a dicembre non di carattere tecnico, poi tanti limiti e difetti»

Il Tortolì ad un passo dalla retrocessione, Cualbu: «Mi prendo le responsabilità delle scelte fatte, nel gruppo è mancata la fiducia per ottenere un risultato alla portata»

Il destino del Tortolì è appeso ad un filo e non va oltre un eventuale spareggio per strappare alla Nuorese la quart'ultima piazza. Ma la sconfitta nel derby contro il Lanusei è vissuta come la sintesi di una stagione che ha preso una piega sbagliata da dicembre in poi con le scelte fatte per la panchina (l'esonero di Francesco Loi e l'arrivo di Virgilio Perra poi dimessosi due gare fa) e per la squadra (via una dozzina di giocatori non sostituiti adeguatamente). Il presidente Giovanni Cualbu (nella foto con i tecnici Murino e Todde) non si sottrae al commento della sconfitta per 2-0 al Lixius facendosi carico del risultato sportivo negativo ottenuto al primo anno di serie D: «Perdere questa gara fa malissimo ma, in questi casi, bisogna prendersi le responsabilità delle scelte comunque fatte sempre secondo coscienza. Evidentemente non siamo stati bravi, il calcio è così, bisogna prendersi le belle vittorie ma anche le sconfitte, abbiamo dimostrato tanti limiti e difetti. Dal punto di vista organizzativo non abbiamo fatto mancare niente, mi sento orgoglioso della nostra dirigenza perché ha mantenuto gli impegni e siamo cresciuti in modo esponenziale. Come scelte tecniche e sulla gestione sportiva va fatta una riflessione e bisogna essere umili e realisti nel capire che una serie di scelte fatte sono state sbagliate. La differenza di classifica rispetto alla gara di andata è frutto di queste scelte sbagliate».

 

Il presidente cerca di dare una spiegazione ad una retrocessione, ancora virtuale ma che potrà diventare definitiva se la Nuorese farà almeno un punto nelle prossime due gare: «Probabilmente abbiamo pagato lo scotto del noviziato, ci sono stati tanti fattori, dalla prima partita all'ultima, che hanno condizionato l'insuccesso della stagione. Avere una certa esperienza aiuta, quella che avevamo in altre categorie, non ci ha nemmeno aiutato che siamo capitati in una stagione in cui nessuno ha mollato ma non vuole essere una scusante. Tutto fa esperienza e ti forma, ne abbiamo visto di tutti i colori, questa ci mancava ma la metteremo in cassaforte. Il Tortolì non finisce con questa retrocessione». Sulla rivoluzione di dicembre Cualbu non entra nello specifico: «Si è cambiato per una serie di situazioni per le quali ci si deve prendere le responsabilità ma non erano di carattere tecnico. Ci sono stati dei motivi che gradirei rimanessero tra gli attori principali. È molto complesso ricostruire le squadre a dicembre ma non stavamo ricercando quello. Cosa è mancato? Non sono la persona più adeguata per dare un giudizio tecnico però in questi anni abbiamo vissuto un po' di calcio, è mancata la fiducia all'interno del gruppo per poter credere di ottenere certi risultati che, probabilmente, erano possibili da ottenere ma quando manca l'autostima e le cose vanno male entri in un vortice nel quale è difficile uscirne. Abbiamo palesato carenze tecniche e morali ma non voglio addossare colpe ai ragazzi o agli allenatori, tutti si sono impegnati, odio fare lo scaricabarile e preferisco assumermi qualche responsabilità in più io». 

 

Un giudizio sul Lanusei e il derby: «Non guardo mai le partite delle squadre avversarie ma si vede che hanno fatto un ottimo lavoro, dal punto di vista tecnico e della costruzione del gruppo. Hanno meritato la vittoria, dispiace l'atteggiamento dell'arbitro, è stato vergognoso, una gara giocata in modo corretto ma con tanti ammoniti e uno espulso. Onore ad entrambe le squadre che hanno gestito la gara in maniera adeguata per l'importanza che rivestiva».

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2017/2018
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