«Vogliamo continuare a dare fastidio a tutti»
Il Codrongianos è la mina vagante, Ortu: «Ce la giochiamo con tutti, senza pressioni col Porto Cervo, sono fiducioso»
Grazie al secco 2 a 0 rifilato nell'ultima uscita casalinga ai danni del Coghinas, il Codrongianos mette assieme il quinto risultato utile di fila, con ben quattro vittorie, a cui si aggiunge il pari, un po' rocambolesco a dire il vero ma sicuramente positivo, ottenuto nel match interno di fine novembre con il quotatissimo Tempio. Mister Carmelo Ortu non può affatto lamentarsi, considerando l'ottimo momento attraversato dai suoi, ma preferisce comunque volare basso, un po' per scaramanzia, che nel calcio è una componente pesante, e un po' perchè, dopo anni di militanza in un campionato difficile come quello di Prima Categoria, sa benissimo che le cose possono cambiare continuamente, domenica dopo domenica; in un torneo livellato, come quello attuale, infatti, basta un singolo ko per compromettere tutto il lavoro dell'ultimo periodo. I rosso-blu ora sono attesi dal confronto d'altissima quota contro il Porto Cervo, che si presenta alla sfida con un margine di vantaggio di ben sei lunghezze, ma Farina e soci, c'è davvero da scommetterci, venderanno la pelle a carissimo prezzo.
«Domenica abbiamo affrontato una delle squadre più attrezzate del girone — dichiara Carmelo Ortu — a dire il vero non abbiamo offerto una delle nostre migliori prestazioni, come peraltro capitato in altre circostanze. Ma, nonostante tutto, siamo riusciti ad essere cinici e spietati in avanti, conquistando così il bottino pieno; nel calcio, del resto, funziona così: a volte giochi bene e rimani a mani vuote senza meritarlo, altre volte invece sei più fortunato».
I 21 punti, che valgono per il terzo gradino del podio, in compagnia di Tempio e Siligo, sono oro colato. «Soprattutto perché siamo partiti senza grosse ambizioni, con l'obiettivo primario di raggiungere la salvezza nel più breve tempo possibile, magari senza soffrire, poi se dovesse arrivare qualcosa in più, ben venga. Ora che ci siamo confrontati con tutte le più grandi realtà del campionato però, posso dire che nessuno ci ha mai sovrastato sul piano del gioco, nemmeno in occasione del ko rimediato contro l'Ozierese; anzi, abbiamo la consapevolezza di poter dire la nostra contro chiunque». Il pari ottenuto contro il Tempio sta addirittura stretto per quanto fatto vedere in campo dai rosso-blù. «I nostri avversari, magari, non saranno proprio d'accordo con la mia analisi, ma credo proprio che il giorno abbiamo dominato la partita, incassando il gol soltanto al 93', in occasione del secondo tiro in porta che subivamo in tutto l'arco dei 90'. Potevamo tranquillamente segnare tre-quattro reti, ma la fortuna non ha girato dalla nostra parte; ci teniamo comunque stretto quel punto, perché ottenuto contro una delle grandi favorite per il salto».
Il tecnico ha più di un motivo per ritenersi pienamente soddisfatto. «Fondamentalmente siamo una squadra giovane, con qualche elemento più esperto a dare una mano al resto del gruppo, come Sotgiu e Garau, ad esempio. I ragazzi hanno tanta voglia di mettersi in mostra e io sono felicissimo per loro».
Il quinto risultato utile di fila conferma che il Codrongianos ha trovato il giusto ritmo. «Lavoriamo proprio per questo: la continuità è un aspetto decisivo. Per il resto, giochiamo tutte le gare a viso aperto, puntando sempre al bottino pieno. I miei sanno bene cosa mi aspetto da loro: voglio che la domenica diano il massimo; vincere è fantastico ma l'importante è non avere rimpianti ed uscire dal campo a testa alta».
La prossima sfida rappresenta un banco di prova decisamente attendibile: trasferta contro il Porto Cervo primo in classifica. «Una delle insidie principali è rappresentata dal campo in erba naturale, perché noi non siamo abituati a giocare su quella superficie. Abbiamo però il vantaggio di poter giocare senza pressioni, in tranquillità. Durante la settimana ci stiamo allenando bene, sono fiducioso».
A conti fatti, i tre punti persi all'esordio, in casa, contro il Campanedda, avrebbero fatto molto comodo. «Eppure si è trattata di una delle nostre migliori partite sul piano della manovra e della personalità, alla prima gara una sconfitta ci può stare. Ormai conosco la Prima Categoria da anni, ogni domenica può succedere di tutto, soprattutto in un torneo equilibrato come questo, che tra l'altro è decisamente avvincente». Poi ammette. «L'unica sfida in cui abbiamo davvero meritato di perdere è stata quella contro il Cus; nelle altre invece sono puntualmente arrivate indicazioni positive, come contro Siligo e Badesi, ad esempio».
Il club in estate ha fatto un ottimo lavoro. «La dirigenza sta crescendo molto per quanto riguarda la professionalità: parliamo di cinque ragazzi molto umili, a partire dal presidente Stefania Burresi, passando per il suo vice Sandro Panzali, che lavorano per il bene della comunità, anche se non giochiamo a Codrongianos e la squadra è composta da calciatori che arrivano da Usini, Sassari e da altre zone dell'hinterland, discorso che vale anche per i nostri tifosi. Abbiamo creato una sorta di Internazionale, con un giocatore soltanto del posto, immaginatevi i sacrifici che ci sono dietro, eppure lo staff tecnico è di primissimo livello, con l'ex Sorso Alessandro Cau a darmi una mano e Pietro Mossa che cura la parte atletica. Anche se non abbiamo a disposizione un budget di 120-130 mila euro come capita in altre realtà e riusciamo giusto a coprire i rimborsi minimi, i ragazzi possono comunque allenarsi ed esprimersi al top. Il nostro desiderio è quello di andare avanti su questa strada e continuare a dare fastidio a tutti».
I numeri parlano piuttosto chiaro: attacco atomico, con 26 centri all'attivo, e una difesa in salute che nelle ultime cinque uscite ha incassato soltanto tre gol. «Il reparto arretrato è uno dei nostri punti di forza, anche se all'inizio della stagione abbiamo sofferto più del previsto, ma c'è da dire che non ho mai potuto schierare la stessa formazione per due partite di fila. Posso contare su ottimi interpreti, come Delogu, Gareddu, Pisano e i fuori quota, senza dimenticare che tra i pali abbiamo un grandissimo portiere come Tanca, che anche domenica ha chiuso la saracinesca con due-tre interventi determinanti. In attacco non siamo da meno: a me piace molto il gioco prettamente offensivo e i vari Garau, Scotto, Panzali e Farina fanno decisamente al caso nostro, alla perfezione; quest'ultimo tra l'altro, è capocannoniere del girone non per caso ma forse l'aspetto ancora più importante è che troviamo la via del gol anche con gli altri ragazzi, un vantaggio non da poco. Siamo una vera e propria famiglia, un gruppo molto compatto e unito: chiunque scenda in campo lotta sino alla fine per questa maglia».