Salta al contenuto principale
Carlo Nativi, allenatore, Tempio 1946
«C'è tanta voglia di ripartire dopo le recenti delusioni»

Il Tempio non smette di stupire, Nativi: «Stagione partita con tante incognite, la vittoria sul Cus conferma che stiamo bene»

Dieci giorni fa arrivava il pari, per 0 a 0, in casa del quotatissimo Olmedo, domenica scorsa, invece, il Tempio ha strappato la vittoria, che mancava peraltro da ben tre giornate, nel big-match d'altissima quota contro il lanciatissimo Cus Sassari: punti pesanti per la classifica, con i galletti che volano a quota 24, a quattro lunghezze appena dalla vetta, e soprattutto per il morale, con mister Carlo Nativi che incassa l'ennesima dose di applausi e complimenti e può proseguire, nel migliore dei modi e con il vento in poppa, nel suo lavoro. Il compito del tecnico, alla vigilia, non era sicuramente dei più facili: c'era la necessità, infatti, di risanare un ambiente profondamente spaccato dopo le ultime esperienze, non felicissime a dire il vero, vissute con le precedenti dirigenze, ma a furia di buoni risultati e prestazioni assolutamente convincenti la fiducia e l'entusiasmo stanno aumentando in maniera esponenziale con il passare delle giornate.

«Sapevamo che quella di domenica sarebbe stata una partita molto difficile — ammette Carlo Nativi — il Cus Sassari è sicuramente una delle squadre più attrezzate, assieme a Lanteri, Olmedo e Codrongianos. Devo dire che questo campionato mi sta impressionando piacevolmente, il livello è molto, molto alto».
Il tecnico ritorna sull'ultima vittoria. «Una gara bella, ma da qui alla fine ci aspettano tante altre battaglie. Abbiamo giocato bene, a viso aperto, discorso che vale, comunque, anche per i nostri avversari: hanno confermato di essere organizzatissimi dal punto di vista tattico».
Tra gli aspetti che hanno fatto la differenza, l'allenatore ne evidenzia uno in particolare.
«Credo che i nostri tifosi siano il dodicesimo uomo in campo. Abbiamo il vantaggio di poter giocare con un pubblico che oscilla dalle 400 alle 600 persone, mica male insomma».
Deriu è risultato decisivo. «Dopo il fallo del rigore è riuscito a riscattarsi piuttosto bene con due belle giocate e altrettanti gol; un'ottima prestazione da parte sua, ma i meriti vanno estesi a tutti i ragazzi ovviamente».
Ora non resta altro da fare che continuare su questa strada. «La nostra intenzione è proprio quella di disputare una buona stagione, pensiamo però ad un impegno per volta, alla fine tireremo le somme. Del resto stiamo cercando di ripartire dalle macerie lasciate dalle gestioni precedenti della società, serve del tempo».

Il 2018 si chiuderà con la delicatissima trasferta nella tana del Coghinas.
«In casa sono un osso duro per tutti, per noi poi non sarà facile giocare su una superficie in terra battuta, considerando che siamo abituati all'erba naturale, ma non cerchiamo alibi: vogliamo fare bella figura, vedremo cosa ne uscirà fuori».
Gli avversari arrivano al match con un biglietto da visita di tutto rispetto.
«Possono contare su una difesa solidissima, con Carrucciu che è una vera e propria garanzia: un giocatore che ha militato in Serie D e in Eccellenza, il suo enorme valore non si discute. Anche in attacco sono piuttosto forti, affronteremo dunque una squadra quadrata che punta sicuramente a stare tra le prime della classe. Noi cercheremo di fare la nostra partita, come sempre».

Il quarto posto in classifica permette di guardare al futuro con una discreta dose di ottimismo.
«Si tratta di una stagione particolare, piena zeppa di incognite, considerando che la rosa è stata ricostruita in brevissimo tempo. Dobbiamo riguadagnare terreno dal punto di vista dell'immagine. Il torneo comunque si sta rivelando più difficile ed entusiasmante del previsto, quasi più della Promozione. In questo girone tutte le squadre offrono un buon calcio, non si improvvisa nulla».
Il Tempio ha già abbondantemente dimostrato di potersela giocare ad armi pari con chiunque.
«Il livello medio è altissimo, in sostanza, chi sbaglia meno poi si aggiudica le partite, con l'esperienza che diventa un ingrediente indispensabile. Non c'è una squadra in grado di ammazzare il campionato, con ben dieci compagini racchiuse in un margine di otto punti. Sembra che ci sia quasi la paura di stare in alto (ride), quello che è sicuro è che nessuno è ancora riuscito a prendere il largo».

I galletti vantano il pacchetto arretrano meno perforato del torneo, al pari di quelle di Lanteri e Monti di Mola.
«Si vince attaccando e difendendo in undici uomini, ma devo ammettere che c'è grande equilibrio tra i reparti, i numeri parlano chiaro in questo senso. All'inizio c'era qualche dubbio, perchè i nostri difensori sono tutti piuttosto giovani, però i risultati ci stanno dando ragione».
Anche in attacco le cose stanno andando in maniera più che discreta. «Possiamo contare su elementi come Aloia e Maranzano, ma anche Inzaina sta mettendo in mostra ottime cose. Lorico invece è sulla via del recupero, sta cercando di crescere dal punto di vista della condizione».

I buoni risultati sono una diretta conseguenza, tra gli altri, del certosino lavoro fatto in fase di mercato estivo.
«Questa rosa è stata allestita dal sottoscritto assieme ovviamente alla società e al Direttore Sportivo Pisano, tra di noi c'è stata grandissima sintonia: quando costruisco gli organici punto più sugli uomini, su quello che possono darmi dal punto di vista caratteriale, piuttosto che sul valore tecnico. Siamo ovviamente molto soddisfatti, tant'è che nella finestra invernale non abbiamo fatto registrare nessun movimento, né in entrata, né in uscita. La priorità, al momento, è quella di recuperare gli infortunati: Spano, Chessa, Cuccu e, appunto, Lorico, tutte pedine importanti per noi. Con il loro rientro sono sicuro che saremo ancora più competitivi».

In questo articolo
Squadre:
Allenatori:
Campionato:
Stagione:
2018/2019
Tags:
Prima Categoria
Girone D