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cus sassari 2018/2019
«I play-off? Sognare è lecito, abbiamo dimostrato di poter dire la nostra»

Il Cus è pronto per stupire ancora, Oggiano suona la carica: «Il ko con il Berchidda non ci voleva, con l'Olmedo possiamo riscattarci subito»

Il Cus Sassari fallisce l'appuntamento con il terzo risultato utile di fila: dopo l'ottimo pari conquistato in casa della corazzata Luogosanto e la vittoria interna di misura rifilata al Malaspina arriva infatti il settimo stop stagionale, rimediato nella tana del Berchidda: un passo falso inaspettato che comunque non compromette la corsa al secondo posto occupato dall'Olmedo, distante cinque lunghezze, con la sfida ai bianco-verdi in programma proprio nel prossimo turno. Capitan Andrea Oggiano e soci avranno dunque la possibilità di rifarsi immediatamente per rilanciare la propria candidatura in chiave play-off, anche se, considerando soprattutto la giovanissima età di gran parte degli interpreti, l'annata al momento sta andando ben oltre le più rosee aspettative. Sognare in grande, comunque, è più che lecito, con i rosso-blu intenzionati a spingere al massimo sino all'ultima giornata.

«Io, purtroppo, ho dovuto saltare la sfida di domenica scorsa per squalifica; come ci capita molto spesso però, la prestazione non è venuta a mancare — dichiara Andrea Oggiano —. I nostri avversari sono passati in vantaggio ad inizio secondo tempo, poi è arrivato il raddoppio direttamente su calcio di rigore, anche se un po' dubbio. Nel complesso però il mister era soddisfatto per quanto fatto vedere in campo, ripartiamo da qui insomma».
Domenica ci sarà subito una grandissima occasione per riscattarsi: in programma la sfida interna contro la seconda forza del torneo Olmedo. «In palio ci sono punti pesanti: avremo la possibilità di limare un po' di distacco, ma il rischio è anche quello di allontanarci ulteriormente dalle primissime posizioni».
In casa Cus non smettono di sognare. «I play-off? Ci crediamo, sarebbe stupido il contrario. Del resto orbitiamo nei quartieri alti praticamente dall'inizio della stagione, anzi probabilmente stiamo facendo anche più del dovuto, considerando che il nostro obbiettivo principale era conquistare la salvezza».
I 40 punti raccolti in 25 gare rappresentano un bottino di tutto rispetto. «Frutto del bel gioco, è giusto sottolinearlo: i complimenti degli avversari, dopo ogni partita, sono la conferma migliore, in questo senso. Siamo sempre usciti dal campo a testa alta, anche nelle gare più sfortunate».
Niente male, insomma, per una delle rose più giovani del torneo. «Personalmente conoscevo pochi ragazzi, ma è normale: l'età media si aggira intorno ai 21 anni, però in squadra ci sono tanti talenti interessanti, partendo dalla difesa, con Ciardiello che ha già calcato palcoscenici importanti come la Serie D e la Promozione, passando per Fadell, il più anziano, tra virgolette, con i suoi 30 anni. Diversi ragazzi provenienti dagli Allievi si stanno ritagliando un grande spazio in Prima Squadra, mostrando tanta personalità nonostante non abbiano nessuna esperienza in questa categoria, come Caggiari, ad esempio, uno degli elementi più interessanti, Ortu e Madau, giusto per citare quelli che hanno collezionato più presenze sino ad ora. Non posso dimenticare nemmeno Farris e Andrea Mazzette che vantano esperienze in Eccellenza nonostante siano dei classe '97».
Mister Luciano Pinna, assieme al fratello Vincenzo, suo vice, stanno facendo davvero un ottimo lavoro. «Credo che la cosa più complicata sia stata quella di amalgamare il gruppo: il direttore sportivo Giovanni Sabino è riuscito a mettere a disposizione del tecnico un organico valido, la dirigenza merita un applauso in questo senso, ma poi c'è bisogno di tanto lavoro sul campo affinché le cose girino nel verso giusto».
Il rapporto tra allenatore e giocatori è a dir poco ottimo. «Mister Pinna dedica tanto tempo alla squadra e ci mette nelle condizioni di poterci esprimere al meglio. Personalmente ho avuto modo di confrontarmi, in passato, con tecnici di primissimo livello come Udassi, a Castelsardo e Boncore, al Tergu, ma raramente mi è capitato di avere a che fare con una persona così abile nel rapporto con i più giovani. Credo che sia la persona giusta per il progetto del Cus».

I margini di crescita sono notevoli. «Con un pizzico di attenzione avremmo potuto raccogliere qualche punto in più: penso ad esempio al ko interno con lo Sprint Ittiri, una delle gare peggiori dell'anno, o ai pareggi con Pozzomaggiore e Monti di Mola, in cui ci siamo dovuti accontentare solo di un punticino. Con i primi abbiamo incassato il gol soltanto all'ultimo, con i secondi è stata fatale una punizione a dieci dal novantesimo».
I rosso-blu, comunque, hanno dimostrato a più riprese di potersela giocare ad armi pari anche con le formazioni più quotate. «Siamo riusciti a mettere in grossa difficoltà un'autentica corazzata come il Luogosanto». Discorso simile per l'impegno con il Codrongianos: «Nei primi 10' abbiamo creato sei palle gol, colpendo due legni; se non riesci a concretizzare però diventa tutto più difficile, è normale che quando affronti pesi massimi come Borrotzu e Garau qualcosa poi la paghi».
Nonostante tutto i play-off sono sempre alla portata. «La soddisfazione più grande è proprio quella di poter lottare per un traguardo così prestigioso: vorremmo chiudere piazzandoci il più in alto possibile, del resto ci sono ben otto squadre raccolte in un arco di sei punti. Può succedere ancora di tutto, anche se basta un singolo errore per perdere il passo e ritrovarsi staccati dal treno di testa. Ci sono ben nove partite da giocare: cercheremo di dare il 100%».
Domenica servirà una vittoria. «Secondo me i tre punti sono ampiamente alla nostra portata: dal punto di vista psicologico ci arriviamo bene, al campo spetterà l'ultimo verdetto come sempre».

Il campionato si sta confermando uno dei più equilibrati degli ultimi anni. «Non me l'aspettavo: l'anno scorso con il Codrongianos ci siamo salvati soltanto grazie allo spareggio play-out, eravamo una bella squadra ma 37 punti non sono bastati». Per la vittoria finale, invece, non c'è stata storia: «Thiesi e Li Punti erano davvero su un altro pianeta. In questa stagione invece non c'è una squadra in grado di ammazzare il campionato, anzi, ci sono tantissime compagini ben attrezzate che possono puntare al salto: Coghinas, Campanedda, lo stesso Codrongianos, Olmedo e Luogosanto su tutte. Questi ultimi erano i candidati principali, ma non sono riusciti a prendere il largo come magari ci si aspettava».
Al primo posto c'è la Lanteri. «Una squadra davvero molto compatta che può contare su una vera e propria forza della natura come Igene, quest'anno sta facendo sfracelli, ma non è l'unico giocatore di spessore, con Zappino e Monti, ad esempio, che sono una garanzia. Anche in difesa, tra l'altro, sono molto forti».
All'andata il match si chiuse in perfetta parità con il punteggio di 0 a 0. «Una gara equilibrata ma piuttosto bloccata: in casa raramente ci capita di sbagliare, al ritorno proveremo a fare ancora meglio».

In questo articolo
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Stagione:
2018/2019
Tags:
Prima Categoria
Girone D