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«Stiamo andando oltre le aspettative ma dobbiamo crescere ancora molto»

La Fermassenti vuole continuare a stupire, Concas: «Contro il Cortoghiana ho visto la reazione giusta, noi bravi a rimanere in partita»

La Fermassenti inizia il girone di ritorno con un buon punto, conquistato in rimonta nel big-match di giornata contro la capolista Cortoghiana e si gode il secondo posto in classifica, in solitaria, grazie al contemporaneo passo falso rimediato dalla Villacidrese. Per mister Roberto Concas arrivano dunque altre conferme importanti, sia sul piano della personalità che per quanto riguarda la bontà delle prestazioni: il netto 3 a 0 rifilato ad una corazzata come la Gioventù Samassi, nell'ultima uscita del 2018, è ormai acqua passata, ma la sensazione è che la compagine di San Giovanni Suergiu possa ancora ritagliarsi un ruolo di primissimo livello in questo torneo, anche se, stando alle dichiarazioni del tecnico, la lotta per il salto in Promozione sembra ancora off-limits, ma la situazione potrebbe mutare rapidamente ed in maniera sostanziale. Molto dipenderà, in questo senso, dalle prossime sedici gare in programma da qui alla fine della stagione, a partire dal confronto in casa della Freccia Parte Montis di Mogoro, tra la formazioni più in forma del momento, che insegue in classifica staccata di appena quattro lunghezze.

«Il confronto di domenica è stato piuttosto equilibrato e, credo, decisamente piacevole per i tanti tifosi che sono arrivati al campo. Si trattava di un impegno molto difficile per noi — ammette Concas —, in casa della capolista che ad oggi non ha ancora perso una partita e vanta la miglior difesa del torneo; numeri importanti che ci danno un'idea più precisa della situazione in cui ci siamo trovati. Sapevamo che sarebbe stata una battaglia in cui avrebbero pesato molto gli episodi: in questi casi vince chi sbaglia meno».
Anche dal punto di vista psicologico non è stato per nulla facile. «Un derby molto sentito, che metteva in palio punti pesantissimi per la corsa al titolo, non capita tutti i giorni di poter giocare sfide così prestigiose. Forse la tensione ha pesato più del previsto, il fraseggio e la qualità della manovra non sono stati eccellenti ma le due squadre sono riuscite a tenere i ritmi alti, puntando più sull'agonismo che sulla tecnica».
Il tecnico analizza il match nel dettaglio. «Nel primo tempo probabilmente sono andati meglio loro: hanno sfruttato al massimo le loro caratteristiche principali, una compagine molto solida che concede davvero poco e che riesce ad imprimere alla gara un grosso impatto fisico. Per questo dico che siamo stati un po' ingenui a concedere troppe punizioni: proprio sugli sviluppi di un calcio da fermo è nato il loro gol, in quelle occasioni portano puntualmente in area 4-5 giocatori di un metro e novanta l'uno e per noi è stato particolarmente problematico correre ai ripari».
Lo svantaggio rischiava di compromettere la giornata. «Proprio per questo devo fare un applauso ai miei, che sono riusciti a rimanere in partita, soprattutto sul piano mentale, mantenendo alta la concentrazione ed evitando di subire il raddoppio. Sapevamo infatti che sarebbe bastato un episodio per invertire l'inerzia della partita e magari vincerla».
Nel secondo tempo, in effetti, si è vista tutta un'altra Fermassenti. «Ho cambiato qualcosa per quanto riguarda la nostra disposizione in campo: i vari accorgimenti ci hanno permesso di guadagnare metri e sollevare il baricentro, aumentando la pressione sulla loro linea difensiva. Poi è arrivato il pareggio, ancora sugli sviluppi di un calcio di punizione».
Da quel momento in poi la gara si è ulteriormente infiammata. «Ci sono state diverse occasioni, sia da una parte che dall'altra. Il Cortoghiana si è reso pericoloso con alcune mischie in area di rigore, in una di queste hanno colpito un palo. Con il passare dei minuti, però, ci siamo ricompattati e nel finale siamo stati ad un passo dal gol del sorpasso, ma è mancato quel pizzico di lucidità e di freddezza nel momento della conclusione. Credo che il pareggio sia comunque il risultato più giusto per quanto hanno fatto vedere le due squadre».

La classifica parla chiaro: secondo posto a quota 37, ad una lunghezza di distanza dalla vetta; ci sono tutte le premesse per una seconda parte di stagione interessantissima.
«Stiamo andando oltre le più rosee aspettative ma non possiamo dimenticare da dove siamo partiti: la rosa è praticamente la stessa che l'anno scorso si è salvata con quattro giornate di anticipo, piazzandosi al nono posto, al termine di una stagione tranquilla. Ora ci troviamo in alto, ma sappiamo benissimo di essere una piacevole variabile, un intruso nella lotta al titolo. Stando ai vari pronostici degli addetti ai lavori e analizzando la situazione con oggettività ti accorgi che i club più quotati per il salto sono altri: Cortoghiana, appunto, Samassi e Villacidrese, che in estate hanno allestito organici con il chiaro intento di sbaragliare la concorrenza. In più ci metto il Sadali, che sta confermando quanto di buono fatto nel recente passato, considerando che sono reduci da un ottimo terzo posto. Vedo bene anche il Mogoro, che si è rinforzato, tanto e bene, nel mercato invernale».
Si tratta di uno dei tornei più divertenti ed incerti degli ultimi anni. «Se sbagli una gara scivoli a metà classifica, se invece la vinci vieni catapultato nelle primissime posizioni».
La concorrenza è ancora più agguerrita rispetto all'avvio. «Il Narcao ha piazzato movimenti importanti nella sessione di dicembre, la Tharros si è risistemata alla grande e ora prenderà punti a tutti, il Sanluri è in netta crescita e sta offrendo un ottimo calcio, per non parlare poi del Villamar e del Villaperuccio che sono sempre in grado di battere chiunque e rientrano di diritto tra le papabili per i play-off».

