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Mattia Cordeddu, centrocampista, Villacidrese
Bene Ilva, Ghilarza, Monastir e Budoni, pari nel fango di Villacidro

Il Sant'Elena sfiora il colpaccio ma la Ferrini mantiene l'imbattibilità e vede riavvicinarsi il Taloro

Nello scontro tra le prime quattro della classifica ci guadagna la vicecapolista Taloro, che vince ad Arbus e rosicchia due punti alla capolista Ferrini che si salva all'ultimo nella tana del Sant'Elena. Avanza ancora l'Ilva che diventa quarta forza e torna il Ghilarza al quinto posto mentre Villacidrese e Nuorese si fermano a vicenda e il Monastir non finisce di stupire perché vince ancora e lo fa molto bene a Castiadas. Con il successo del Bosa ad Arzana si evidenzia ancor di più lo scalone con le ultime sei della classifica staccatissime in cui emerge la rincorsa dall'ultima piazza del Budoni che batte, aggancia e inguaia sempre più il Guspini. Oltre all'Idolo perdono anche Porto Rotondo (nell'anticipo), Asseminese e Li Punti.

 

Seconda gara di fila in cui la Ferrini agguanta gli avversari agli ultimi assalti. Dopo l'Arbus, a sognare di far cadere per la prima volta la capolista ci ha sperato il Sant'Elena, che chiude il match in nove uomini e protesta sulle due reti subite. Gara accesa e dai toni agonistici elevati, nel primo tempo occasione per i quartesi con Pilosu ma l'attaccante manda fuori da posizione favorevole, i cagliaritani rispondono con lo spunto di Matteo Argiolas con cross mancino per il colpo di testa di Camba fuori di poco, mentre sull'incornata di Podda si distende bene Palumbo e para. Su schema d'angolo, invece, biancoverdi al tiro con Caboni, ribattuto ma, in chiusura di frazione, arriva la rete di Pilosu su cross di Rotaru. Nella ripresa il pari è su rigore ma il contatto tra Falciani e Camba avviene fuori dall'area ed è l'attaccante che nella corsa calcia sulla caviglia del difensore prima di andare a terra. Lo stesso Falciani rimedia poco dopo il secondo cartellino, i ragazzi di Dessì restano in dieci ma passano a condurre con il rigore realizzato da Mboup e concesso per fallo di Podda. La capolista reagisce e spinge, entra Fabio Argiolas ed è protagonista del 2-2 quando salta in area e sbilancia l'intervento in presa di Palumbo, che perde palla in caduta e Boi la insacca a porta vuota. L'ira dei quartesi - che chiudono in nove per l'espulsione di Tamburini - prosegue nel dopogara ma la reazione alle prime sconfitte (con Arbus e Taloro) messa in campo contro Ilva e Ferrini fa ben sperare per il proseguo, mentre la squadra di Pinna salva l'imbattibilità, per la seconda gara di fila, e dice trentatré dopo 13 giornate.

 

Il Taloro visto mercoledì in Coppa aveva già archiviato il momento difficile culminato con le sconfitte in campionato contro Porto Rotondo e Castiadas, e ora dà un bel segnale nella corsa al primo posto uscendo vittorioso dal confronto con l'Arbus, uscito sconfitto per la prima volta in stagione dal Santa Sofia. Gara da subito piacevole e granata vicini al vantaggio con Grosso che fallisce la chance di fronte a Cossu. Non sbaglia Falchi con la punizione dalla lunga distanza, la punta disegna una traiettoria insidiosa per Cardoso. La reazione della squadra di Falco c'è con la punizione di Salazar e con il rigore trasformato dall'argentino per atterramento di Kamana. Ad inizio ripresa i mediocampidanesi tentano il sorpasso con Salazar, però impreciso nella conclusione, poi torna l'equilibrio spezzato dalla fiammata di Littarru (al rientro dalla squalifica insieme con Sau) su assist di Pusceddu. Il tentativo di seconda rimonta non riesce ai padroni di casa rimasti in dieci per l'espulsione di Lorenzo Atzori. I barbaricini di Fadda si riportano a 4 punti dalla vetta e rilanciano le proprie ambizioni in vista dello scontro diretto coi cagliaritani dopo la difficile trasferta di La Maddalena. 

 

L’anticipo del sabato ha visto un'Ilvamaddalena confermare le serie intenzioni di arrimpicarsi sempre più in alto in classifica e, dopo il pareggio col Sant'Elena, torna alla vittoria nella trasferta di Olbia col Porto Rotondo. Ancora una volta protagonista il bomber Tapparello, autore di una doppietta che lo porta in vetta solitaria a quota 13 nella graduatoria dei marcatori. In mezzo la rete di Lobrano. Gli olbiesi di Marini, in rete solo nel recupero con Mulas, resta la terzultima posizione. 

 

Il Ghilarza si rialza immediatamente e, dopa aver mal digerito la sconfitta interna contro la Villacidrese avendo visto in faccia la sfortuna coi legni colpiti della porta avversaria, centra la vittoria contro l'Asseminese nel difficile campo di Villasor reso un pantano dalla pioggia. I guilcerini spingono per tutto il primo tempo impensierendo Accinelli con Atzei e il rientrante Doukar (entrambi due volte) mentre Fadda si oppone al tentativo dei padroni di casa con Giacomo Caddeo. Ad inizio ripresa il match lo decide il "cobra" Mattia Caddeo il più lesto di tutti ad insaccare la palla vagante in area asseminese. La squadra di Suella incassa la quinta sconfitta di fila e resta in penultima posizione. I giallorosso di Cirinà tornano in quinta posizione.

