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Il La Pineta non si abbatte, Corona suona la carica: «Se continuiamo a giocare così, i risultati arriveranno»
Il tecnico: «Dobbiamo cambiare mentalità»

Il La Pineta non si abbatte, Corona suona la carica: «Se continuiamo a giocare così, i risultati arriveranno»

Perdere non fa ma piacere, soprattutto dopo aver disputato una buona partita sul piano dell'intensità e della personalità; è quanto successo domenica al La Pineta, che nella sfida contro la Nora Nuraminis ha pagato a carissimo prezzo due disattenzioni difensive ed è tornata a casa a mani vuote; un copione purtroppo già andato in scena troppe volte in questo campionato.
Quello verso la salvezza è un percorso durissimo per i ragazzi allenati da mister Egisto Corona: a partire dalla sfida di domenica, contro il Flumini San Giorgio, ogni partita sarà una vera e propria finale

 

Partiamo dalla sconfitta di domenica scorsa contro la Nora Nuraminis: per lunghi tratti avete dimostrato una buona qualità di gioco, forse avete pagato a carissimo prezzo due Mister Coronadisattenzioni in difesa che sono state fatali.
«Sono d'accordo con la tua analisi.
Noi a tratti abbiamo anche giocato bene, contro un avversario di assoluto valore.
Siamo una squadra molto giovane ma, devo essere sincero, non ho visto una grandissima differenza tra noi e gli avversari, almeno per come abbiamo tenuto il campo: ci siamo espressi molto bene e abbiamo giocato un buon calcio; probabilmente il risultato più giusto era il pareggio».

 

Avete incassato 18 reti in nove gare, con una media di due a partita; quella del La Pineta è la seconda peggior difesa del torneo; probabilmente si tratta del vostro tallone d'Achille, in questo momento.
State studiando qualcosa di particolare per risolvere questo problema?

«Siamo un gruppo giovane, come ti dicevo prima, dove la gran parte degli elementi sono classe '94 e '95: io sono arrivato quest'anno e sto cercando di cambiare la mentalità della squadra.
Stiamo pagando molto sulle palle inattive, soprattutto perchè i ragazzi erano poco abituati ad un certo tipo di lavoro, soprattutto a livello tecnico e tattico.
C'è ancora tanto da fare, ma c'è un bello spirito, e questo mi conforta.
Probabilmente non stiamo attraversando un periodo particolarmente fortunato: la partita di domenica scorsa è la fotocopia di altre 4, 5, 6 giornate: al primo errore gli avversari ci puniscono; conta che in più entrambi i nostri portieri hanno qualche problema fisico e stanno giocando praticamente senza allenarsi.
Ci sono tante situazioni diverse che ci stanno portando questi risultati negativi, ma il gruppo sta rispondendo bene.
Se continuiamo a giocare in questo modo, prima o poi arriveranno anche le vittorie, è normale.
Se avessimo ottenuto i tre punti domenica, ad esempio, non penso che qualcuno avrebbe potuto gridare allo scandalo».

 

L'esultanza dopo la prima rete del La PinetaSi aspettava una partenza così difficile?
«Non mi aspettavo di avere soltanto 5 punti dopo 9 giornate; questo si.
Pensavo di riuscire ad incassarne almeno il doppio, anche se avevo già messo in conto il fatto che sarebbe stato difficile, considerando alcune lacune che il gruppo comunque ha.
Siamo tranquilli perchè godiamo del supporto di una società seria e sana; mi hanno chiesto di far crescere i ragazzi e di proseguire nel lavoro iniziato alcuni anni fa.
Continuiamo con il progetto che abbiamo impostato con il Presidente e i suoi collaboratori, dobbiamo avere pazienza e vedere come si evolvono le cose».

 

Nella prossima sfida ospitate in casa il Flumini San Giorgio, una squadra che ha soltanto tre punti in più di voi in classifica e che è assolutamente alla vostra portata: potrebbe essere l'inizio del vostro riscatto?
«Si, assolutamente.
Stiamo già lavorando con grande intensità per quello che in realtà è un vero e proprio scontro salvezza; tutte le partite che andremo ad affrontare, ad esclusione di quelle con Halley Assemini e Burcerese, che per il momento sono su un altro pianeta rispetto a noi, saranno delle finali».

 

C'è qualcosa che teme in particolare degli avversari?
«Io non guardo mai il valore degli avversari, preferisco concentrarmi sullo stato di forma dei miei ragazzi e sulle nostre capacità tecnico-tattiche.
E' una squadra quadrata, proprio come la Nora Nuraminis: domenica scorsa siamo riusciti ad affrontare la partita in maniera serena e tranquilla, esprimendoci al massimo e cercando soprattutto di divertirci, perchè poi alla fine è questo che conta: a noi piace giocare a calcio».Manuel Timpanari

 

Penso sia doveroso soffermarci sul bel gesto di cui si è reso protagonista Manuel Timpanari in occasione del rigore concesso dall'arbitro a vostro favore: c'è qualcosa che vuole dire a riguardo?
«Secondo me lui ha fatto quello che in quel preciso momento si sentiva di fare, è stato molto sportivo; il vero peccato, che poi è il fulcro della questione, è che certi gesti rimangono isolati, non so quanti al suo posto si sarebbero comportati così.
Se fossero tutti come lui, il calcio sarebbe molto più bello e gesti come quello di Manuel non farebbero nemmeno più notizia.
Purtroppo tutte le domeniche ci sono episodi discutibili: nel match contro la Nora, ad esempio, il secondo gol che abbiamo incassato è nato da un calcio d'angolo che probabilmente non c'era.
Noi rispettiamo Manuel e rispettiamo la sua scelta, ma un po' di rammarico rimane.
Ora non ci resta che ricaricare le batterie e continuare ad affrontare questo campionato: penso che il lavoro alla fine paghi, noi procediamo a testa alta per la nostra strada, con onore».

In questo articolo
Campionato:
Stagione:
2012/2013
Tags:
9 Andata
10 Andata
Girone A