«Mi aspetto più cattiveria agonistica»
Mister Podda sprona l'Idolo: «Archiviamo la gara con il Girasole»
C'è grande rammarico in casa Idolo per il brutto passo falso di domenica scorsa, dove i ragazzi allenati da mister Simone Podda hanno incassato un netto 4 a 2 ad opera del Girasole, al termine di una partita, come ammette lo stesso tecnico, giocata sotto tono e con poca convinzione.
I rimpianti aumentano soprattutto se si considerano le frenate di Castor Tortolì e Cannonau Jerzu, che in un certo senso hanno riacceso la lotta per la promozione, una vera e propria bagarre che al momento coinvolge otto squadre, Idolo compreso.
La parola d'ordine è soltanto una: dimenticare in fretta l'opaca prestazione offerta nell'ultimo turno e ripartire con maggiore convinzione già dalla prossima sfida contro il Monserrato di mister Farci.
Mister Podda, contro il Girasole avete incassato una sconfitta abbastanza pesante, la seconda nell'arco di tre partite.
«E' stato un risultato giustissimo, il Girasole ha giocato meglio di noi, ha avuto più fame e più voglia di vincere.
Noi siamo scesi in campo molto, molto, molto sottotono; abbiamo giocato in superiorità numerica per gran parte della gara ma la differenza non si è vista.
Secondo me, come spesso accade, l'espulsione ha dato più carica agli avversari che ci hanno indiscutibilmente messo sotto; posso dire che domenica la mia squadra praticamente non è scesa in campo, è stata irriconoscibile: eravamo troppo giù di corda, giù di morale, spenti; c'è davvero poco da salvare, ma purtroppo il calcio è anche questo.
I derby sono partite particolarmente difficili, aperte ad ogni risultato: loro avevano sicuramente più fame».
Immagino ci sia molto rammarico da parte vostra per non essere riusciti ad approfittare dei passi falsi di Castor e Jerzu.
«Si, c'è molto rammarico, soprattutto perchè in settimana avevamo preparato molto bene l'impegno.
Sapevamo che, almeno sulla carta, sarebbe potuta essere una giornata difficile per noi, considerando che il Villagrande affrontava la Johannes e la Kosmoto ospitava il Club San Paolo, compagini che comunque sono alla ricerca di punti salvezza e sono sempre difficili da affrontare.
Sapevo anche che per la Castor a Cardedu sarebbe stata dura, un loro passo falso ci poteva stare; ci dispiace perchè ci eravamo allenati bene e mi aspettavo risposte positive da parte dei miei ragazzi, invece abbiamo toppato di brutto, come si dice in questi casi.
Abbiamo sentito la sfida in maniera particolare, forse in maniera eccessiva; dobbiamo archiviare in fretta questo ko e guardare avanti, mancano ancora otto partite, siamo al quinto posto e possiamo ancora dire la nostra: avrei messo la firma, ad inizio stagione, per trovarmi in questa posizione di classifica alla ventiduesima giornata, con la possibilità di giocarci un piazzamento play-off.
Ci dobbiamo leccare le ferite e ripartire con più determinazione, concentrandoci sul prossimo impegno con il Monserrato, che, spero, riusciremo ad affrontare con un pizzico di cattiveria agonistica in più».
Sino a questo momento avete realizzato 45 reti, sicuramente un ottimo bottino; lo stesso non si può dire per quanto riguarda i gol incassati: forse ne state subendo un po' troppi, non crede?
«Si, soprattutto in trasferta: nelle ultime gare disputate lontano da casa abbiamo preso 8 gol; con la Kosmoto, dove la prestazione della mia squadra comunque è stata molto positiva per più di settanta minuti, ci sta di perdere; nelle altre occasioni abbiamo avuto difficoltà di tipo caratteriale, stiamo soffrendo troppo gli impegni esterni.
Dobbiamo migliorare sicuramente per quanto riguarda la fase difensiva, cercare di stringere i denti in queste otto giornate che rimangono e provare a fare meglio anche in trasferta.
Sicuramente siamo una squadra che cerca sempre di giocare, a prescindere dall'avversario, ma ultimamente le cose ci stanno andando meno bene».
