«Con qualche rinforzo scaleremo la classifica»
"Concia" vende cara la pelle della Castor
Quando nella Tortolì calcistica parli di portieri, il pensiero corre veloce a Maurizio Conciatori, formidabile interprete del ruolo. Ancora oggi, all’età di 37 anni (compiuti appena tre giorni fa), “Concia”, come amichevolmente viene chiamato da compagni e allenatori, è considerato uno dei portieri più forti in Ogliastra e non solo. Dopo esser cresciuto nella Castor e aver difeso la porta delle migliori squadre ogliastrine, ha sposato il nuovo progetto della squadra che lo ha lanciato.
Dopo 9 giornate vi trovate nella zona medio-bassa della classifica, ma state lavorando intensamente per risalire. Domenica a Villagrande avete infatti conquistato un ottimo punto
«Abbiamo giocato sul campo della seconda in classifica e certamente non è stato facile, un punto davvero prezioso. Stiamo attraversando una fase di ricostruzione dopo l’arrivo del nuovo tecnico Gigi Piras»
Negli ultimi minuti avete avuto anche un’ottima palla per passare in vantaggio, ma come spesso è accaduto in questa stagione non siete riusciti a concretizzare. Cosa manca a questa squadra per trovare la giusta continuità?
«È vero, abbiamo avuto una palla gol nitidissima negli ultimi minuti con Federico Atzei, così come nel primo tempo con Salvatore Scattu. È stato veramente bravo il mio collega Usai che ha compiuto due belle prodezze e colgo l’occasione per fargli i miei più sinceri complimenti. A noi manca la giusta concentrazione e perché no, quel pizzico di cattiveria che tutte le migliori squadre posseggono. Credo poi che manchi anche qualche elemento di esperienza nei ruoli chiave, ma queste sono considerazioni che spettano al direttore sportivo e al tecnico, che immagino abbia già individuato i punti in cui intervenire nel prossimo mercato di dicembre»
Cosa significa avere Gigi Piras come allenatore?
«È una persona seria e decisamente preparata, che dall’alto della sua esperienza ti insegna tanto. Per i più giovani è un ottimo maestro, ma anche con i più maturi come me riesce ad essere incisivo, ricordando sempre alcuni aspetti fondamentali per poter raggiungere obiettivi importanti. Nonostante il suo blasone, mantiene sempre l’umiltà che contraddistingue le persone per bene»
Tu avevi lavorato con Gigi Piras nella sua prima esperienza tortoliese, esattamente 10 anni fa, sponda rossoblù. L’hai trovato cambiato?
«Neanche un po’. È il solito cultore del lavoro e del sacrificio e tra l’altro in lui ho ritrovato la stessa grinta di quegli anni bellissimi, durante i quali ottenemmo grandi risultati con il Tortolì (vittoria della Prima Categoria ed Eccellenza mancata per un solo punto, ndr)»
Da bambino cosa ti ha spinto a ricoprire un ruolo così delicato?
«Eh sì dici bene, un ruolo delicatissimo, anche perché se sbagli nessuno può recuperare. Sono diventato portiere quasi per caso; durante un allenamento, all’età di 10 anni, l’allenatore mi mandò in porta per sostituire il titolare e parai tutto. Da quel momento l’allenatore non mi sostituì più; questo è il mio 23esimo anno di carriera, in effetti la scelta di confermarmi tra i pali si rivelò più che azzeccata»
Durante questi 23 anni, in quali squadre hai militato?
«Dopo aver esordito in Seconda Categoria a 15 anni con la maglia della Castor, ho difeso la porta di Tortolì, Baunese, Lanusei e Bari Sardo, giocando praticamente in tutte le categorie dilettantistiche regionali. Ora ho chiuso il cerchio tornando alle origini»
Nel corso degli anni a quale portiere ti sei ispirato?
«Da buon juventino, il mio idolo è sempre stato Stefano Tacconi»
Hai mai ricevuto offerte al di fuori dell’Ogliastra?
«Tantissime, ma ho sempre dato la massima priorità al mio lavoro che non permette spostamenti. Tra l’altro a 17 anni non riuscii a prender parte al provino finale per la Sampdoria, a causa di un infortunio alla spalla che mi procurai proprio qualche giorno prima. Le proposte più interessanti sono arrivate dall’Olbia e dall’Iglesias, quando quest’ultima militava in Serie D»
Tornando al campionato attuale, domenica al Fra Locci arriva il San Vito. Come state preparando la sfida ad una delle favorite per il salto di categoria?
«Massima concentrazione e spirito battagliero. Affrontiamo una squadra forte e organizzata, che viene da tre successi consecutivi. Noi però vogliamo la prima vittoria casalinga»
Su quale compagno punteresti per domenica?
«Scommetto su tutti così non sbaglio (ride…). A parte gli scherzi, spendo una fish per Fabio Piras e Raffaele Tascedda»
Dove potete arrivare quest’anno?
«Non saprei, stiamo lavorando bene con il mister e con il preparatore atletico e penso che raccoglieremo i frutti tra qualche settimana. Poi magari con qualche rinforzo, avremo la situazione più chiara»
Nelle prime quattro posizioni del girone A troviamo ben tre ogliastrine. Chi seguirà l'exploit che ebbe il Cardedu lo scorso anno?
«Credo che si contenderanno la vittoria finale Girasole, Villagrande, Idolo, Ferrini Cagliari e San Vito, pur non essendo partito alla grande»
Resterai nel mondo del calcio una volta che appenderai guanti e scarpette?
«Ho per il calcio una passione viscerale e per questo ho frequentato il corso per allenatori, di cui attendo ancora l’esito. Mi piacerebbe allenare i portieri e magari anche qualche squadra. Chissà, ma per ora mi diverto ancora tra i pali e non ho intenzione di smettere. Fortunatamente ho al mio fianco una donna che mi segue sempre, portandomi anche tanta fortuna»
Roberto Secci