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Lanteri
«A Monte Rosello, quartiere di Sassari, ci seguono in tanti»

La Lanteri si prende la Promozione, Robbi: «Risultato storico giunto con un anno d'anticipo. La svolta vincendo a Luogosanto. Il settore giovanile è la nostra forza»

Un sogno che diventa realtà: si potrebbe riassumere con queste semplici parole la stagione fantastica della Lanteri, che è riuscita a sbaragliare l'agguerritissima concorrenza grazie ad una cavalcata inarrestabile ed una serie di prestazioni a dir poco incredibili, sia sul piano tecnico-tattico che per quanto riguarda cuore, carattere e determinazione. Il valore delle rivali, del resto, non si discute: proprio per questo il primo posto conquistato dai sassaresi ha un sapore ancora più particolare, perchè tenersi alle spalle autentiche corazzate come il quotatissimo Luogosanto e l'Olmedo, giusto per citarne due, non è stato affatto semplice, anzi. Tra gli artefici principali di un'annata praticamente perfetta c'è sicuramente mister Giuliano Robbi, bravissimo nel tirare fuori il massimo dal gruppo di giocatori a sua disposizione, molti dei quali piuttosto giovani, con alcune intuizioni che in pratica sono risultate decisive, come ad esempio l'innesto di Igene nel cuore dell'attacco, mossa che, a conti fatti, si è rivelata a dir poco devastante.

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«L'intento, sin dalle prime battute, era quello di disputare un buon campionato — dichiara Giuliano Robbi — ma non correvamo sicuramente per il titolo, almeno stando ai pronostici, perché sulla carta c'erano compagini più attrezzate, a partire dal Luogosanto, passando per Tempio e Olmedo, sino ad arrivare al Mesu 'E Rios».
L'avvio, a dire il vero, non è stato dei più semplici, con due ko rimediati nelle prima quattro gare.
«Siamo subito corsi ai ripari: i ragazzi si sono messi sotto con il lavoro e c'è stata una netta inversione di tendenza, un cambio di marcia stupefacente. La vittoria conquistata in casa del Luogosanto, alla nona giornata, ci ha dato la consapevolezza nei nostri mezzi, cosa che forse inizialmente ci mancava: gli azzurri erano, a detta di tutti, la squadra da battere, così abbiamo capito che potevamo dire la nostra. Il club a dire il vero puntava a raggiungere la Promozione in tre anni, il salto invece è arrivato al secondo tentativo, una cosa che non può che farci immensamente piacere anche perché si tratta di un traguardo storico, mai raggiunto prima. I dirigenti hanno svolto un ottimo lavoro: da diversi anni si impegnano a fondo per racimolare qualche euro per allestire una rosa competitiva». L'epilogo è stato estremamente coinvolgente. «Siamo la squadra di Monte Rosello, un piccolo quartiere di Sassari; non ci aspettavamo un pubblico esagerato, ovviamente, ma domenica la tribuna era comunque gremita, un bel colpo d'occhio, con le squadre giovanili al gran completo e i genitori dei bambini che ci hanno fatto sentire tutto il loro calore. Il Siligo a dirla tutta non ci ha creato troppi problemi, visto che erano ormai salvi; a fine partita si sono uniti ai festeggiamenti, per una giornata da ricordare».

