«La scuola calcio è un sogno che si realizza»
Il Vecchio Borgo parte con il piede giusto, Murgia: «Avvio soddisfacente con l'Ulassai, a Tertenia mi aspetto tante conferme»
Quattro gol rifilati all'Ulassai nella sfida d'esordio bastano, e avanzano, per mettere al sicuro, in cassaforte, i primi tre punti della stagione: come inizio non c'è male per il Vecchio Borgo Sant'Elia, sempre guidato, dalla panchina, da mister Miro Murgia, diventato ormai una garanzia, un vero e proprio punto di riferimento della compagine cagliaritana.
Il tecnico, dunque, si tuffa a capofitto nella nuova avventura con tanto entusiasmo, una rosa ringiovanita ma che risulta, allo stesso tempo, decisamente competitiva, anche grazie all'innesto di un giocatore di grande talento ed esperienza come Umberto Festa.
L'obiettivo principale della società, tanto per iniziare, è quello di orbitare, da subito, nelle posizioni più alte della classifica, per poi mettere, magari, i bastoni tra le ruote ad una corazzata come il Barisardo che, a detta di tutti gli addetti ai lavori, è la candidata principale al salto di categoria. In parallelo, i bianco-azzurri dedicheranno particolare attenzione al settore giovanile e alla neonata scuola calcio, una delle novità in assoluto più importanti per questo 2020.
«Si tratta davvero di un buon inizio per noi — ammette soddisfatto mister Miro Murgia — siamo stati bravi a presentarci alla sfida di domenica con la concentrazione giusta, senza sottovalutare l'avversario, com'è giusto che sia».
Il tecnico aggiunge: «L'impatto con il campionato è stato più che soddisfacente, considerando poi che in estate abbiamo cercato di rinforzare la squadra con diversi innesti e serve sempre un po' di tempo per trovare tutti gli equilibri giusti. Sono arrivati sei ragazzi tutti giovanissimi, classe 99-2000, oltre ad Umberto Festa, che per questa categoria è la classica ciliegina sulla torta: c'è voluto qualche sacrificio da parte nostra ma fortunatamente siamo riusciti a convincerlo ad accettare la proposta».
Dopo sette mesi di stop forzato, c'era davvero tanta voglia di tornare in campo.
«In tutto questo tempo il calcio è mancato un po' a tutti: riprendere è stato bello, da una parte, ma anche molto molto faticoso e difficile, anche per via delle normative in vigore. Come se non bastasse la situazione, rispetto alle scorse settimane, sta peggiorando notevolmente e non è affatto facile lavorare così: anche noi, ad esempio, abbiamo avuto qualche problemino e ci siamo dovuti fermare per una settimana. Navighiamo a vista, un po' come tutti, anche perché nel nostro girone ci sono già due squadre alle prese con il Covid; nessuno può davvero sentirsi escluso dal discorso e dall'emergenza, anzi, il rischio di venire coinvolti c'è sempre».
Una situazione di estrema incertezza con cui dobbiamo imparare a convivere in fretta.
«Pensiamo ad una domenica alla volta: prima era quasi un modo di dire, ora però rispecchia la realtà dei fatti, perché non puoi mai essere sicuro di giocare per due settimane di seguito. È un altro modo di interpretare il calcio: anche la pianificazione degli allenamenti ne risente ovviamente, perché non puoi più fare programmi a lunga durata».
Per quanto riguarda la corsa al titolo, la situazione appare già delineata.
«C'è una squadra che, almeno sulla carta, è diverse spanne sopra tutte le altre: sto parlando ovviamente del Barisardo, che in estate ha fatto grossissimi investimenti, prendendo una decina di giocatori che arrivano da fuori. Sono i grandi favoriti, dovrebbero farla da padrone».
Ma l'ultimo verdetto, come sempre, spetterà al campo, e le sorprese potrebbero essere tante, anche perchè la concorrenza non manca. Ed è agguerrita.
«Il Città di Selargius ha allestito un'ottima squadra; anche il Cus Cagliari ha piazzato qualche colpo da novanta, come l'ingaggio di Fabio Toro in porta, ad esempio. Non sottovaluterei nemmeno lo Jerzu, reduce da una grandissima stagione: hanno cambiato pochissimo e potrebbero riconfermarsi ad altissimi livelli».
Il Vecchio Borgo, dal canto suo, ha tutte le carte in regola per giocarsela con le migliori.
«Non ci nascondiamo di certo: cercheremo di dare fastidio a tutti, faremo il massimo per stare al passo con il treno di testa e con il Barisardo».
Per questo sarà importante sbagliare il meno possibile, a partire dalla prossima, delicata trasferta contro il Tertenia. «Mi aspetto tante conferme: siamo solo all'inizio e anche se la partenza è stata piuttosto positiva non dobbiamo assolutamente pensare di aver fatto chissà cosa. I nostri avversari, soprattutto in casa, venderanno la pelle a carissimo prezzo, ci aspetta un impegno delicato».
Murgia pensa già alla formazione da schierare. «Potrebbero esserci tante novità rispetto alla gara di domenica scorsa: vorrei dare spazio a chi ha giocato meno in questo periodo, nelle amichevoli di preparazione. Del resto, il valore della rosa è piuttosto alto, siamo un bel gruppo, stiamo lavorando molto bene, l'impegno non manca e tra i ragazzi c'è tanta competitività durante gli allenamenti, una cosa che non può che farmi piacere. Ci tengo a ringraziare lo zoccolo duro della squadra, e dunque i più anziani della rosa, perché mi danno una grossa mano a gestire la situazione, soprattutto sul piano delle motivazioni. Cerchiamo di trasmettere ai più giovani i valori caratteriali e morali che ci contraddistinguono e che ci permettono, ormai da sette anni, di stare a questi livelli».
Il Vecchio Borgo, tra le altre cose, ha finalmente coronato il suo grande sogno.
«Siamo finalmente riusciti a mettere in piedi la scuola calcio e il settore giovanile, che è sempre stato il nostro obiettivo primario. La priorità è quella di coinvolgere i ragazzi del quartiere: stiamo combattendo, ormai da anni, per poter avere a disposizione un campo dove giocare, qui a Sant'Elia, e finalmente i nostri sforzi sono stati ripagati. Per questo, dunque, ci tengo a fare i complimenti a Davide Murgia, Enzo de Ruggiero e Riccardo Berosi per la passione e la professionalità con cui stanno lavorando con i più piccoli».