Gara decisiva col Carloforte: Batterò i miei amici
Iglesias, Puddu si prepara alla doppia festa: «Per il compleanno mi regalo la vittoria del campionato»
Un pareggio dopo 12 vittorie di fila e un campionato ancora da archiviare. Non basta alla Monteponi Iglesias aver corso all'impazzata per tutto il girone di ritorno, il pareggio in casa della Fermassenti ha riportato a -4 la vice-capolista Guspini, avversaria all'ultima giornata. Per evitare che lo scontro diretto dell'1 maggio metta in dubbio la vittoria del girone B di Prima categoria, i minerari dovranno battere venerdì il Carloforte nel campo neutro di Sant'Antioco. Una gara speciale per Davide Puddu, ex Primavera del Cagliari e poi esperienze in C2 con l'Alghero, in Eccellenza con Muravera e Sanluri e in serie D col Selargius: il difensore cagliaritano, classe 1988, sull'isola tabarchina trascorre le vacanze estive da quando è nato. «Per me è una partita particolare - dice Puddu - Carloforte è il paese di mia madre, lì abbiamo parenti e la casa al mare. Venerdì gioco contro tanti amici che vorranno battermi, in campo sarà una battaglia ma siamo molto carichi e ne usciremo vittoriosi». Domenica, poi, sarà il giorno in cui verranno spente le 26 candeline: «Vorrei regalarmi la vittoria del campionato, sarebbe bellissimo al termine di una stagione travagliata per noi che abbiamo giocato tutte le partite in casa lontani da Iglesias».
Venerdì volete chiudere i conti ma la gara decisiva è a Sant'Antioco e non a Iglesias
«È triste che si festeggi la Promozione non al Monteponi, un impianto storico ancora inutilizzabile. Lo faremo di fronte ai parenti e agli amici che ci hanno sempre seguito. Tutto l'anno ci siamo allenati al centro sportivo Ceramica all'ingresso del paese e poi le gare in casa le abbiamo giocate in altri campi del Sulcis-Iglesiente. Spero che l'amministrazione comunale possa ridare la struttura alla Monteponi visto che la società sta portando avanti un progetto per riportare il calcio ad Iglesias a livelli più alti grazie ad un presidente come Foti e alla dirigenza formata da persone serie»
La Fermassenti già salva vi ha fermato e ora il Carloforte, che non ha più obiettivi, vuole rendervi la vita difficile
«È normale sia così. Tutti contro l'Iglesias ci tengono a fare bella figura e ci mettono l'anima per superare la prima della classe. Noi lo sapevamo già che a San Giovanni Suergiu ci sarebbero state insidie e non sarebbe stato per niente facile vincere. E sappiamo anche che i carlofortini sono orgogliosi e vedono questa gara come un derby, in squadra hanno poi giocatori importanti come Lazzaro, Peloso, Ennas e Biggio. Nel calcio non c'è nulla di scontato ma sono convinto che verranno fuori i veri valori»
Avrete però assenze notevoli per la gara decisiva
«Ci mancheranno pezzi importanti come Cau, Ferraro e Corda ma chi sta giocando e chi giocherà venerdì sta facendo e farà in pieno la sua parte»
Nelle file del Carloforte c'è Lazzaro, compagno di squadra l'anno scorso al Selargius in serie D
«Nicola è un grande amico ma, soprattutto, un grande giocatore che avrebbe potuto fare un'altra strada nel calcio. L'anno scorso è partito bene ma poi è stato fermato da una serie infortuni, in Prima categoria è sprecato. Cercherò di fermarlo come è capitato all'andata anche se ora gioco centrale e lui più defilato in fascia»
È incredibile però che con 12 vittorie e 1 pareggio nel girone di ritorno non abbiate ancora potuto festeggiare la promozione
«Noi stiamo facendo un grandissimo campionato, ma bisogna dare i meriti al Guspini che sta mantenendo un passo pauroso. La differenza la stanno facendo il loro ko con l'Escalaplano di sei giornate fa e i pareggi ad inizio girone di ritorno con Andromeda, Fermassenti e Carloforte. Nel girone A il San Vito ha 75 punti e da settimane ha già festeggiato la promozione, noi ne abbiamo 73 e se non dovessimo battere il Carloforte ci giocheremmo tutto nello scontro diretto all'ultima giornata. Un rischio però che non vogliamo correre assolutamente, perciò chiuderemo i conti venerdì»
Che meriti dare a Vittorio Corsini, ex bandiera dell'Iglesias e ora tecnico che sta riportando la Monteponi in Promozione?
«Direi tanti, sia per l'aspetto tecnico che sotto il profilo umano. La squadra l'ha seguito sin dall'inizio e lui è molto bravo a motivare il gruppo e capire gli stati d'animo di ognuno di noi. Ci sono stati momenti di difficoltà nel girone d'andata come quando abbiamo perso a Tratalias (unica sconfitta stagionale, ndr) o i tre pareggi di fila contro Andromeda, Fermassenti e Carloforte, gli stessi avversari che poi hanno fermato il Guspini. Ne siamo usciti molto bene a partire dalla vittoria nello scontro diretto col Guspini che aveva dimezzato lo svantaggio in classifica da sei a tre punti. Con lui ho un bel rapporto, c'è tanto dialogo e ho cercato di trasmettere alla squadra la mia esperienza fatta in categorie superiori»
Ci sarà Davide Puddu nell'Iglesias del domani?
«Perché no, qui c'è un bel progetto e in Promozione si punterebbe ad un campionato di vertice»
Il Selargius ti è rimasto nel cuore, che effetto fa vedere gli ex compagni così in difficoltà in classifica ed essere a rischio retrocessione?
«Mi dispiace molto, io c'ero in preparazione e posso dire che è stata costruita una squadra con dei valori tecnici altissimi e completa in tutti i reparti. Difficile giudicare da fuori ma sicuramente il motivo di questa classifica sta nelle tante assenze per infortunio e squalifiche, mister Fadda non ha mai potuto schierare la squadra al completo. Poi ci metto anche la sfortuna perché giovedì scorso li ho visti contro il Palestrina e non meritavano di perdere, gli avversari segnano al primo tiro in porta, il Selargius ha avuto tante occasioni ma non è riuscito a buttarla dentro. Ho visto una squadra viva e seppure abbiano una trasferta proibitiva con la Lupa Roma possono sempre agganciare i playout e cercare di mantenere la serie D, se lo meritano per tutti i sacrifici che hanno fatto»