La Fermassenti brilla tra le grandi. «Ci fa piacere ovviamente, ma per noi cambia poco: il nostro primo obbiettivo è la salvezza. Per il resto, ci concentriamo su una gara per volta, con l'unico obbiettivo di fare sempre meglio e crescere ancora, magari valorizzando ulteriormente i nostri giovani talenti. Scendiamo puntualmente in campo per vincere, anche se dalla società non arriva nessuna pressione in questo senso, ed è una cosa molto positiva. Se sei bravo e fortunato riesci a fare punti, altrimenti cerchi di voltare subito pagina, senza fare drammi, e ti concentri sul lavoro per riscattarti nel più breve tempo possibile».

Il 3 a 0 rifilato ad una compagine quotata come il Samassi, nell'ultima uscita del 2018, ha rappresentato una vera e propria iniezione di fiducia. «Una vittoria importante, in casa di un'autentica corazzata. Sia noi che loro dovevamo fare i conti con qualche assenza di troppo, ma fortunatamente le cose sono andate nel verso giusto. Era importante dare continuità a quel risultato, una cosa tutt'altro che scontata tenendo conto del valore dei nostri avversari. Il modo migliore per chiudere il girone di andata e iniziare quello di ritorno».
La trasferta di Mogoro è l'ennesima tappa fondamentale per il cammino di Cosa e soci.
«Ci aspetta un'altra battaglia, inutile dire che ce la metteremo tutta per allungare la nostra striscia di risultati positivi. Affronteremo una compagine che nelle ultime quattro uscite non ha subito nemmeno un gol, peraltro contro attacchi stellari come quelli della Villacidrese, del Samassi e del Narcao. Hanno inanellato qualcosa come dodici risultati utili consecutivi, c'è davvero poco altro da aggiungere. Sono molto quadrati e possono contare su diverse ottime individualità, in ogni zona del campo, che a me tra l'altro piacciono parecchio: penso a Lai, ad esempio, o al loro capitano Orrù». All'andata il confronto si chiuse con un pirotecnico 2 a 2. «Chi saprà sfruttare a proprio favore gli episodi nelle due aree di rigore riuscirà a prendere il sopravvento sull'avversario».
Il tecnico si aspetta l'ennesimo passo in avanti sul piano della personalità.
«Cercheremo di mettere a frutto l'esperienza maturata nella scorsa uscita: ho a disposizione un gruppo molto molto giovane che può e deve crescere ancora tanto, soprattutto per quanto riguarda la gestione dei momenti più importanti del match, perchè spesso dopo lo svantaggio siamo stati incapaci di reagire con la giusta convinzione».
Concas è fiducioso. «Cresciamo domenica dopo domenica, sia per quanto riguarda i singoli e sia, conseguentemente, a livello generale, non solo dal punto di vista tattico, ma anche e soprattutto sul piano dell'autostima e della consapevolezza nei nostri mezzi».
La Fermassenti sta ritrovando progressivamente lo smalto e la brillantezza che l'hanno contraddistinta nell'avvio di stagione. «Dove siamo riusciti a centrare otto vittorie di fila. Poi le cose si sono complicate tra fine novembre e dicembre: abbiamo alternato ottime prove, soprattutto in casa, con partite giocate sotto tono, ma ci tengo a sottolineare il fatto che in quel periodo eravamo alle prese con diverse assenze, principalmente per motivi di lavoro, a cui si sono aggiunte le varie squalifiche. Contro Villacidrese e Narcao, ad esempio, abbiamo pagato in termini di esperienza e di sicurezza: basti pensare che in difesa ho schierato due classe '97, un '98 ed un '2001. Purtroppo non ci siamo presentati al top per uno dei momenti più tosti e decisivi della stagione».
Il giovane allenatore può continuare a lavorare con il pieno di serenità.
«Qui mi sto trovando davvero molto bene: conoscevo tanti dei ragazzi che fanno parte di questo gruppo, per averli incontrati da avversario o in ambito extra-calcistico; hanno valori morali molto importanti, che è uno degli aspetti principali per quanto mi riguarda; è un vero e proprio piacere passare le ore con loro al campo, anche perchè si stanno mettendo a disposizione con intelligenza e impegno; mi aiutano a curare ogni minimo dettaglio, sono felicissimo. È bello vedere che tutto quello che provi durante la settimana viene riproposto in campo la domenica, credo che sia la soddisfazione più grande per qualsiasi tecnico».

In questo articolo
Campionato:
Stagione:
2018/2019
Tags:
Prima Categoria
Girone B