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«Perso tanti punti per inesperienza, contro il Barisardo sarà una battaglia»

L'Uragano Pirri a caccia di conferme, Chessa: «Battere lo Jerzu è stata una piccola impresa, noi stiamo bene e si vede»

L'Uragano Pirri rialza la testa, con grande personalità, grinta e cuore: i rosso-neri si godono il meritatissimo successo, il terzo stagionale, ottenuto domenica scorsa contro una squadra forte come il Cannonau Jerzu e continuano a sgomitare, con il morale alto e una classifica che incomincia a sorridere, nella lotta per la salvezza. Mister Alberto Chessa, da diversi anni vero e proprio punto di riferimento della compagine rosso-nera, può ora guardare all'immediato futuro con rinnovata fiducia, dopo un periodo sicuramente non facile: le sette sconfitte rimediate sino ad ora, molte delle quali arrivate in maniera a dir poco rocambolesca, sono state un boccone amaro da digerire, ma nelle ultime quattro uscite la squadra ha saputo cambiare letteralmente marcia, mettendo in cassaforte ben sette punti sugli undici in totale. Il 2018 riserva ora altri tre confronti di altissimo livello, a partire dalla delicatissima trasferta di Barisardo, passando per la sfida prestigiosa contro il quotato Villasimius, per poi chiudere con il match pre-natalizio in casa del San Sperate.

«Il valore dello Jerzu non si discute, la classifica parla chiaro in questo senso — dichiara Alberto Chessa commentando l'ultima vittoria ottenuta dai suoi —, sino a domenica scorsa, poi, avevano perso solo con il Serramanna, non può essere un caso».
In campo gli ogliastrini rispecchiano perfettamente lo spirito di mister Pisano: «Le loro armi migliori sono, per l'appunto, la grinta e il carattere, oltre ad una forza fisica notevole. Possono contare inoltre su un attacco di primissimo livello, considerando che Muceli da anni mette a segno puntualmente qualcosa come 15-20 gol, numeri importanti, senza ombra di dubbio, per non parlare del loro ottimo portiere. In generale sono un buon collettivo, con diversi giovani davvero interessanti».
Con queste premesse, la terza vittoria stagionale dell'Uragano ha un sapore ancora più dolce.
«Domenica le cose sono andate meglio rispetto ad altre occasioni, perchè troppo spesso siamo usciti dal campo a mani vuote, in maniera immeritata».
Il primo tempo non è stato comunque dei più semplici. «Il nostro portiere è dovuto intervenire per 2 o 3 volte in maniera provvidenziale, in più siamo stati fortunati in occasione di un calcio di punizione pericolosissimo, con la palla che si è stampata all'incrocio».
Nella ripresa invece è arrivato il gol del vantaggio firmato da Chiai: «Credo che a livello psicologico sia stata un po' una mazzata; il raddoppio di Matacena, dopo pochi minuti, ha definitivamente spezzato le gambe ai nostri avversari, ma posso dire tranquillamente che abbiamo affrontato una delle migliori squadre del torneo».
Con la terza vittoria stagionale nel sacco la situazione è decisamente più rosea.
«Stiamo giocando bene, si tratta della cosa più importante; purtroppo alcuni black-out mentali hanno condizionato in negativo parecchie partite, ma dal punto di vista della prestazione non siamo mai venuti a mancare».
L'esempio più eclatante in questo senso arriva dalla sfida con la capolista Serramanna.
«Una corazzata di categoria ben superiore, soprattutto se rapportata alle nostre potenzialità: una rosa costruita per vincere, guidata da un allenatore bravo e molto preparato, con diversi interpreti di assoluto spessore come Nicola Atzeni, ad esempio, o Amorati; tutti giocatori che hanno calcato palcoscenici importanti come la Serie D e che in questa categoria fanno abbondantemente la differenza. Nonostante tutto, però, nei primi 45' abbiamo tenuto ottimamente il campo, subendo il gol soltanto nel recupero, poco prima del riposo. Poi è arrivato il raddoppio, e a quel punto la partita è finita, ma nella prima frazione abbiamo giocato meglio di loro».

