«Contro il Sestu vinto con cinismo, persi troppi punti in casa»
Lo Jerzu sgomita tra le grandi, Piccarreta: «Sapevamo di poter uscire alla distanza, ci giocheremo le nostre carte»
Il Cannonau Jerzu si gode il colpo grosso piazzato nell'ultima uscita, con il 2 a 1 rifilato a domicilio a Sestu che rappresenta uno degli apici raggiunti dai biancoverdi in questa prima fase della stagione; i ragazzi allenati da mister Andrea Piccarreta salgono così al terzo posto a quota 35 in coabitazione con il Città di Selargius, e con sole 4 lunghezze di ritardo nei confronti della vicecapolista Baunese. Gli ogliastrini ora saranno attesi da due sfide casalinghe, partendo dal confronto con l'Asseminese: il tecnico si aspetta un ulteriore salto in avanti sul profilo delle prestazioni e della personalità e suona la carica in vista di un girone di ritorno da affrontare con il coltello tra i denti.
«Domenica ho visto due belle squadre — dichiara mister Andrea Piccarreta a proposito della sfida in casa del Sestu — che si sono affrontate ad armi pari, con tutta l'artiglieria possibile ed immaginabile. Il risultato finale parla chiaro: siamo stati sicuramente più bravi a sfruttare le occasioni che ci sono capitate, più cinici e spietati; i nostri avversari un po' meno, considerando che nel secondo tempo hanno avuto una chance clamorosa, a tu per tu con il portiere, che non sono riusciti a concretizzare. È venuta fuori una bellissima partita, anche e soprattutto sul piano tattico, davanti ad una grandissima cornice di pubblico: i nostri tifosi continuano a supportarci alla grande, una cosa molto importante in particolare nelle gare esterne. Parliamo comunque di due compagini ben messe in campo, che diranno la loro sino alla fine, almeno è quello che mi auguro (ride)».
Per lo Jerzu si tratta del settimo risultato utile consecutivo, con 5 vittorie e 2 pareggi.
«Stiamo andando bene, non corriamo fortissimo, ma sono comunque soddisfatto per come i ragazzi hanno risposto agli input in tutti questi mesi. Quando cambi allenatore, dopo tanti anni, serve del tempo per abituarsi al nuovo tipo di lavoro; non dico che ci sia stato un trauma, ma soprattutto nel primo periodo devi per forza prendere confidenza con il tecnico e con le idee tattiche che cerca di proporre; io poi sono una persona un po' particolare e spigolosa. Si è trattato, in un certo senso, di una sorta di iniziazione».
Gli ogliastrini stanno mettendo in mostra tutte le loro enormi potenzialità.
«Sapevamo che saremmo potuti uscire alla distanza: ora i ragazzi riescono a dare il meglio, continuano a seguirmi alla lettera, c'è sempre grande partecipazione agli allenamenti e vedo anche tanto sacrificio e abnegazione. Del resto, le partite non si vincono solo sul piano tattico o con le qualità dei singoli, che sono comunque aspetti molto importanti; per spuntarla serve cuore, grinta, determinazione, voglia. Sono gli elementi che, in sostanza, dovrebbero contraddistinguerci rispetto a tutte le nostre rivali».
Dicembre e gennaio sono stati due mesi praticamente perfetti.
«Se guardiamo alla prima parte di campionato c'è stata probabilmente qualche pecca di troppo, qualche regalo che potevamo risparmiarci, qualche disattenzione in più rispetto al previsto che ci ha fatto perdere diversi punticini per strada. La mia filosofia, però, è quella di guardare sempre avanti, e mai indietro: il passato è passato, ciò che conta è il futuro».
Il presente nel frattempo è piuttosto roseo.
«Ci troviamo in alto e vogliamo giocarci tutte le nostre carte: del resto c'è ancora tutto il girone di ritorno, speriamo bene. Gli stimoli non ci mancano di certo e sono l'ingrediente fondamentale per raggiungere certi traguardi».
Lo Jerzu ha già dimostrato di potersela giocare ad armi pari con tutti, capolista Uta compresa.
«Anche se in quella circostanza siamo partiti con l'handicap, considerando che Mirko Onano è stato espulso dopo appena due minuti».
Piccarreta ne approfitta per levarsi un sassolino dalla scarpa.
«Purtroppo in queste categorie si incontrano arbitri che forse avrebbero bisogno di fare un pizzico di esperienza in più, di maturare ancora tanto prima di trovarsi a dirigere sfide così delicate, per capire meglio come funziona il tutto».
Il tecnico continua con la sua analisi del match: «La partita, dunque, si è messa in salita, ma siamo stati bravissimi a chiudere i nostri avversari nella loro metà campo; pur con un uomo in più rispetto a noi, nella prima frazione non si sono mai presentati dalle parti del nostro portiere. Nel secondo tempo abbiamo siglato addirittura il gol del vantaggio, sugli sviluppi un calcio di rigore che, magari, era un po' dubbio, ma ci siamo trovati con questa possibilità tra le mani e l'abbiamo sfruttata al massimo. Poi ci siamo difesi con ordine, gestendo piuttosto bene il loro forcing finale, che era la reazione, del resto, che ci aspettavamo».
L'epilogo del match è stato amaro.
«L'arbitro ci ha fischiato un rigore contro, ma anche in quella circostanza credo che sia stato poco attento; un episodio che ci è costata la vittoria e che è arrivato in pieno recupero. Ci dispiace tantissimo per come sono andate le cose: avevamo praticamente i tre punti in tasca, giocando in dieci uomini per tutta la partita; è un peccato, il successo ci avrebbe dato ancora più convinzione nei nostri mezzi».
L'allenatore fa i complimenti alla battistrada: «Tanto di cappello per quello che stanno facendo: l'Uta starà là davanti sino alla fine, questo è sicuro; stiamo parlando di una grande squadra, con un potenziale notevole, ma noi contro di loro abbiamo fatto un'ottima figura. Ogni partita, però, ha una storia a sé: la cosa più importante è il modo con cui ti approcci al confronto».
Ora il Cannonau Jerzu è atteso da due sfide in casa.
«In trasferta stiamo andando bene, con un ruolino di marcia di primissimo livello; lo stesso però non si può dire per le sfide interne, dove abbiamo concesso qualcosa di troppo ai nostri avversari, e mi dispiace tantissimo. Il fatto di giocare davanti al nostro pubblico ci deve dare una marcia in più e una dose ancora maggiore di grinta e determinazione: i tifosi sono il dodicesimo uomo in campo e noi ora vogliamo fare tutte le cose per bene. Sappiamo, del resto, che non possiamo più permetterci nemmeno una mezza disattenzione; in queste due settimane ci concentreremo proprio per raggiungere il massimo della forma e centrare i risultati che tutti si aspettano, io in primis».
Per quanto riguarda il piano atletico la squadra sta attraversando un momento d'oro.
«Riusciamo ad essere belli pimpanti sino al 90' e passa, sempre sul pezzo. Io però ripeto spesso: possiamo essere meno allenati rispetto agli altri, ma se hai le qualità che ti permettono di tenere il possesso della sfera per il 70-80% del tempo, anche se non sei al top per quanto riguarda la condizione atletica sono gli altri che devono correre ed inseguirti, mentre tu hai la possibilità di rifiatare; questo è il mio credo almeno. La squadra sta bene, i ragazzi sono molto lucidi e riescono a pungere in qualsiasi momento, sia al 10' che all'80', attaccando anche a pieno organico. Ora speriamo solo di continuare su questa strada».