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Tonio Madau, allenatore, Quartu 2000
«Giocatori seri e non prendono un euro, non si è capito cosa stavamo costruendo»

Quartu 2000 caos, esonerato Madau: «Incredibile, io sarei dovuto andar via». E la squadra abbandona il club: «Senza il mister non ci siamo nemmeno noi»

L'allenatore viene esonerato e i giocatori lasciano la società. Non si era mai vista una presa di posizione del genere nel calcio sardo e men che meno al Quartu 2000 che, all'indomani della sconfitta con la Frassinetti, ha deciso di sollevare dall'incarico l'allenatore Antonio Madau. La notizia dell'esonero, comunicata nel post-gara dall'ex tecnico a capitan Zucca e compagni, ha lasciato stupiti i giocatori che, dopo un giro di consultazione rapido, hanno deciso di chiudere anticipatamente la stagione in totale disaccordo con quanto stabilito dal club. «Tonio Madau è la nostra guida, senza di lui al Quartu 2000 non ci siamo nemmeno noi», è il riassunto delle dichiarazioni di una ventina di giocatori, compreso il massaggiatore Raffaele Secci, fatte nella riunione di ieri sera indetta dalla società per comunicare alla squadra il nome del nuovo allenatore.

Una presa di posizione così estrema non è certo usuale nel calcio dilettantistico, gli esoneri fanno parte del gioco, i giocatori più “attaccati” al tecnico se ne spiacciono, gli altri magari “utilizzati” meno sperano di trovare più spazio con la nuova guida. Anche perché il filo che tiene spesso uniti giocatori e società è dato dal rimborso spese che, di questi tempi, è l'unica entrata economica per i giocatori disoccupati o studenti. Ma il Quartu 2000 è una realtà atipica, soprattutto in Promozione, nella quale nessun giocatore percepisce un rimborso, tutti hanno deciso di indossare la maglia biancoverde per pura passione, divertimento e voglia di stare insieme. Tonio Madau, classe 1977, è stato il giocatore simbolo del Quartu 2000 dal 2009 in poi, lo scorso campionato lo ha portato in salvo assumendo il doppio ruolo a stagione in corso. L'estate scorsa aveva deciso di appendere le scarpette al chiodo per dedicarsi anima e corpo a quest'altra avventura. Nata con il cambio di proprietà e il passaggio di consegne dei dirigenti storici Sebastian Puddu e Cristian Gitani ai nuovi, capitanati da Ubaldo Onnis. «Cio che mi dispiace maggiormente – dice Tonio Madau – sono due cose. La prima è che i ragazzi perderanno due mesi di divertimento e di calcio, la seconda è che il presidente Onnis non mi abbia comunicato niente lasciando che lo facesse il suo collaboratore Angelo Agus».


 

Qual è stata la motivazione dell'esonero?

«Ancora aspetto di conoscerla. A fine partita sono stato chiamato da Angelo Agus il quale mi ha detto: “Tonio, era già da diverse settimane che il presidente pensava all'esonero e ha deciso di farlo durante la partita”. Noi domenica abbiamo giocato male e perso meritatamente contro la Frassinetti, ma se l'esonero dipende dai risultati allora ci sarebbe tanto da parlare»

Ad esempio?

«Innanzitutto mi farebbe piacere sapere dove la società pensava dovesse stare in classifica il Quartu 2000 alla 18esima giornata. Ha mai messo l'allenatore nelle condizioni di fare il suo lavoro? Sa realmente cosa vuol dire tenere unito un gruppo di giocatori che non percepisce un euro, che spende dei soldi per arrivare al campo e praticare sport che in qualsiasi altra realtà è remunerato perlomeno con dei rimborsi per la benzina?»

Cosa fa più male di questa situazione?

«L'esonero in sé, per un allenatore, è messo in conto. Io resto incredulo di come non si sia capito cosa sia stato fatto negli anni al Quartu 2000. Oltre a lavorare tanto sugli aspetti tecnici, il maggior impegno è entrare nella testa dei giocatori, che si demoralizzano perché oltre a non vedere un euro il presidente non si vede nemmeno al campo. Io posso aver fatto mille errori dal punto di vista tecnico ma ho sempre voluto dare una mentalità giusta ai giocatori, delle regole da rispettare, far capire l'importanza della maglia che indossano, il rispetto verso i compagni di squadra e gli avversari. Tutti valori che mi hanno insegnato i tecnici che ho avuto in carriera come Elvio Salvori, Giampaolo Zaccheddu, Angelino Fiori, Nino Cuccu e che ho riportato da allenatore. Al Quartu 2000 abbiamo fatto quello che in gergo si dice “spogliatoio"»

In generale, le società di calcio dilettantistiche si tengono strette queste figure

«Anzi, più spesso accade proprio il contrario. Ma non ho mai mollato di un centimetro neanche quando ci sono state le sconfitte di fila iniziali e non l'avrei mai fatto neanche adesso con la squadra al quartultimo posto. Esonerare chi ti sta dando una mano vuol dire solo che non si è capito niente di come funziona il calcio ed è grave che questa decisione sia stata avallata da persone che fanno parte del nostro mondo da tanti anni. Bisogna capire il valore delle persone che non sono dei numeri, dove togli qua e metti là e tutto si risolve. Non sono stupito della decisione della mia squadra perché composta da amici-fratelli e, soprattutto, uomini. Sono certo che ci saremmo salvati»

Come si risolverà la questione?

«Sono fatti di chi ha voluto tutto questo, troveranno loro la soluzione, io di certo non andrò più al campo neanche se chiamasse il presidente ammettendo di aver commesso un errore»

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2016/2017
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