«Nessuno fa regali, per vincere serviranno testa e cuore»
L'Olmedo volta pagina, Pintus: «Dimentichiamo il passo falso con il Lauras, contro il Luogosanto senza paura»
La regola è piuttosto chiara, e vale per tutti: mai abbassare la guardia, nemmeno per gli impegni che sulla carta sembrano più abbordabili; vietato sottovalutare l'avversario, dunque, anche se occupa i bassifondi della classifica ed è staccato di ben 28 punti. In casa Olmedo, domenica, hanno imparato la lezione a carissimo prezzo: il pareggio maturato al termine dei 90' nella sfida in casa del Lauras ha del clamoroso, soprattutto perchè i bianco-verdi si presentavano alla sfida con un biglietto da visita di tutto rispetto, quattro successi di fila e il secondo posto in classifica ben al sicuro, ad una lunghezza dalla capolista Lanteri. Eppure il campo ha dato un verdetto inaspettato, almeno stando alle sensazioni della viglia, con Pintus e soci che si devono accontentare di un punticino e scivolano così a -3 dalla vetta: è la dimostrazione più lampante che ad ogni minimo passo falso rischi seriamente di compromettere il lavoro fatto sino a quel momento. Eppure i ragazzi di Pala hanno subito una ghiotta chance per ripartire con la loro corsa verso la Promozione: all'orizzonte il confronto d'altissima quota contro il Lugosanto, tra le compagini meglio attrezzate e più competitive del girone, con le due formazioni che hanno le carte in regola per infiammare uno dei match più attesi della quinta giornata di ritorno. Spetta proprio al forte attaccante classe '93, con trascorsi in serie D nel Progetto Sant'Elia e Olbia e lo scorso anno al Tonara, fare il punto della situazione alla vigilia dell'ennesimo banco di prova della stagione.
«Ci siamo presentati alla sfida contro il Lauras con la giusta convinzione e la determinazione al massimo — dichiara Carlo Pintus —, con l'intento di vincere, ma sapevamo bene che sarebbe stata una partita piena zeppa di trabocchetti. Quando occupi l'ultima posizione in classifica e affronti una delle prime della classe cerchi ovviamente di dare tutto quello che hai; eravamo pronti ad un confronto acceso ma a dire la verità non siamo scesi in campo con il giusto approccio, così abbiamo incassato il gol sugli sviluppi di una conclusione dalla distanza. A quel punto ci siamo un po' complicati la vita da soli, perchè non riuscivamo a trovare bene le misure. Durante il riposo ci siamo schiariti un po' le idee, diciamo così (ride) e nella ripresa è arrivato il pareggio, intorno al 70-75', grazie ad un mio gol da fuori area. Poi abbiamo costruito almeno due occasioni nitide per vincerla, ma siamo rimasti in 8 uomini, tra infortuni ed espulsioni, e a quel punto la rimonta è sfumata del tutto. Accontentiamoci del pari, può capitare a tutti un incidente di percorso, per quanto ci tenessimo a stare a ridosso della Lanteri. La cosa che più conta ora è cercare di rialzarsi immediatamente, senza perdere la fiducia: per noi non cambia niente, mancano ancora dieci giornate, abbiamo tutto il tempo davanti».
Pintus è tornato al gol dopo diverse settimane di digiuno. «Nelle prime dieci giornate sono riuscito ad andare a bersaglio con buona continuità, con la media di una rete a partita, poi mi sono rotto il braccio nella partita in casa contro il Campanedda, un infortunio che mi ha tenuto fermo ai box per due mesi e mezzo. Sono rientrato in occasione della sfida con il Codrongianos, poi di nuovo in campo con il Malaspina e al terzo tentativo ho fatto centro. Sono felice, segnare è importantissimo per un attaccante, ti aiuta sul piano delle motivazioni ma il mio pensiero principale è per la squadra, gioco per il risultato finale e non per il mio rendimento personale, ecco perchè per me è un'enorme soddisfazione anche e solo fare un bell'assist per un compagno».
