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Serie C
Il patron gallurese sulle botte ad Alghero

Rusconi difende Giglio e l'Olbia: «Noi aggrediti»

Con una lunga nota il presidente dell'Olbia, Franco Rusconi, dà la propria versione dei fatti in merito al parapiglia che si è verificato nell'intervallo di Alghero-Olbia e che ha visto coinvolto il giocatore dei galluresi Beppe Giglio e alcuni atleti dell'Alghero tra cui il portiere Simone Aresti, rimasto contuso. Di seguito il testo completo:

In merito ai fatti incresciosi accaduti durante l’intervallo della gara Alghero-Olbia ed alle considerazioni che tanto riscontro hanno avuto sulla stampa locale e, finanche nazionale, la società Olbia Calcio ritiene doveroso fare alcune precisazioni, a tutela della propria gloriosa immagine e di quella dei propri tesserati, certamente non avvezzi ad essere coinvolti in situazioni antisportive, da sempre biasimate dall’Olbia Calcio. È volontà della scrivente società rappresentare la propria versione dei fatti, al fine di evitare che si formi un convincimento generale senza contraddittorio, tale da comportare una ricostruzione unilaterale della realtà ed una conseguente individuazione non corretta delle responsabilità di un alterco comunque da condannare, ma di entità e qualità ben diverse da quelle che fino ad oggi sono state descritte.

Ciò detto, si può affermare con certezza che nel caso in oggetto non vi sia stata alcuna aggressione premeditata e violenta da parte di un nostro atleta nei confronti dell’avversario. Accadeva, nella realtà, che un primo alterco veniva sedato, sin dal suo nascere e seppur con alcuni secondi di tensione, dagli addetti alla sicurezza e da altri giocatori intervenuti per calmare gli animi. Successivamente a questa fase, si ribadisce, già completamente sopita, avveniva un tentativo di aggressione nei confronti del tesserato dell’Olbia Calcio, Giuseppe Giglio, che riportava conseguenze fisiche tali da essere certificate in 10 giorni di cure, salvo complicazioni, e  nel corso del quale anche il giocatore dell’Alghero, Simone Aresti, riportava, in una situazione di confusione generale, conseguenze fisiche, certificate, pare, in giorni 5 di cure.

Quanto è avvenuto in occasione della descritta aggressione, stando alla ricostruzione dei fatti nota all’Olbia Calcio e basata su testimonianze oculari, non vede la responsabilità di alcun giocatore della nostra società; la presenza di Giglio nell’area prossima agli spogliatoi, anche laddove non consentita dal regolamento sportivo, ha una propria giustificazione ed, in ogni caso, non può rappresentare il presupposto per muovere a quest’ultimo contestazioni gravissime, come quella dell’aggressione ad Aresti, che, è bene ribadire, vedono il tesserato dell’Olbia Calcio esente da qualsiasi responsabilità.

Si confida, in ogni caso, negli Organi preposti affinché gli stessi tengano nella debita considerazione quanto la società Olbia Calcio, nell’esercizio del proprio irrinunciabile diritto di difesa, andrà a riportare nanti le sedi di competenza, così da consentire una ricostruzione degli accadimenti il più possibile  fedele e veritiera; solo allora si avrà la volontà di accettare serenamente quella che sarà l’attribuzione di eventuali responsabilità per quanto accaduto in occasione del derby. Pertanto, noi come tutti attendiamo le risultanze e i verdetti definitivi del giudice di Lega, confermando l’immutata e storica amicizia con il Presidente Sanna e la sua società, nella speranza e convinzione che certi episodi non potranno né dovranno trovare udienza nell’agone sportivo.

In questo articolo
Squadre:
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2009/2010
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Girone A