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Seconda categoria
«Rosa ristretta, ma stiamo facendo bene»

Valerio Budroni è pronto alla battaglia: «Erula, possiamo fare bene»

L'Erula non si arrende e continua a lottare per centrare la permanenza in Seconda Categoria: è questo il chiaro segnale lanciato dai ragazzi allenati da Valerio Budroni nell'ultimo turno di campionato, dove hanno sconfitto, tra le mura amiche, il Chiaramonti di misura, 2 a 1 il finale, salendo così a quota 22 punti, a 6 lunghezze di vantaggio nei confronti della penultima in classifica Azzanì.
Nonostante una rosa un po' troppo ristretta, per stessa ammissione del tecnico, l'Erula sta andando al momento ben oltre le aspettative di inizio stagione, confermando, soprattutto in casa, di avere tutte le carte in regola per raggiungere un traguardo, quello della salvezza, che ha il sapore dell'impresa.

 

Mister Budroni, l'ultima vittoria in casa contro il Chiaramonti è stata importantissima, soprattutto perchè ha dato ossigeno alla vostra classifica.
«E' stata una partita decisamente dura; loro hanno cercato con tutte le loro forze di strappare una vittoria che potesse allontanarli definitivamente dalle parti basse della classifica e invece son stati risucchiati; anche loro se la dovranno giocare sino alla fine».

 

Come sta la sua squadra al momento? Avete totalizzato 6 dei 22 punti che avete in classifica nelle ultime 4 giornate.
«Stiamo abbastanza bene, anche se domenica non avremo a disposizione la nostra punta, Giovanni Bomboi, che è stato squalificato per due turni dal giudice sportivo.
Ci aspetta una partita molto ostica, anche se il S.Antonio è ultimo in classifica con cinque punti; sarà una vera e propria guerra ma andremo a giocarcela convinti di poter fare bene.
Il prossimo turno in casa invece affronteremo il Golfo Aranci, una partita difficilissima dove proveremo comunque a raccogliere i punti che ci farebbero stare decisamente un po' più tranquilli».

 

Si aspettava un campionato così difficile?
«Io sinceramente son convinto che con un paio di giocatori in più avremmo potuto stazionare nelle posizioni di centro classifica.
Purtroppo la società non aveva la possibilità di fare grossi investimenti per allestire la rosa; alcuni dei nostri ragazzi vengono da dei periodi di inattività, altri sono alla prima esperienza in Seconda Categoria; secondo me stiamo facendo sin troppo.
Siamo fortunati che riusciamo a ottenere diversi punti in casa; in trasferta ne abbiamo racimolati pochissimi, almeno sino a questo momento».

 

Nelle prime cinque giornate avete ottenuto soltanto un punto, una partenza decisamente critica.
Quali sono stati i problemi più grandi che avete affrontato?

«Le altre squadre sono semplicemente più attrezzate di noi, il paese conta 500 abitanti e non si può pretendere molto, considerando che ci sono pochi soldi a disposizione.
Non c'è nemmeno il settore giovanile, siamo costretti a cercare i giocatori altrove ma la società era assolutamente consapevole della situazione».

 

Non avete mai vinto due partite consecutivamente: rientra nei limiti dell'organico oppure c'è qualche problema a livello psicologico?
«No, la situazione è semplice: abbiamo una rosa di 13-14 giocatori, agli allenamenti spesso si presentano in 6 o 7 e lavorare in queste condizioni non è facile.
Ci sono dei ragazzi che non hanno fatto nemmeno un giorno di preparazione e non si stanno allenando, ma sono costretto a mandarli ugualmente in campo perchè non ho alternative; son stato costretto a scendere in campo io, ma alla terza giornata ho rimediato un infortunio da cui ho recuperato negli scorsi giorni, ma a 45 anni non posso fare granchè (ride)».

 

La lotta per non retrocedere è estesa a sei-sette squadre: cosa potrà fare la differenza?
«Se noi vinciamo domenica con il S. Antonio aumentiamo le possibilità di salvarci, perchè poi in casa ospitiamo, a parte il Golfo Aranci e la Mediterranea che lottano per le prime posizioni, l'Azzanì e il San Giorgio Perfugas, due sfide alla nostra portata.
Io penso che la quota salvezza sarà a 30 punti circa; non è un traguardo impossibile da raggiungere».

 

Qual è l'errore che non dovete commettere domenica, secondo Lei?
«Dovremo cercare di stare molto calmi; conosco il S. Antonio da una vita e so che sono una squadra ostica e arcigna, soprattutto in casa; giocano con molta grinta e con molta aggressività.
Dovremo essere bravi a non perdere pedine importanti, come è successo invece domenica scorsa».

 

C'è un aspetto dell'Erula che potrebbe essere considerato come la vostra arma migliore?
«I nostri son tutti ragazzi che non hanno mai disputato un campionato di Seconda Categoria, ma bene o male si stanno comportando discretamente, non c'è niente da recriminare.
Mi sarei aspettato qualche sforzo in più da parte della società, ma sapevo benissimo che in questo senso i dirigenti non potevano aiutarmi più di tanto; mi son tuffato in questa avventura perchè comunque mi hanno garantito che la retrocessione non sarebbe stata un problema.
Per il momento stiamo andando oltre le nostre aspettative, sinceramente; il campionato gallurese è difficilissimo, ci sono squadre davvero attrezzate, che hanno la possibilità di fare grossi investimenti; per quanto ci riguarda per il momento va bene così».

In questo articolo
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2012/2013
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