La sfida contro la corazzata Luogosanto capita nel momento migliore: i bianco-verdi potranno subito voltare pagina e andare a caccia del riscatto. «Credo sarà una bellissima partita, tra due compagini che amano giocare bene al calcio». Gli azzurri al momento sono un po' staccati, con un gap di sei lunghezze da recuperare. «Ma è ancora una delle rivali più accreditate: il loro valore, del resto, non si discute; conosco tanti ragazzi che hanno giocato con me o che ho incrociato come avversari nel recente passato: Del Soldato, Alessio Bruno, Lollia, elementi di spessore e di esperienza. Non è facile calarti in questa dimensione, soprattutto quando arrivi da categorie superiori: molti tendono a sottovalutare la Prima ma è un campionato tosto, con tante squadre importanti». In casa Olmedo hanno le idee ben chiare. «Ci prepareremo con tranquillità e grande rispetto per i nostri prossimi avversari, siamo però consapevoli delle nostre potenzialità, d'altronde non possiamo più nasconderci, vogliamo stare ai vertici e provare sino all'ultimo a vincere il campionato; per questo ce la giocheremo senza paura, pronti a mettere in mostra tutte le nostre armi migliori. Secondo me sarà una sfida ricca di gol, speriamo solo di riuscire a strappare una vittoria ed il pubblico in questo senso potrà darci una grossa mano: tra le mura amiche non abbiamo ancora perso e vorremmo continuare così sino alla fine».
All'andata la spuntarono Degortes e compagni per 3 a 1. «Una partita atipica. Avevamo studiato piuttosto bene il loro sistema di gioco ma non è bastato. Cercavo di mettere in guardia i miei sul fatto che la classifica che occupavano al momento non rispecchiava il loro reale valore, considerando che sono partiti con qualche affanno, soprattutto nelle prime giornate. Forse l'errore più grande è stato proprio quello di affrontarli a viso aperto, avremmo dovuto sfruttare meglio i minuti iniziali per studiare i loro punti deboli ed invece è arrivato il gol dello svantaggio; da quel momento siamo andati un po' in barca, poi Davide Sancis firmò il momentaneo pari, su un mio assist. Loro però hanno realizzato il 2 a 1, abbiamo tentato di riprenderla ma è stato inutile, siamo rimasti in dieci uomini e alla fine è arrivata pure la terza rete. La condizione non era ancora al massimo, una sconfitta può starci, anche se perdere comunque non fa mai piacere».
La sensazione è che per la corsa alla vittoria finale gli scontri diretti peseranno tantissimo.
«Per fortuna noi ne giocheremo diversi in casa: penso a quelli con la Lanteri o, appunto, contro il Luogosanto, ma servirà mantenere la continuità nei risultati; come dico sempre ai miei compagni è inutile fare grosse partite con le big se poi con le cosiddette piccole non riesci a riconfermarti e lasci punti per strada. D'ora in avanti dovremo cercare di strappare il bottino pieno in ogni campo, abbiamo tutte le carte in regola per poterlo fare ma ogni partita sarà tosta, qualsiasi avversario ci farà la guerra, nel calcio è così, e noi cercheremo di essere pronti, anche se il periodo non è proprio fortunatissimo, con qualche espulsione e qualche infortunio di troppo».
Pintus ha trovato un ambiente ideale per esprimersi al meglio. «Un gruppo giovane, che ha tanta fame, guidato da un mister che ha maturato anche esperienze in palcoscenici più importanti. Io ormai sono qui da due anni, dopo tanto tempo passato tra Serie D ed Eccellenza, e mi sono trovato benissimo sia con mister Marcomini che quest'anno con Fabio Pala: ho intrapreso un percorso importante e ora voglio portarlo a termine».
Le ambizioni dunque non mancano. «A gennaio potevo andare via, mi sono arrivate diverse proposte anche da categorie superiori, ma ho deciso di rispettare la parola che ho dato a delle persone belle ed eccezionali, che lavorano per te e ti dimostrano in continuazione stima e affetto. Io sono di Olmedo, provo un affetto sincero per questa maglia e credo che lotteremo sino alla fine per regalare al paese, alla dirigenza, ai nostri tifosi la Promozione, un livello importante che garantirebbe dei vantaggi a tutta la comunità e ripagherebbe la società degli sforzi che ha fatto per arrivare a questo punto».
Ora in tanti si aspettano l'ennesimo salto di qualità. «Lo ripeto puntualmente ad ogni allenamento e spesso mi arrabbio anche un po': mettiamo da parte la presunzione, nessuno ci regalerà niente e ogni volta devi giocartela al 100% per riuscire a strappare la vittoria, a prescindere dalla posizione in classifica dell'avversario. Non è semplice acquisire questa mentalità, me ne rendo conto, soprattutto per un giovane, ma ora mi aspetto che ci siano segnali incoraggianti sul piano mentale, della cattiveria, della reattività; dobbiamo essere ancora più cinici, sono sicuro che con il passare del tempo aumenterà anche l'esperienza e quindi la personalità».
Sino ad ora i ragazzi di Pala non hanno assolutamente demeritato. Anzi.
«Siamo una delle migliori difese ed uno degli attacchi più prolifici, in ogni reparto ci sono giocatori di spessore, molto intelligenti; per rimanere in alto serve testa e cuore, non puoi rilassarti nemmeno per un attimo se no rischi di perderti per strada».