«Un dovere per me aiutare questa squadra»
Impresa per lo Sprint Ittiri, Adriani: «Non era facile, ma avevo fiducia in questo gruppo»
Allo Sprint Ittiri serviva una vera e propria impresa per strappare la permanenza in Prima Categoria, e così è stato: nel match casalingo contro il Golfo Aranci, infatti, i ragazzi guidati da Walter Adriani hanno centrato una grandissima vittoria, aggiudicandosi il confronto con un netto 6 a 2.
Dopo il ko rimediato contro la Robur di Sennori, i bianco azzurri avevano a disposizione un solo risultato: una missione disperata ma non impossibile, che si è risolta nel migliore dei modi per gli ittiresi, che possono così concludere al meglio una stagione costellata di difficoltà.
«La soddisfazione è enorme – ammette Adriani -, considerando che lo Sprint ha disputato quest'anno il primo campionato in Prima Categoria della sua storia; aver ottenuto la salvezza è motivo d'orgoglio per noi.
E' stato un anno difficile, che si è concluso soltanto con i play-out: la sofferenza ha contribuito sicuramente a farci apprezzare maggiormente questo successo.
La sconfitta rimediata a Sennori nella seconda partita del triangolare ha compromesso sensibilmente il nostro cammino, visto che dovevamo vincere con almeno tre gol di scarto contro una squadra di tutto rispetto, composta da giocatori esperti, di categoria superiore.
Serviva un'impresa, e i ragazzi sono stati bravi ad affrontare questo impegno con la giusta determinazione: siamo stati bravi ad andare oltre la stanchezza di fine stagione, nonostante i vari acciacchi fisici.
E' stata una grande partita da parte nostra: siamo andati al riposo sul 3 a 0, abbiamo tenuto sempre in pugno la gara, senza concedere nulla al nostro avversario.
Non pensavo di ottenere una vittoria così larga, anche se eravamo consapevoli che per guadagnare la salvezza avremmo dovuto vincere con almeno tre reti di scarto, sapevamo che non sarebbe stato facile ma ci siamo riusciti perchè in campo abbiamo buttato il cuore oltre l'ostacolo, come si suol dire: la squadra era motivata, era gasata, era pronta, era attenta; non era facile, soprattutto perchè a fine stagione si fa sentire.
Aver tagliato questo traguardo, giocando peraltro molto bene, come peraltro ha riconosciuto l'avversario, e segnando tanti gol ci regala una soddisfazione grandissima».
Il brutto passo falso rimediato nella sfida contro il Sennori ha rischiato di compromettere seriamente la corsa alla salvezza per lo Sprint.
«A Sennori siamo scesi in campo probabilmente con troppa superficialità e presunzione, convinti di aver già vinto la partita per il fatto di militare in una categoria superiore.
In quell'occasione non è mancato sicuramente l'impegno, ma forse siamo venuti meno sul piano della prestazione e della testa in particolar modo; abbiamo sofferto il campo in terra battuta, abbiamo sofferto la determinazione di una squadra che di fronte al proprio pubblico ha dato il massimo.
Ho cercato di far capire ai ragazzi che in queste partite secche, delle vere e proprie finali, non conta il blasone dell'avversario, o la categoria in cui ha giocato: sono tutte cose che si azzerano, che non contano niente.
Serve intelligenza, voglia, cattiveria agonistica, fame di vittoria: si può anche partire pensando magari di avere qualcosa in più rispetto agli avversari, ma bisogna poi dimostrarlo in campo».
Adriani ha iniziato ad allenare la squadra nel momento più critico della stagione, subentrando a mister Pala; una sfida sicuramente non facile, che nascondeva numerosissime insidie.
«Ho smesso di giocare tre anni fa, da quel momento mi sono concentrato sulla mia carriera da allenatore; mi è stato chiesto, a stagione in corso, di dare una mano tra i pali allo Sprint Ittiri, visto che il portiere, Giuseppe Cau, che ha delle grandissime qualità ma è molto giovane, avrebbe potuto avere bisogno di tempo per maturare, oltre che di una persona esperta al suo fianco che magari lo aiutasse in questo processo di crescita.