Discorso simile per il 3 a 2 subito in casa ad opera del Villagrande.
«Una squadra che gioca veramente bene, devo fare i complimenti a mister Podda, anche per come stanno riuscendo a valorizzare al massimo il talento di Nicola Mereu, un 2001 di grandissime prospettive. Purtroppo abbiamo incassato tre gol nell'arco di sette minuti, in questi casi diventa veramente difficile rimettere la partita in carreggiata, ma il calcio è così: se fai dei regali agli avversari poi paghi, è inevitabile. La ripresa è andata decisamente molto meglio, abbiamo addirittura rischiato di pareggiare a 2' dalla fine».
Chessa non fa drammi. «Siamo una squadra giovane, dobbiamo e possiamo crescere ancora molto per quanto riguarda la personalità e l'esperienza, forse avremmo potuto racimolare qualcosina in più ma non possiamo permetterci di perdere tempo con i rimpianti».
Nel derby con la Gemini, l'Uragano ha mandato inequivocabili segnali di ripresa. «Abbiamo affrontato una squadra molto giovane, proprio come noi».
Il copione è sempre lo stesso: «Partita tutta in salita con tre reti da recuperare a causa di grossissimi cali di concentrazione, poi una seconda parte di gara fantastica dove abbiamo dominato in lungo e largo, sfiorando la vittoria in almeno due occasioni: sarebbe stata una rimonta pazzesca e, probabilmente, anche meritata».
Il cammino dei pirresi è costellato da tanti episodi negativi. «Contro il Capoterra non siamo praticamente scesi in campo; la sfida contro l'Atletico Cagliari, invece, è stata dura e difficilissima, non hanno proprio l'organico che ti aspetteresti da una neo promossa: Berlucchi, Giorgio Piras, Stefano Zucca, Sergio Aresu sono giocatori espertissimi, ma anche in quella circostanza siamo usciti dal campo a testa alta. Se avessimo strappato un pareggio nessuno avrebbe detto niente, ma sono risultati fatali la superficialità e le ingenuità nei momenti decisivi del match, tutte cose normali quando hai a che fare con un gruppo di ragazzi che si affacciano per la prima volta nella categoria».
L'allenatore può comunque contare su un gruppo di senatori che offre puntualmente grandi garanzie. «Penso a Maccioni, Pranteddu, Mereu, anche se ora è infortunato. Da un mese e mezzo circa poi siamo costretti a fare a meno di Cristian Pisano a causa di un problemino al ginocchio, è la nostra punta di diamante, assieme a Filippo Chiai, che è reduce da una stagione esaltante, con un girone di ritorno ad altissimi livelli, dove ha segnato qualcosa come 14 gol. Non è partito al massimo, ma ora si sta riprendendo bene. Io sono fiducioso, il gruppo è molto unito, sappiamo che ci sarà ancora da soffrire molto, come ogni anno, non è mica una novità, ma vogliamo salvarci in maniera tranquilla, se possibile».
Il periodo negativo sembra ormai alle spalle, con Chessa che ha avuto la tentazione di farsi da parte.
«Devo essere sincero, dopo il ko con il Serramanna ho avuto un momento di sconforto, pensavo che il problema fossi io, quindi ero pronto a mettermi da parte. C'è stato un confronto molto importante e decisamente costruttivo con i più anziani della squadra, persone che lavorano con me da tanti anni e mi hanno invitato e convinto a rimanere al mio posto. Per fortuna è arrivata quella scossa che mi aspettavo: con il Cardedu abbiamo conquistato una vittoria dopo ben quattro turni di digiuno, bella perchè abbiamo giocato in dieci uomini per 50', fondamentale sul piano psicologico. In quel momento probabilmente abbiamo capito che possiamo dire la nostra in questo campionato, anche se il rispetto per gli avversari non deve mai mancarci, come è giusto che sia».
Il tecnico si sta godendo i frutti del suo lavoro. «Tra le soddisfazioni più grandi c'è la crescita messa in atto da Muresu, un centrocampista di 21 anni molto importane per noi, ma che purtroppo abbiamo perso per un mesetto, e da Lorenzo Puddu, un classe 2001 molto tecnico, tra i più interessanti in circolazione al pari di Mereu del Villagrande, che con me giocherebbe titolare anche se non rientrasse tra i fuori quota».
Valorizzare i giovani talenti è l'unica strada percorribile per un club come l'Uragano.
«Non ci possiamo permettere di dare rimborsi a nessuno, la società non ci fa mancare niente ma è chiaro che parti con un gap notevole rispetto a tante altre avversarie. Cerchiamo di sopperire alle varie difficoltà garantendo un ambiente sano e pulito dove si può lavorare in tutta tranquillità; chi sposa il nostro progetto, per il resto, sa che c'è da lottare tanto».
La trasferta contro il Barisardo si annuncia già come l'ennesima battaglia.
«Mi aspetto una partita difficilissima, nonostante loro siano dietro di noi di un punto hanno giocatori fortissimi come Mameli e Magari, tra gli altri. Per le qualità che hanno a disposizione pensavo potessero disputare un campionato al vertice, per noi si tratta ovviamente di un ottimo banco di prova per capire dove possiamo arrivare. Ci stiamo allenando nel migliore dei modi e stiamo bene sia fisicamente che psicologicamente: al campo spetterà l'ultimo verdetto, come sempre».
 

In questo articolo
Squadre:
Allenatori:
Campionato:
Stagione:
2018/2019
Tags:
Prima Categoria
Girone A