«Con l'organico al completo riusciremo a salvarci»
Cannonau Jerzu, periodo nero senza fine, Muceli: «Gli infortuni ci stanno mettendo in croce»
Continua il momento difficile per lo Jerzu di Muceli, che domenica nella sfida contro la Castor ha incassato la quarta sconfitta consecutiva, la sesta stagionale.
La squadra, che negli ultimi anni ha sempre ottenuto risultati eccellenti, si trova ora a lottare nella zona calda della classifica, con 5 punti che valgono il penultimo posto.
«È un periodo negativo – ammette il tecnico -, che è iniziato nella seconda giornata: non riusciamo più a schierare in campo la squadra che avevamo in mente ad inizio stagione; purtroppo gli infortuni ci hanno messo letteralmente in croce».
Si tratta di un'emergenza assolutamente imprevista, che vi ha spiazzato completamente.
«L'organico che abbiamo è stato costruito per una salvezza tranquilla, non ci sono tantissimi elementi in rosa dunque al momento siamo ridotti all'osso.
Per la gara di domenica scorsa abbiamo dovuto tesserare un ex giocatore dello Jerzu che è Graziano Ganadu, che ringraziamo perché si è messo a nostra disposizione; purtroppo nell'ultima parte della settimana sono successi degli imprevisti con i nostri portieri; l'emergenza continua».
Quali sono le condizioni degli elementi fermi ai box?
«Contiamo ovviamente di recuperare gli infortunati nel più breve tempo possibile, anche se non sarà una cosa immediata perché accusano dei problemi seri; penso che sia il problema principale, in questo momento».
State pagando un carissimo prezzo anche a livello psicologico.
«E' chiaro che quando i risultati non vengono c'è subito lo scoramento, la paura, ma secondo con l'organico al completo riusciremo a venirne fuori, almeno si spera.
Sarà il campo a dire se la mia convinzione è giusta o no».
Siete reduci dal ko rimediato ad opera della Castor: per lo Jerzu piove sul bagnato.
«Domenica ci sono venuti a mancare dieci elementi, quindi abbiamo dovuto attingere dal nostro settore giovanile, ma un campionato di prima è totalmente diverso da quelli che sono i nostri campionati provinciali, quindi essere all'altezza della situazione e misurarsi con giocatori che hanno tanta esperienza è un po' difficile.
Devo far giocare alcuni elementi in posizioni diverse rispetto al solito, è una cosa che non ci aiuta sicuramente ad esprimerci al massimo».
Negli ultimi anni avete sempre disputato campionati di altissimo livello, occupando costantemente le prime posizioni; per voi si tratta di una situazione inedita.
«Abbiamo faticato tantissimo per venir fuori dalla Seconda Categoria quindi il pensiero di ritornarci sta diventando un grosso problema, non riusciamo a reagire come vorremmo».
Vi siete fatti un'idea su come si risolve una situazione del genere?
«Quello che dico sempre ai miei ragazzi è che ci troviamo in un momento di grossa difficoltà ma per uscirne bisogna lottare e togliere fuori la grinta.
Io sono tranquillo – continua Muceli - anche se un po' amareggiato per i ragazzi stessi perché stanno facendo un lavoro non indifferente dal 6 di agosto, giorno in cui abbiamo iniziato la preparazione.
Vedere la squadra in queste condizioni mi dispiace, sopratutto per loro, perché dopo tanti sacrifici, ritrovarci ultimi con 5 punti, non è facile».
Quelli con Gemini e Triei saranno due scontri importantissimi, perchè affronterete due concorrenti dirette per la salvezza: che peso avranno per il proseguo del vostro campionato?
«Non sono decisive, per il semplice motivo che per noi ormai lo è ogni partita.
Purtroppo, nel giro di due giorni, tra sabato e domenica, ci sono saltati 4 titolari. Non è questione della squadra che affrontiamo, il problema siamo noi».
Muceli comunque non si arrende e sprona i suoi in vista dei prossimi impegni.
«Cercheremo con qualsiasi avversaria di tirare fuori il meglio con quello che abbiamo a disposizione in quel momento; purtroppo oggi non basta, dobbiamo sforzarci ancora di più. Continueremo a lavorare, a serrare le file nella speranza che un po' di fortuna giri anche dalla nostra parte, perché quest'anno non ne abbiamo vista proprio per niente».