«Il futuro? Mi piacerebbe continuare a lavorare con i giovani»
La Montalbo continua a stupire, Eros Matzuzzi: «Non pensavamo di poter fare così bene, il Posada è fortissimo ma ce la giocheremo sino alla fine»
La Montalbo seconda in classifica, ad otto lunghezze dal lanciatissimo Posada, è una delle sorprese più eclatanti del girone D di Prima Categoria: la compagine bianco-celeste, partita con il chiaro intento di acciuffare una salvezza tranquilla, è riuscita a crescere e migliorare giornata dopo giornata, a suon di gol e belle prestazioni, e si è messa alle spalle squadre di tutto rispetto come l'Oschrese, la Bittese ed il Calagonone, fermato in casa sul pari nell'ultima uscita, con il punteggio di 2 a 2. Tra gli artefici del momento magico dei siniscolesi c'è sicuramente Eros Matzuzzi, elemento dal talento indubbio che in un primo momento era stato scelto dal presidente Mirko Carta per ricoprire il ruolo di allenatore ma che ha poi preferito dare il suo contributo principalmente in campo.
«Siamo partiti con l'obbiettivo di centrare la salvezza senza troppi affanni, il secondo posto è assolutamente inaspettato. Abbiamo capito che comunque possiamo giocarcela ad armi pari con chiunque». Il 2 a 2 maturato domenica nella trasferta in casa del Calagonone vale per il terzo risultato utile di fila; Matzuzzi analizza la sfida. «Avevamo diverse assenze importanti, ma nel primo tempo la squadra si è espressa davvero male, non serve cercare alibi. Nella ripresa è arrivata la svolta anche se io mi sono fatto male ad una gamba cinque minuti dopo il mio ingresso in campo; stavamo praticamente giocando in dieci, peccato perché c'erano tute le premesse affinché la partita finisse diversamente».
Non è la prima volta che la Montalbo chiude il match con un pizzico di rammarico. «Il Golfo Aranci ha acciuffato il pari al 94' ad esempio; ci manca qualche punto probabilmente ma la classifica è giusta. Il Posada è una squadra costruita per stare al primo posto, a differenza nostra, ma vogliamo giocarcela sino all'ultimo, possibilmente cercando di valorizzare i tanti talenti interessanti che ci sono a Siniscola. La società ha fatto tanti sacrifici, noi tenteremo di ripagarli nel migliore dei modi».
I bianco-celesti stanno andando oltre le più rosee previsioni di inizio stagione. «Sinceramente, non mi aspettavo che riuscissimo ad essere così competitivi, dimostrando tra l'altro di essere in grado di proporre un buon calcio, come capitato a Posada. Mio cugino Juri (Matzuzzi ndr) sa il fatto suo, io cerco di dargli una mano con qualche consiglio e la mia esperienza, ma ha tutte le qualità necessarie per poter fare bene. Da qui alla fine può succedere di tutto, non ci mettiamo limiti».
In un primo tempo la dirigenza aveva affidato la panchina proprio all'ex giocatore di Sampdoria e Lazio. «Poi ho avuto dei problemi personali e ho scelto di dare una mano in campo». Per il futuro, Matzuzzi si vede con i panni dell'allenatore cuciti addosso. «E' quello che ho fatto negli ultimi due anni con la Juniores del Siniscola, impegnata con ottimi risultati nel campionato regionale, vinto per due volte con una squadra tra le più giovani del campionato. A me piace molto ricoprire quel ruolo, probabilmente continuerò a coltivare questo sogno; ho avuto il piacere di lavorare con tanti tecnici importanti, tra cui l'attuale commissario tecnico della nazionale, e vorrei trasmettere ai ragazzi tutto quello che ho imparato». Magari sposando il progetto della Montalbo. «La mia idea è quella di dedicarmi al settore giovanile: è un aspetto fondamentale del nostro calcio, utile soprattutto ad abbattere in maniera sostanziale i costi di gestione della Prima Squadra: se riesci a valorizzare al meglio anche solo 4 o 5 talenti puoi ritenerti soddisfatto. C'è bisogno di lavorare in maniera più seria e professionale in questo senso: le potenzialità non mancano, anche se gli ultimi giocatori usciti da Siniscola, a parte Sirigu, siamo io e Cau trent'anni fa».