«Ma dobbiamo evitare cali e disattenzioni»
Stintino in fuga, Porcu rilancia: «Un solo obbiettivo: continuare a migliorare»
Nell'arco di una stagione ci sono dei successi che valgono molto più dei tre punti in palio: il blitz piazzato dallo Stintino contro il Calcio Tissi, seconda forza del campionato, è una vera e propria dichiarazione di intenti, il messaggio più chiaro lanciato sino ad ora dalla capolista a tutte le concorrenti: per la corsa alla Promozione, i ragazzi guidati da mister Gabriele Porcu, promosso dopo l'avventura come secondo al fianco di Frau, sono i favoriti, e batterli non sarà facile, per nessuno.
Il tecnico si gode l'ottimo momento attraversato dalla squadra, ma non abbassa la guardia: la lezione dell'anno scorso è stata preziosa, vietato commettere gli stessi errori.
La sfida di domenica era un banco di prova importante, ma Porcu non può dare il massimo dei voti ai suoi ragazzi, nonostante sia arrivata la nona vittoria su dieci partite.
«La gara è terminata con il punteggio di 3 a 4, significa che qualcosa di troppo l'abbiamo concessa. Il Tissi ha dimostrato per l'ennesima volta tutto il suo valore, si è confermata una grandissima squadra. Vincere nel finale con un rigore, sebbene sia importante per i punti, non fa mai piacere, perchè scatena sempre delle polemiche: per qualcuno c'era, per altri no. Io penso che tutto sommato, lo Stintino non abbia rubato niente, soprattutto per quanto fatto vedere nel primo tempo; sono stati 45' di spessore».
Nella ripresa invece, non tutto ha funzionato al meglio.
«Alcuni giocatori, reduci da diversi infortuni, come Oneddu e Modica (quest'ultimo era alle prese con un fastidio agli adduttori ndr) sono calati fisicamente; la nostra manovra offensiva e il pressing ne hanno risentito sensibilmente, così gli avversari hanno guadagnato metri e ci hanno messo in difficoltà».
La buona vena di Orune ha fatto la differenza:
«E' stato davvero incontenibile, ha realizzato tre gol di ottima fattura, in particolare l'ultimo, in sforbiciata su assist di Meloni con palla all'angolino. Una conclusione da applausi».
La classifica parla chiaro: sette punti di vantaggio nei confronti della capolista sono un capitale importante da gestire a cinque giornate dal giro di boa; si aspettava di fare così bene?
«Noi scendiamo in campo per vincerle tutte; il pareggio rimediato con il Bono è un episodio che ci può stare. Io non conoscevo le altre squadre, così ci siamo concentrati soltanto su noi stessi: cerchiamo costantemente di migliorarci, di andare oltre i nostri limiti e i nostri errori. Per il momento le cose stanno funzionando, ma le insidie sono sempre dietro l'angolo, soprattutto perchè tutti ora vogliono battere lo Stintino e giocano con il coltello tra i denti, con maggiore determinazione rispetto al passato».
Il Bonorva non sarà un'eccezione in questo senso: ogni gara sarà un esame per voi.
«Affronteremo una squadra in salute, che arriva da tre vittorie di fila. Sono ancora imbattuti, proprio come noi, anche se hanno collezionato qualche pareggio in più».
Lo Stintino però non può permettersi passi falsi:
«Il nostro obbiettivo è quello di migliorare il piazzamento dello scorso anno. Ho a disposizione un organico eccellente, non abbiamo nessun alibi; guido una fuori serie per questa categoria».
Tra le vostre armi migliori, spicca sicuramente un attacco assolutamente travolgente.
«L'anno scorso, al termine del torneo, assieme a mister Frau abbiamo tirato un po' le somme: ci siamo piazzati alle spalle di due corazzate come Uri e Tergu, che paradossalmente hanno incassato 5 reti in più di noi ma ne hanno segnate molte di più (+14 per l'Atletico, e addirittura +25 per il Tergu ndr). Stiamo cercando di migliorare proprio su quell'aspetto: a cosa che mi soddisfa di più è che andiamo in gol con tanti giocatori diversi, in organico abbiamo diversi elementi con spiccatissime doti offensive; la nostra manovra è più imprevedibile, in questo modo riusciamo a risolvere le gare anche quando i nostri attaccanti incappano in una giornata storta».
Dovendo cercare il classico pelo nell'uovo, c'è qualcosa di particolare su cui state lavorando per risultare ancora più competitivi?
«Non possiamo più permetterci di fare questi regali agli avversari: giocare bene un tempo non basta, si rischia di buttare alle ortiche un risultato ormai acquisito. Mi rendo conto che un calo fisico e mentale, nell'arco dei novanta minuti, è fisiologico, stiamo parlando di uomini, e non di macchine; se non teniamo il ritmo alto, aspetto che ci contraddistingue, rischiamo di rimediare brutte figure. La concorrenza non manca: Tissi, Bono, Porto Rotondo sono squadre importanti, dovremo dare il massimo se vogliamo tenerle alle nostre spalle».