La stagione ha regalato momento esaltanti. «Alla sedicesima di andata, al rientro dopo la sosta per le feste, abbiamo battuto il Siligo mentre il Codrongianos è crollato in casa contro il Luogosanto. Ci siamo trovati in testa, senza più abbandonare quella posizione; anzi, con il passare delle partite aumentava il vantaggio nei confronti delle dirette inseguitrici, con un margine di dieci punti che ci ha permesso di affrontare gli scontri diretti con il pieno di tranquillità».
Le difficoltà, come è ovvio, non sono mancate. «Il ko contro l'Olmedo, per 1 a 0, ci ha fatto male anche perché meritavamo qualcosina in più; nel match successivo contro il Luogosanto, invece, ci è girato tutto storto, la sconfitta è assolutamente meritata, ci può stare, considerando il grandissimo valore degli avversari: avevano senza ombra di dubbio l'organico più competitivo e nel corso della stagione è emerso tutto il loro reale valore; noi però, probabilmente, siamo stati più continui».
Il tecnico ha saputo trasmettere ai suoi la determinazione necessaria per mantenere il passo e soprattutto reggere la grande pressione. «In questo senso sono risultati decisivi i giocatori più esperti, che in sostanza rappresentano l'ossatura principale della formazione: penso a Manai, Fiori, Zappino, Rodelli. La nostra era una sorta di scommessa: volevamo capire sino a dove ci saremmo potuti spingere e man manco che ottenevamo i risultati positivi cresceva anche l'entusiasmo, una cosa fondamentale soprattutto per i più giovani, che si sono calati rapidamente nella categoria riuscendo a ritagliarsi un ruolo importantissimo. In Prima ormai giocano tanti elementi di talento ed elevato spessore, che a causa della regola sui fuori quota obbligatori non riescono più a trovare lo spazio che meritano in Promozione e sono costretti a scendere di categoria: il campionato dunque è sempre più competitivo. Noi ci abbiamo provato e ci è andata bene, anche grazie ad un pizzico di fortuna che non gusta mai, considerando che diverse partite sono state risolte in pieno tempo di recupero: significa che non ci siamo mai arresi, lottando sino all'ultimo secondo».
Robbi ha dovuto lavorare sodo per trovare i giusti equilibri tra i reparti. «Dopo le prime settimane c'è stato l'addio di alcuni giocatori, che tra l'altro reputavo fondamentali per la fase avanzata. Per fortuna è arrivato Igene a darci una mano».
L'attaccante è risultato, in sostanza, la vera arma in più. «Nel Pagi giocava come esterno, la nostra fortuna è stata quella di provarlo come seconda punta e i risultati sono stati incredibili, considerando che ha siglato 16 gol; c'è davvero poco altro da aggiungere in questo senso».


LanteriIn vista del futuro, insomma, ci sono tutte le credenziali per crescere ancora. «Ho puntato forte sui talenti che arrivano direttamente dal nostro vivaio: chiudevamo molto spesso gli incontri con 4-5 giovanissimi in campo, tra il 2000 e il 2001. Molti allenatori preferiscono i giocatori più anziani e di sicuro rendimento, la politica della Lanteri in questo senso è profondamente diversa: hanno intenzione di gettare delle basi solide per un progetto che possa durare nel tempo, attraverso il lavoro, ed io mi trovo in piena sintonia, anche se devo ammettere che quando vinci diventa tutto più facile. Mi prendo la mia percentuale di merito, come è normale che sia, ma devo per forza condividere questo risultato con i dirigenti e soprattutto con gli allenatori di Allievi e Juniores, che hanno fatto un ottimo lavoro mettendoci a disposizione giocatori di grandissima affidabilità, nonostante l'età. Gli Juniores, tra le altre cose, per il secondo anno consecutivo hanno raggiunto le fasi finali, mancando la finalissima di Sa Rodia per un soffio; a mister Ravot dunque vanno i miei complimenti».
Robbi, dal canto suo, è pronto per continuare con questa avventura. «Mi prenderò una settimana di pausa, poi ci siederemo attorno ad un tavolo con la società, c'è già un incontro in programma per lunedì prossimo. Il club farà tutte le valutazioni del caso sulle strategie e gli obiettivi, so che hanno intenzione di riconfermarmi, dunque raggiungere un accordo non sarà impossibile, anzi».
L'allenatore fa il punto sulla situazione: «Per quanto riguarda i fuori quota siamo decisamente apposto, c'è grande abbondanza e si potrà fare un ottimo lavoro; più che altro ci sarà da piazzare alcuni innesti nelle zone nevralgiche del campo, cercando allo stesso tempo di riconfermare i giocatori più rappresentativi, perché conquistare la salvezza non sarà affatto facile».
Per finire, spazio alla dedica. «Un pensiero va sicuramente a mio padre, che non c'è più ormai da sedici anni. Ci tengo a ringraziare la mia famiglia, che mi sopporta nonostante io viva al campo per quattro giorni su sette (ride). Vorrei però approfittarne per mandare un saluto ad un mio ex allenatore, Martino Venusti, che attualmente sta poco bene».

In questo articolo
Squadre:
Allenatori:
Campionato:
Stagione:
2018/2019
Tags:
Prima Categoria
Girone D