“Il recupero di Pilloni sarà importantissimo”
Mister Mascia analizza la vittoria del Real Porto Pino: “Siamo una squadra giovane, dopo il primo tempo qualcuno pensava di aver già vinto”
Il Real Porto Pino mette a segno la seconda vittoria del campionato, concedendo il bis dopo la bella prestazione contro il Barbusi di due settimane fa.
Nel match contro il San Sperate la squadra allenata dal mister Bruno Mascia ha messo in mostra un gioco rapido e spumeggiante, soprattutto nella prima frazione di gioco.
Nel secondo tempo invece, qualcosa non è andata per il meglio e il Real Porto Pino ha rischiato seriamente di subire il gol del pari.
Mister Mascia, domenica avete disputato un primo tempo davvero convincente; nella ripresa però le cose probabilmente non sono andate per il verso giusto. Cosa è successo?
«Quello che succede in tutte le squadre molto giovani: trovandosi in vantaggio per 3 a 0, nella testa di qualche giocatore scatta la convinzione che la partita sia finita e quindi si approccia il secondo tempo con uno spirito un po' più rilassato, partendo dal principio che la partita è finita; ma le partite finiscono al 95' spesso e volentieri, e chiaramente gli avversari tentano di reagire.
Se poi entrano in campo e trovano subito il gol per accorciare le distanze, come è successo appunto contro il San Sperate, prendono coraggio; gli avversari, che per tutto il primo tempo, come dici tu, sembravano inesistenti, nel secondo tempo si sono sistemati meglio, anche probabilmente grazie a qualche variazione tecnico-tattica dell'allenatore, questo non lo so.
Nel secondo tempo loro comunque erano più pimpanti, e forse noi abbiamo un po' tirato i remi in barca.
Sul 3 a 1 c'è stata una reazione di 5 minuti da parte nostra, dove abbiamo realizzato il quarto gol e preso una traversa con Cabiddu ; questo non è bastato perchè poi alla fine abbiamo anche sofferto parecchio; ovviamente anche gli avversari non ci stavano a perdere, hanno reagito, ci hanno aggredito e messo in difficoltà.
Il match in definitiva è stato anche tirato e piacevole.»
Il primo tempo è stato caratterizzato da una prova eccezionale di Matta che sulla fascia ha fatto un po' il bello e il cattivo tempo; a lei cosa è piaciuto?
«Nel primo tempo mi sono piaciute soprattutto le manovre perchè siamo sempre arrivati in area con dei buoni fraseggi e mai con lanci lunghi; anche i rigori sono nati da azioni manovrate.
Ci è stato annullato anche un gol, a parer mio regolare, nato da un'ottima azione corale.
Per una squadra nuova come la nostra, soprattutto ad inizio stagione, che ha mantenuto soltanto due elementi dallo scorso campionato, con ragazzi che provengono dalla Terza Categoria e dalla Juniores, è importante arrivare in porta esprimendo un buon gioco; se poi il gol si sbaglia diventa un aspetto secondario.
Nel primo tempo ci siamo espressi molto bene da questo punto di vista; nel secondo tempo siamo stati meno bravi e ci siamo fatti aggredire un po' di più, e quando ci aggrediscono perdiamo un po' la bussola e anziché continuare con il nostro gioco rispondiamo all'avversario su un piano in cui siamo meno bravi e meno preparati.»
Avete ottenuto un pareggio alla prima ed una sconfitta alla seconda giornata: c'è un po' di rammarico dopo le due belle vittorie ottenute consecutivamente?
Quali sono stati i problemi maggiori che avete incontrato in avvio di campionato?
«Dal punto di vista del gioco e dell'azione manovrata non siamo andati male nemmeno in quelle due circostanze, anche se abbiamo raccolto soltanto un punto.
Ad Iglesias abbiamo perso soltanto nel finale, su calcio di rigore; ci sta, loro sono una bella squadra.
Noi abbiamo incominciato il campionato un po' rimaneggiati, perchè la settimana prima della preparazione si è fermato Pilloni, che è il giocatore in un certo senso più rappresentativo che io ho a disposizione, e tra le altre cose non ha ancora recuperato: ha una tendinopatia acuta che gli impedisce ancora di allenarsi; speriamo di recuperarlo a fine mese.
Ci è mancato Virdis, adesso ci manca Zedda, ci manca Carboni; diciamo che 4 elementi su cui noi puntavamo per avere una squadra più competitiva sono venuti a mancare; in questo senso dovremmo soffrire ancora per un mesetto, poi se rientrano tutti possiamo anche toglierci qualche soddisfazione; fermo restando che la squadra è molto giovane e non so quanto poi potremo puntare in alto.
Il nostro è un girone in cui c'è una squadra destinata a vincerlo perchè nettamente più forte come organico, che è il Tratalias; è una squadra costruita per vincere il campionato, con tutti i requisiti necessari: giocatori di categoria superiore, rosa ampia, una buona società alle spalle e, aspetto non trascurabile, il pubblico.
A San Sperate c'era una scarsissima affluenza: c'è una grossa differenza se quando giochi ci sono 10 persone sugli spalti o invece, come capita a Tratalias, ci sono 300\400 persone che gridano, che urlano e che fanno il tifo e incitano la squadra; e anche questo è un elemento fondamentale per vincere i campionati.
Dopo il Tratalias ci sarà una battaglia per la seconda piazza tra il Santadi, che è un'ottima squadra, e la Fermassenti.
Tolte queste tre, che probabilmente sono un gradino superiore alle altre, le restanti dovranno giocare per la sopravvivenza.
Io potrei dire che attualmente il Real Porto Pino è da settimo, ottavo posto: con un po' di fortuna una squadra nella nostra condizione può arrivare, che ne so, terza; con un po' di sfortuna invece può arrivare dodicesima e giocare per non retrocedere; il calcio è così, c'è poco da dire.»
Domenica intanto arriva il Bugerru, reduce da 4 ko consecutivi.
«Il Bugerru ha iniziato male la stagione anche se all'inizio, soprattutto leggendo i nomi che compongono la rosa, che tra le altre cose sono in buona sostanza gli stessi dell'anno scorso, pensavo fosse una squadra che potesse fare un'ottima figura anche in Seconda.
Purtroppo per loro, vedo che su quattro partite hanno raccolto quattro sconfitte e quindi sinceramente non so che squadra mi troverò davanti: probabilmente saranno affamati di punti e molto determinati.
Io sto parlando molto con i ragazzi: da parte nostra dobbiamo evitare un calo di tensione, perchè a livello inconscio, specie quando si affronta una squadra in difficoltà che occupa l'ultima posizione in classifica, è facile pensare che la partita sia facile; ma tutte le gare fanno storia a se e presentano delle difficoltà.
Il mio compito è tenere tutti sulla corda e se possibile far scendere in campo i ragazzi come successo nel primo tempo a San Sperate, anzi, se possibile, vorrei che la squadra mantenesse quel ritmo per tutti i 90'.»