«La retrocessione? Molti giocatori non hanno confermato le aspettative»
Alberto Chessa chiude con l'Uragano Pirri: «Scelta dolorosa ma è arrivato il momento di voltare pagina»
Capita che anche le storie più belle ed intense, prima o poi, arrivino al capolinea: un pizzico di malinconia, in questi casi, è da mettere in conto ma allo stesso tempo bisognerebbe tenere ben in mente il vecchio adagio: chiusa una porta, infatti, spesso si presenta un'occasione ancora più grossa. Per mister Alberto Chessa, dunque, è incominciata un estate atipica: dopo tanti anni, infatti, il tecnico ha scelto di non continuare la sua avventura sulla panchina dell'Uragano Pirri, club con cui ha condiviso gioie, tante, e qualche dolore di troppo, come la retrocessione rimediata al termine di questa sfortunatissima stagione, con i rosso-neri costretti ora a ripartire dalla Seconda Categoria. L'allenatore, dal canto suo, sta prendendo seriamente in considerazione l'idea di staccare la spina per un po', anche se le cose potrebbero cambiare sostanzialmente di fronte ad una proposta interessante.
«Ho deciso di dare le dimissioni dal mio incarico - dichiara Alberto Chessa -, credo proprio che sia finito un ciclo; sento che è arrivato il momento di cambiare aria, una questione fisiologica; vale per me e probabilmente anche per la società». I sentimenti però non sono in discussione: «Questo club è stato casa mia per anni, ci sono nato e cresciuto: ci lascio il cuore».
Il tecnico ripercorre le tappe più belle della sua avventura. «Siamo partiti dalla Terza Categoria, riuscendo a raggiungere la Prima e ottenendo tre salvezze a dir poco miracolose, se consideriamo le ridottissime risorse a nostra disposizione. La rosa infatti è sempre stata allestita a costo zero: abbiamo preferito puntare sui valori morali dei ragazzi, sull'attaccamento alla maglia. E sino all'anno scorso i risultati ci hanno sempre dato ragione».
Nella stagione appena conclusa, invece, qualcosa è andato storto. «Alcuni giocatori non hanno reso come ci aspettavamo, soprattutto sul piano umano. Non ti nascondo che sono molto deluso».
Il gruppo storico invece ha garantito il suo solito contenuto in termini di impegno e spirito di sacrificio. «Proprio per questo non smetterò mai di ringraziare capitan Mereu, il nostro portiere Pinna, Maccioni, Filippo Chiai, Pranteddu: tutti ragazzi che lavorano con me da tanti anni e non mi hanno mai tradito, sia dentro che fuori dal campo».
L'amarezza per la retrocessione è ancora tanta. «Perdere è brutto, ma noi lasciamo la Prima a testa alta, senza rimpianti e con la coscienza a posto, a differenza di molti altri».
L'ultima battuta è riservata al futuro: «Sto considerando seriamente l'idea di prendermi un anno sabbatico, ma se ci fosse qualche pazzo che mi contatta e mi stimola nella maniera giusta potrei valutare anche l'idea di rimettermi subito in gioco (ride): l'aspetto fondamentale in questo senso è la possibilità di lavorare al meglio, altrimenti preferisco sfruttare il tempo libero per aggiornarmi e studiare».