«Campionato strepitoso e poi 20 giocatori spariscono»
Monastir rivoluzionato, Madau: «Squadra nuova di zecca, bisogna dare continuità negli anni»
C'era tanta curiosità nel vedere il Monastir, nuovo nella guida tecnica - Tonio Madau al posto di Nicola Manunza - e nella composizione della rosa, con quasi tutti i protagonista dell'incredibile scorsa stagione accasati altrove tranne il capitano Luca Melis, il difensore Aramu e il 2004 Pilloni. Contro il Sant'Elena la prova è stata convincente sul piano del gioco, col brasiliano Moio a dettare i tempi e le giocate a centrocampo (aiutato dall'esperto Ligas), con l'argentino Magno in avanti a lottare e dialogare con lo sgusciante Pilloni mentre in difesa Curreli ha fornito una prova solida. Il 2-2 finale tiene aperto il discorso qualificazione che si deciderà mercoledì 31 agosto in casa della Ferrini coi biancocelesti che potranno passare anche con un pareggio con gol visto lo 0-0 dei cagliaritani coi quartesi nella prima giornata del triangolare.
«Sono soddisfatto della prova dei ragazzi - dice Madau a fine gara - si sono anche divertiti ed è la cosa più importante, soprattutto all'inizio. Siamo rimasti in campo sino alla fine, abbiamo provato a giocare la palla, con pazienza e serenità, e siamo stati anche coraggiosi. Tutte caratteristiche che voglio e, per ora, ci sono state risposte positive. L'errore sul 2-2? Fa parte del gioco e capita anche in serie A. Atzori è andato bene per tutta la gara, è il nostro portiere e se fa l'errore si nota di più».
Archiviato il sesto posto della scorsa stagione col record dei punti (57), il Monastir punta alla salvezza: «In Eccellenza ci sono squadre che hanno fatto un mercato importante, come lo stesso Sant'Elena. Il Monastir è una squadra nuova di zecca, siamo in fase di costruzione. Bisogna dare continuità negli anni, anche coi giovani, non si può fare un campionato strepitoso e poi venti giocatori spariscono. Ringrazio il Monastir che mi sta dando l'opportunità di allenare in Eccellenza, è una società da diversi anni in questa categoria ed è una realtà importante. Avevo voglia di riniziare visto che avevo finito in anticipo l'anno scorso alla Tharros e non per colpa mia ma per altre decisioni. A Oristano ho fatto una esperienza super positiva, con giocatori importanti, una società che voleva vincere il campionato, con pressioni e una città dietro. Tutti aspetti che mi hanno arricchito anche se nel calcio non si sa il perché accadano certe cose».