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Prima Categoria
Il tecnico:«Bella risposta da parte della squadra»

Tergu sorride, Boncore: «Finalmente arrivano i risultati»

La vittoria strappata nel difficilissimo match contro il Pattada rappresenta per il Tergu una vera e propria boccata d'ossigeno; la squadra infatti non vinceva da 4 turni consecutivi, con una classifica che diventava, domenica dopo domenica, sempre più preoccupante.
Con il successo ottenuto domenica, i ragazzi allenati da Davide Boncore si portano a +4 nei confronti del fanalino di coda Oschirese, acquistando quella fiducia necessaria fondamentale per proseguire nel migliore dei modi un campionato difficile come quello di Prima Categoria.
La sfida contro l'Ozieri, in programma nel prossimo turno, rappresenta un'altra tappa fondamentale nella corsa verso la salvezza.

 

Siete reduci da una vittoria importantissima, arrivata contro il Pattada, squadra che sta facendo davvero benissimo quest'anno; immagino tu sia soddisfatto. Come sta la squadra al momento?
«E' stata una bella risposta, al di la poi del risultato, da parte di tutti i ragazzi, nei confronti della società e nei confronti miei.
Ci è capitato spesso quest'anno di raccogliere meno rispetto al lavoro che facciamo in settimana: ci alleniamo davvero bene ma spesso i risultati non arrivano.
Domenica è stata una partita molto tirata e combattuta, ma siamo riusciti a strappare tre punti fondamentali principalmente grazie allo spirito di gruppo, che per me sta alla base di tutto, e al sacrificio: senza questi due componenti si fa davvero a fatica a vincere le partite, in serie A come in Terza Categoria.
Mi è piaciuto il modo con cui la squadra ha affrontato l'impegno, la determinazione con cui sono scesi in campo e come hanno interpretato la gara a livello tattico; è stata una buona prestazione da parte nostra contro un ottimo Pattada, una compagine ben messa in campo».

 

Ti aspettavi un campionato così difficile per il Tergu? Sino a questo momento avete ottenuto sei vittorie ed un pareggio.
«Io sono abituato a concentrarmi su un impegno per volta, a prescindere dal campionato.
Io posso solo sottolineare che la squadra si allena bene durante la settimana, questo per me è già sufficiente.
Da quando ho preso il patentino di allenatore mi sono prefissato tre obbiettivi: il primo è il rispetto dei ruoli, il secondo è garantire il rispetto reciproco tra i giocatori, il terzo, che è quello che più conta nel calcio, è raggiungere buoni risultati; per quanto riguarda i primi due sono pienamente soddisfatto, per il terzo ovviamente no, ma sono consapevole che stiamo lavorando bene.
Abbiamo la fortuna di avere la presenza costante di una solida società alle spalle, che ci consente di andare avanti con la massima tranquillità; ho a disposizione un gruppo di ragazzi seri e disponibili a cui sto cercando di dare le giuste motivazioni e i giusti stimoli.
La rosa è stata in parte confermata, rispetto alla scorsa stagione; sono arrivati due elementi di esperienza e per il resto abbiamo puntato su elementi che provengono dalla Seconda e dalla Terza Categoria; la nostra missione è quella di centrare la salvezza e spero proprio di portarla a termine».

 

Qual è la difficoltà più grande che avete incontrato?
«La difficoltà più grande che abbiamo incontrata è stata probabilmente a livello tattico: in estate abbiamo lavorato tantissimo provando a tenere molto alta la difesa; in campionato poi, non essendoci guardalinee, abbiamo pagato troppo in qualche circostanza.
Gli arbitri, giustamente, hanno problemi a leggere le situazioni di fuorigioco e non sempre queste vengono valutate correttamente; abbiamo dovuto necessariamente cambiare qualcosa, ma non abbiamo di certo snaturato il nostro modo di stare in campo.
Spero che ci sia un po' più di attenzione in questo senso, sia da parte nostra che da parte dei direttori di gara, anche se mi rendo conto che è difficile arbitrare una partita in Prima Categoria; in Seconda Categoria i ritmi sono più bassi e la lettura dell'azione magari risulta un po' più semplice, dovremmo quindi essere noi i primi ad aiutarli».

 

Quanto è stata importante l'ultima vittoria in ottica salvezza? Siete saliti a quota 19 punti, a +4 dall'Oschirese ultima in classifica.
«E' stato importante per tutta una serie di motivi: questa vittoria ci da grande fiducia sul lavoro che abbiamo fatto sino ad ora e ci da la forza per continuare con rinnovato entusiasmo; se continuiamo ad allenarci con questa intensità i risultati devono arrivare per forza, lo dicevo ai ragazzi anche nei momenti in cui le cose non ci giravano al meglio, ma il gruppo non si è mai disunito e non si è mai tirato indietro».

 

La classifica, al momento, è cortissima, con sette squadre appaiate nel raggio di 7 punti; quali sono le avversarie che temi di più?
«Si, ci sono molto squadre raggruppate in pochi punti e da qui sino alla fine del campionato può succedere di tutto.
Ci sono molti scontri diretti ogni domenica ed è facile che una squadra che sino a questo momento ha navigato in acque relativamente tranquille venga risucchiata nelle parti basse della classifica.
Io comunque guardo in casa mia: continuando con questo spirito abbiamo grosse chance di centrare la salvezza».

 

Il prossimo turno affronterete l'Ozieri in trasferta, che all'andata avete superato per 2 a 0; che partita ti aspetti?
«C'è sempre qualcosa che si può migliorare, soprattutto per quanto riguarda gli errori commessi e le disattenzioni.
La classifica parla chiaro: si tratta di uno scontro diretto, come lo saranno tutte le partite da qui alla fine del campionato, almeno da parte nostra».

 

In precedenza mi parlavi della differenza di ritmo che c'è tra la Prima e la Seconda Categoria; è l'unica o ce ne sono delle altre, magari ancora più importanti?
«In Prima Categoria tutte le squadre, nessuna esclusa, sono attrezzatissime e competitive, mentre in Seconda Categoria capita che le cosiddette corazzate siano soltanto 4 o 5.
Tutte possono fare bene, compresa l'ultima in classifica, a prescindere dall'avversario: ogni squadra ha le potenzialità per raggiungere traguardi importanti e gioca con grandissima determinazione».

 

Pensi che l'organico del Tergu sia adatto alla categoria?
«Si, per me si, sono assolutamente convinto.
Dobbiamo essere tutti consapevoli però, mister e giocatori, di avere le potenzialità per poterci guadagnare la salvezza.
Non siamo inferiori a nessuno, in squadra abbiamo giocatori validissimi, non abbiamo niente da invidiare a nessuno: a questo proposito vorrei elogiare due ragazzi giovanissimi, Andrea Oggiano e Alessandro Soro, che stanno migliorando tantissimo e che hanno ottime prospettive per il futuro, visto che si tratta di due '95; sono ragazzi umili, una qualità molto difficile da trovare oggigiorno nei giovani, che alla fine di questo campionato potrebbero benissimo fare il salto di categoria».

 

Come valuti la regola dei fuori quota?
«Io sto facendo giocare due '95, come ti ho detto prima; se un giovane merita deve giocare, punto e basta, deve poter aspirare ad altri palcoscenici che vanno ben oltre la Prima Categoria».

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2012/2013
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