 

Dopo la gioia per la conquista della finale di Coppa Italia, il Castiadas piange in campionato e viene sconfitto nettamente da un Monastir che nell'ultimo mese e mezzo ha inserito il proprio nome tra le grandi sorprese del campionato macinando punti (20 in 9 gare) e gol (18, perciò una media di due a gara). Eppure i sarrabesi si erano messi nelle condizioni migliori passando in vantaggio con Santoro che infila Zanda in diagonale al termine di un triangolo con Ruggeri. La reazione dei campidanesi è immediata con la girata volante di Anedda (ex ai tempi della serie D con Mereu in panchina). Da lì in poi la squadra di Manunza sfrutta gli ampi spazi, che in genere i padroni di casa non concedono agli avversari, e affonda con Fangwa prima (irresistibile cavalcata da centrocampo con pallonetto su Zedda e preciso piatto destro su Forzati) e poi con Ghiani (sinistro a giro all'incrocio dei pali). Nella ripresa campidanesi sugli scudi con il palo su punizione di Melis e il poker firmato ancora da Ghiani, questa volta di destro dopo una caparbia incursione in area del classe 2004.   

 

Due ottime squadre, in salute, una buona cornice di pubblico ma un terreno di gioco impossibile per far emergere la tecnica ma giusto per esaltare la lotta, gli scontri e l'agonismo. In Villacidrese e Nuorese è mancato il gol ma, a monte di tutto, un fondo erboso adeguato per far esaltare le giocate di fino che atleti come Angheleddu e Cocco hanno nel loro repertorio. I giocatori bravi si adattano a tutto ma quando si corre nel pantano, quando la pozzanghera ferma un passaggio filtrante (nella foto Cordeddu e Demurtas), allora si esce dal calcio e si entra nel rugby. Poche le occasioni da rete, se non in qualche mischia accesasi sugli sviluppi di una palla inattiva o dai calci piazzati. Il pareggio muove di poco la classifica di due squadre che, alla lunga, dovranno riproporsi per zone più nobili, specie se mantengono quella ritrovata continuità di vittorie.

 

Cioò che sta facendo anche l'Ossese ora che inizia ad assaporare la gioia dei tre punti anche in trasferta dopo aver tagliato lo storico traguardo della finale di Coppa Italia. Contro un Li Punti agguerrito e per nulla sconfitta da una stagione-no che sta riservando quasi solo sconfitte, i bianconeri di Loriga ingaggiano un duello col portiere Murru per tutto il primo tempo cercando la via del gol con Scognamillo, Gueli e Cocco, per poco non vengono agevolati dal quasi autogol di Moro (colpo di testa e palla sulla traversa) mentre prima del riposo rischiano grosso sul fendente di Fini sul quale Cherchi risponde da campione. I gol solo nella ripresa, aperta dalla punizione di Gueli, preciso nel mandare il pallone all’incrocio dei pali. I sassaresi sfiorano il pareggio con la punizione, deviata, di Asara sulla Cherchi si oppone con un gran balzo. Poi Moro salva anticipando l'intervento sottoporta di Sabino il quale raddoppia con un sinistro angolato. La squadra di Salis torna in gioco con un gran gol di Asara ma tardivo per tentare di completare la rimonta. 

 

Il Bosa si sta tirando fuori dai guai a suon di vittorie (cinque nelle ultime sette gare) e quando lo fa negli scontri diretti allora porta a casa punti doppi. Come per la sfida di Arzana contro l'Idolo, decisa da un rigore trasformato dal bomber Coquin (nono centro) alla mezzora del primo tempo dopo che Sechi aveva evitato la capitolazione sul tentativo di sbloccare il punteggio da parte di Nieddu. Nella ripresa gli ogliastrini di Masia cercano con insistenza di arrivare al pari ma non riescono ad evitare la sesta sconfitta di fila con due reti all'attivo, che sono proprie poche per sperare di uscire fuori dalla palude della zona bassa di classifica. I planargiesi di Carboni portano ad otto le lunghezze di vantaggio dalla zona playout. 

 

Vittoria e aggancio in classifica. Missione compiuta per il Budoni che vince di misura lo scontro diretto a Guspini e prosegue la marcia di risalita dai bassifondi della classifica rivitalizzata dalla cura Cerbone e da un mercato che ha portato diversi volti nuovi tra le fila dei galluresi. Ma il match lo decide una colonna portante dei biancoblù sia in Eccellenza che in serie D, come Stefano Spina, che piazza la botta dal limite dell'area. Prima del gol del capitano si era vista la porzione di gara migliore dei mediocampidanesi con la rete del rientrante Cherchi annullata per dubbio fuorigioco. Poi la gara resta in bilico solo perché Fortuna nega il gol a più riprese a Soumah. Per la squadra di Carracoi si tratta della settima sconfitta di fila in campionato, che giunge quattro giorni dopo l'eliminazione dalla Coppa Italia ai calci di rigore. Un momento difficilissimo sul quale il club ha aperto una valutazione per porre rimedio ad una discesa finora inarrestabile. Tutto il contrario di ciò che sta vivendo il Budoni con 10 punti all'attivo nelle 4 gare disputate con Cerbone in panchina.  

In questo articolo
Campionato:
Stagione:
2021/2022
Tags:
13ª giornata