Forse il vostro problema più grande, quest'anno, è stata la discontinuità: come pensa si possa risolvere?
«Abbiamo disputato un discreto girone d'andata; il fattaccio legato all'arbitro, con la conseguente squalifica del campo, ci ha penalizzato notevolmente, visto che abbiamo giocato praticamente per due mesi in trasferta.
Abbiamo dovuto affrontare diversi infortuni, tra cui quello grave di Marco Lancioni che ha giocato soltanto sette gare e che verrà, spero, recuperato per le ultime 5 gare; o quello di Mate Cseke, un fuori quota di categoria superiore; senza dimenticare poi lo stop di Matteo Rubbiu.
Non siamo stati fortunati, da questo punto di vista; sono stati aspetti che ci hanno condizionato pesantemente sul piano psicologico e del morale in generale.
Il calcio è anche questo, per vincere serve anche un pizzico di fortuna, ma io sinceramente sono soddisfatto del cammino che la squadra ha fatto sino a questo momento, perchè nonostante tutto siamo ancora nel gruppetto di testa, e non è poco».
Nel prossimo turno ospiterete il Monserrato, che all'andata si impose nei vostri confronti per 1 a 0.
«Non dobbiamo assolutamente scendere in campo con l'atteggiamento di domenica, perchè sarebbe impensabile, almeno da parte mia.
All'andata il Monserrato si è dimostrata un'ottima squadra, ma noi perdemmo la partita per uno a zero dopo aver sciupato un'infinità di occasionei, subendo il gol su calcio di rigore a dieci minuti dalla fine.
Non dobbiamo avere paura e cercare di fare la nostra partita per strappare questi tre punti che per noi sono importantissimi; mi aspetto delle risposte soprattutto sul piano della cattiveria agonistica.
In casa non dobbiamo più sbagliare se vogliamo continuare a inseguire il sogno dei play-off; i ragazzi ci credono, io ci credo più di loro e sono convinto che ci voglia soltanto la determinazione per fare bene e per dare il massimo.
Ci aspettano otto finali, perchè comunque noi abbiamo intenzione di giocarcela sino alla fine; non so poi in che posizione chiuderemo il campionato, ma vogliamo provarci».
Secondo Lei cosa potrà fare la differenza in questo sprint finale?
«L'aspetto psicologico in queste ultime giornate sarà molto importante; ci sono delle squadre abituate a lottare sino alla fine e l'esperienza può essere fondamentale.
E' ancora tutto aperto, perchè il calendario offre tantissimi scontri diretti, saranno impegni difficilissimi per tutti; vincerà chi si presenterà con la condizione atletica migliore e con il giusto grado di brillantezza e concentrazione.
Ci saranno due settimane di sosta, importantissime per preparare la volata finale: la differenza la farà il lavoro sul campo, l'imperativo è cercare di arrivare al meglio nell'ultimo mese, in cui la classifica probabilmente sarà più delineata.
Al momento ci sono sette - otto squadre ancora in gioco per la promozione, ma il numero è destinato a diminuire, secondo me».
Pensa che la Castor sia ancora coinvolta quanto le altre nello sprint per la promozione oppure ritiene che il vantaggio che ha al momento in classifica la ponga in una posizione privilegiata rispetto a tutte le altre?
«Io penso che la Castor abbia fatto, sino a questo momento, il campionato più lineare; è la squadra che ha avuto meno problemi, anche dal punto di vista dei risultati, tuttavia ha incassato quattro sconfitte che incominciano ad essere tante per una formazione che punta al primo posto.
La lotta è comunque aperta anche per il primo posto, considerando che ci sono ancora tantissimi scontri diretti.
Domenica affrontano il Triei, che sta facendo molto bene; devono ancora giocare contro lo Jerzu e contro di noi in trasferta; non hanno un calendario semplice.
C'è da considerare però che è sempre meglio trovarsi davanti piuttosto che inseguire; questi quattro punti potrebbero essere sicuramente un buon margine, dovranno essere bravi loro a gestirli, ma potrebbero accusare un po' di pressione.
Stanno comunque facendo un campionato strepitoso, come lo Jerzu e come lo stesso Villagrande; è un torneo apertissimo, anche in rapporto agli altri gironi».