«Contro l'Orione c'è stata la reazione che volevo»
Stintino, i sorrisi arrivano soltanto all'ultimo; Porcu: «Stagione difficilissima, ma la vittoria di domenica va festeggiata alla grande»
Finale di stagione decisamente rocambolesco per lo Stintino, che domenica scorsa si è aggiudicato l'ultima battaglia contro l'Orione 96, nel match che metteva in palio il primo posto per un eventuale ripescaggio, le possibilità che questo accada sono in realtà tantissime, in Promozione.
I ragazzi allenati da mister Gabriele Porcu riescono a portare a casa un risultato prezioso quanto importante, grazie al grande cuore, grinta e attenzione; proprio quest'ultimo aspetto, probabilmente, era venuto un po' a mancare in occasione della sfida persa contro la Tharros e, in generale, nelle ultime gare del campionato, con il Bonorva che non si è lasciato sfuggire l'occasione e ha messo in piedi un sorpasso da cardiopalma, sul filo di lana.
«A conti fatti – ammette il tecnico – quella di domenica è una vittoria importantissima, e va festeggiata al meglio, anche se rimane un pizzico di amaro in bocca, è ovvio, per come si è concluso il campionato.
Di fronte avevamo comunque una squadra davvero forte e ben attrezzata: l'Orione può contare su tantissimi giocatori di spessore, non era assolutamente scontato che riuscissimo a spuntarla noi, ma ci siamo riusciti; si tratta di un bel premio per tutto il lavoro fatto, sicuramente un bel regalo. Se saliremo in Promozione, lo faremo con merito».
Avete cambiato qualcosa dopo il primo turno dei play-off?
«Quando arrivi alla parte conclusiva della stagione, c'è poco da correggere e da migliorare. Con i miei ragazzi ho parlato chiaro: siamo in giro dal 18 agosto, sapete alla perfezione cosa dovete fare, quali sono i concetti, le idee e le soluzioni su cui ci siamo concentrati in tutto questo tempo.
La differenza – spiega Porcu – la fa la voglia di vincere, la capacità di mantenere altra la concentrazione, cose che contro la Tharros ci sono venute a mancare negli ultimi minuti, risultati poi fatali. Abbiamo subito un gol decisamente evitabile, senza comunque dimenticare che eravamo ridotti in dieci».
Contro i selargini, tra l'altro, avete avuto un pizzico di fortuna in più, rispetto almeno al recente passato.
«E' vero, loro hanno colpito due traverse ed un palo, ma noi non siamo stati da meno, considerando che abbiamo centrato un legno e ci sono stati annullati ben due gol. Comunque sia, chi è venuto al campo ha assistito ad una partita bellissima».
L'allenatore è molto felice per la risposta offerta dai suoi:
«Contentissimi per aver evidenziato, come nei tempi migliori, tutti i nostri valori principali. Anche contro la Tharros non abbiamo fatto male – precisa -, loro si sono comunque resi protagonisti di un'ottima gara; la nostra partenza è stata decisamente buona, se non concretizzi però, è tutto inutile.
Nel finale, il gioco era in mano agli avversari, e non riuscivamo a replicare efficacemente: il gol è arrivato all'ultimo, su una palla che la difesa non è riuscita a spazzare. Peccato».
Soprattutto perchè potevate chiudere il discorso promozione durante la stagione regolare: un successo sfumato sul più bello.
«Un calo è fisiologico, anche se rallentare nel finale risulta letale, perchè poi non hai più tempo per recuperare.
Siamo partiti a mille, e non era facile, per mille motivi: la squadra è piuttosto giovane, senza dimenticare poi si trattava della mia prima esperienza come allenatore. Nel girone d'andata, abbiamo dominato ovunque, al ritorno forse la fortuna ci ha girato le spalle, ma avremmo dovuto comunque metterci un po' di attenzione in più».
In particolare nei minuti finali di gara, risultati decisivi in più di un'occasione.
«E' capitato contro l'Oschirese, contro il Tissi, contro la Tharros due settimane fa. Domenica scorsa invece, ho visto una squadra completamente diversa da questo punto di vista: siamo riusciti a gestire il vantaggio e le difficoltà con autorevolezza e lucidità».
Tornando al campionato, sulla vostra strada avete incontrato un Bonorva galattico.
«Una corsa incredibile e spettacolare, un torneo equilibrato e molto competitivo: merita un applauso anche il Tissi, così come il Porto Rotondo; se questi ultimi avessero vinto gli scontri diretti con noi, ad esempio, si sarebbero tranquillamente giocati il primo posto.
Tutte le nostre rivali hanno spinto al massimo: il Monti di Mola ha mollato soltanto all'ultimo; Oschirese e Ottava nel girone di ritorno hanno maciullato avversari di spessore, il Berchidda è stata invece tra le sorprese più belle, così come il Malaspina.
A dicembre poi, i valori in campo cambiano sensibilmente: il Bonorva si è ripreso alla grande dopo un avvio a rallentatore, comprensibile tra l'altro considerando che dovevano prendere confidenza con il nuovo tecnico e far amalgamare gli ultimi arrivi con il resto del gruppo; anche mister Cosimo Salis ha fatto un ottimo lavoro, ma stesso discorso vale per Marini al Porto Rotondo, che ha costruito una squadra di spessore, idem Spano al Monti di Mola, capace di gestire il gruppo tra tante difficoltà. I punti messi in cascina nelle prime giornate sono risultati fondamentali, se no avremmo rischiato seriamente di non accedere nemmeno agli spareggi».
Porcu non si nasconde e si assume tutte le sue responsabilità.
«Probabilmente, non mi sono accorto in tempo di alcune cose che non andavano, qualcosa mi è sfuggita, ed è necessario che io faccia un bell'esame di coscienza. Non è stato bello trovarsi in testa per 29 giornate e venire sorpassati all'ultimo, con il rischio, serio e concreto, di finire addirittura al terzo posto».
Invece potete tirare un bel sospiro di sollievo: l'approdo in Promozione sembra essere una pura formalità.
«Ci hanno detto che, effettivamente, abbiamo tantissime possibilità.
Per lo Stintino, si tratta di una grande impresa: non ci siamo mai abbattuti, nemmeno nei momenti più delicati, continuando a lavorare nel migliore dei modi.
Devo davvero ringraziare questi ragazzi, che hanno dato tutto, senza dimenticare il mio staff e i miei collaboratori: il preparatore atletico Riccardo Rassu e Maria Luisa Vallebella, la fisioterapista».
Ormai archiviata questa annata impegnativa, si pensa già al futuro:
«Dovremmo inserire tanti giovani in rosa, per adeguarci alle norme sui fuori quota, e in più cercheremo di migliorare nella gestione dei momenti importanti, focalizzandoci sulla testa dei giocatori, e quindi sull'autostima e la consapevolezza dei propri mezzi. Se si esclude la gara con il Tissi, all'andata, nelle sfide d'alta quota non siamo mai stati brillantissimi.
Probabilmente, è un fattore legato principalmente all'esperienza, al carattere e alla personalità: l'anno prossimo mi aspetto segnali diversi in questo senso, e sono sicuro che non verrò deluso».