Sono sceso in campo più del previsto, sino a poche settimane dal termine: la società ha poi deciso di dare una scossa all'ambiente, decidendo di sostituire l'allenatore, che secondo me non aveva colpe e ha risentito di una situazione negativa nel suo complesso, per tentare il tutto per tutto e provare a centrare una salvezza che sembrava ormai compromessa; mi hanno chiesto se potevo assumere la guida tecnica della squadra ed ho accettato sia per ringraziare e non tradire la fiducia di una dirigenza che mi aveva proposto questo incarico e sia per aiutare un gruppo di ragazzi, di amici, che dall'inizio alla fine è rimasto solido e compatto; qui allo Sprint ho trovato una famiglia ed è stato naturale per me cercare di dare una mano.
Ho cercato semplicemente di lavorare sulla testa dei giocatori: il nostro unico obbiettivo era la salvezza, e ho fatto di tutto affinchè i giocatori spendessero tutte le loro energie all'inseguimento di questo traguardo.
Pian piano siamo usciti fuori da una situazione critica, agganciando per prima cosa i play-out e poi andando a vincere il triangolare».
La fiducia nei confronti del gruppo non è mai venuta meno, nemmeno nei momenti più delicati.
«Quando ho preso la squadra in mano – racconta Adriani -, avevo tantissima fiducia in questo gruppo, perchè ritengo abbia moltissime qualità; probabilmente ha pagato il noviziato, perchè aveva tutte le carte in regola per centrare la salvezza senza soffrire così tanto, anche se la Prima Categoria è indubbiamente più difficile della Seconda
Non ho mai avuto paura di non farcela, l'unica cosa che mi spaventava era essere costretti a fare così tante reti al Golfo Aranci».
La sconfitta ottenuta nella sfida contro il Tergu di Boncore, valida per gli spareggi play-out, è stata sicuramente un duro colpo, soprattutto a livello psicologico.
«Speravamo di chiudere il discorso in occasione della partita con il Tergu, pensavamo di poter fare una prestazione importante, considerando che li avevamo incontrati un mese prima in campionato e avevamo disputato una grandissima partita.
Probabilmente il giorno abbiamo sentito troppo l'emozione di un match così importante, siamo scesi in campo con poca tranquillità e ne abbiamo inevitabilmente risentito.
Probabilmente, a fare la differenza è stata l'esperienza maggiore dei nostri avversari, che in organico hanno elementi importanti, soprattutto da questo punto di vista; eravamo troppo contratti e non siamo riusciti a gestire la partita, tutto l'opposto insomma di quanto accaduto domenica con il Golfo Aranci, in cui non avevamo più nulla da perdere».
Il tecnico ci tiene a ringraziare tutte le persone che hanno reso possibile questo successo.
«Mi sento di condividere questa grande gioia con tutti i ragazzi e la società dello Sprint Ittiri, che ci è stata vicina nei momenti più difficili e non è poco, perchè ci hanno sempre aiutato e non ci hanno mai fatto mancare nulla; ci tengo a ringraziare il nostro sponsor, che ci ha dato una grossa mano, i miei collaboratori, Pietro Mura, l'allenatore in seconda, e Maurizio Solinas che è l'allenatore dei portieri, senza dimenticare la fisioterapista Lorena Soddu, che è stata fondamentale.
Questa gioia mi ripaga di alcune delusioni passate, prima fra tutte la retrocessione incassata con l'Ittiri; spero che sia solo l'inizio di una lunga serie, mi auguro di cambiare marcia e di proseguire la mia avventura al meglio».
Il futuro di Adriani è, con tutta probabilità, ancora targato Sprint Ittiri.
«Abbiamo già abbozzato un discorso generale in vista della prossima stagione; penso che sarò riconfermato qui allo Sprint Ittiri, ma prima di pensare al futuro ho bisogno di staccare un attimo la spina.
Mi auguro che questo gruppo possa essere riconfermato in blocco, con l'aggiunta di qualche innesto potremo toglierci diverse soddisfazioni».