«La società ha avuto fiducia in me; la vittoria contro il Borore ci ha dato una scossa»
Il Ruinas è pronto allo sprint finale, Floris: «Nelle prossime cinque gare ci giochiamo tutto, ora dipende da noi»
Un tunnel lungo tredici giornate, un digiuno forzato dalle vittorie che rischiava di trasformarsi in un dramma sportivo, perchè si sa che, in questi casi, a farne le spese spesso è l'allenatore. La dirigenza del Ruinas invece ha saputo avere pazienza e si è stretta attorno alla squadra e al suo tecnico, Mattia Floris, che ha potuto continuare a lavorare con il massimo della serenità. Sino alla svolta, il 2 a 1 interno rifilato alla capolista Borore, che ha ridato nuova linfa alla rincorsa verso la salvezza dei bianco-rossi. Domenica intanto Fersino e soci hanno infilato la terza vittoria nelle ultime quattro uscite, con il colpo esterno piazzato ai danni della Paulese.
A 450' dalla fine di una stagione forse più complicata del previsto, le sensazioni sono comunque buone: in programma ben quattro scontri diretti per cercare di agguantare la permanenza nella categoria senza dover passare dal pericolosissimo incrocio degli spareggi play-out.
«Ultimamente abbiamo ripreso a fare punti, dopo un periodo piuttosto buio: non credo ci fossero particolari problemi all'interno della squadra — dichiara Floris —, ma più semplicemente le cose non giravano nel verso giusto. In questi casi è importante avere pazienza e conservare la calma, i ragazzi hanno sempre tenuto bene il campo e i risultati fortunatamente ora ci stanno dando ragione».
Il campionato entra nella sua fase decisiva. «Per noi inizia un momento molto importante e i successi raccolti nelle scorse settimane rappresentano una buona spinta: non è facile, ovviamente, stare per tredici giornate a secco, senza incassare il bottino pieno. Per il resto, le nostre prospettive sono abbastanza chiare: si lavora tanto per arrivare pronti alle sfide che contano; ci sono molte squadre coinvolte, dal Tonara sino ad arrivare al Gergei, la classifica è cortissima e per poter continuare a sperare bisogna sudare».
L'1 a 0 rifilato alla Paulese è l'ultima buona notizia, in ordine cronologico. «La prima vittoria fuori casa, strappata peraltro in un campo molto difficile, contro una neo-promossa che sino a domenica scorsa occupava il quarto posto; si sono confermati un avversario ostico, noi abbiamo affrontato l'impegno con la determinazione giusta».
Floris analizza il match nel dettaglio: «Una gara avvincente, combattuta ma sostanzialmente corretta, che si è accesa sin dalle prime battute: loro possono contare su tante buone individualità, con il passare dei minuti però abbiamo guadagnato metri e dopo un palo e una traversa siamo riusciti finalmente a buttarla dentro».
Per il Ruinas è un'iniezione di fiducia notevole. «Non era facile tornare a casa con il massimo dei punti a disposizione, probabilmente ci avrebbe fatto comodo anche solo un pareggio. La sfida di domenica riassume un po' il nostro periodo: c'è ancora molto da lottare, ma ora il morale è decisamente più alto rispetto al recente passato».
La svolta, in questo senso, è rappresentata dal successo contro la capolista Borore. «Io mi aspetto, come tutti gli altri, che la squadra possa fare sempre bene come accaduto in quella circostanza. E' un campionato equilibrato, puoi vincere e perdere contro chiunque; un discorso che vale per la prima in classifica così come per l'ultima.
Quell'episodio ci ha dato una scossa, la forza di crederci sino alla fine, ma ora non possiamo assolutamente cullarci sugli allori; sarebbe importante mantenere una certa continuità, cosa che ci è mancata soprattutto nella prima parte del torneo».
Costellata da tanti problemi. «Squalifiche e infortuni hanno tenuto ai box alcuni giocatori molto importanti per noi e non riuscivamo a gestire al meglio la situazione, così ci siamo un po' smarriti. Peccato perchè il campionato era iniziato con tante aspettative, considerando poi che la rosa era stata ulteriormente rafforzata durante l'estate, ma paradossalmente abbiamo avuto un andamento peggiore».
Il quadro poi si è fatto improvvisamente più complicato. «Una cosa piuttosto brutta, per quanto mi riguarda: la Federazione a dicembre ha deciso di cambiare idea rispetto a quanto dichiarato nel regolamento di inizio stagione, aumentando il numero delle squadre retrocesse: dunque ora la quartultima e la quintultima saranno costrette a fare lo spareggio. I piani per molti sono cambiati all'improvviso, credo che sia una cosa che vada rimarcata».
La salvezza diretta si deciderà nelle prossime cinque gare: in programma tanti scontri diretti.
«Cercheremo di arrivarci carichi, con la testa giusta, perchè in realtà dipende tutto da noi».
Le sensazioni sono comunque buone. «Quando le cose non vanno, l'allenatore spesso è il primo a pagare, ed invece la società mi ha fatto sempre sentire la sua fiducia addosso e ha valutato con la giusta dose di serenità il lavoro mio e dei ragazzi; una cosa che mi stimola ancora di più. Per il resto io sono uno che non si arrende mai, in più il gruppo a disposizione è ottimo: c'è tanto entusiasmo e la consapevolezza che il futuro è nelle nostre mani, ma ovviamente, bisognerà fare i conti con gli avversari».
Il pubblico potrebbe pesare tantissimo nei tre confronti casalinghi. «Ricoprono un ruolo fondamentale, non ci hanno mai abbandonato, al pari della dirigenza, neppure nei momenti più delicati. Ci seguono anche in trasferta, in casa però potrebbero fare davvero la differenza».