«Contro l'Osini il momento più basso, Ortu è il nostro valore aggiunto»
L'Uragano Pirri torna alla vittoria, Chessa: «Oltre alle buone prestazioni ora arrivano anche i punti; costruiremo la nostra salvezza in casa»
L'Uragano Pirri ritorna alla vittoria, mancava dallo scorso 16 ottobre in occasione della trasferta contro la Baunese, e si prepara, con il morale alto, in vista della seconda parte della stagione in cui i ragazzi allenati da mister Alberto Chessa, da anni punto di riferimento tecnico per i rosso-neri, cercheranno di agganciare una salvezza difficile ma senza ombra di dubbio non impossibile, a patto di replicare la bella prestazione, anche e soprattutto sul piano del punteggio finale, offerta domenica contro il Sestu. Nelle prossime sfide i pirresi affronteranno due delle compagini più attrezzate del girone, a partire dal Villasor terzo in classifica, passando, nella prima di ritorno, per la trasferta contro la corazzata Vecchio Borgo Sant'Elia. Il tecnico traccia un bilancio provvisorio dopo i primi quattordici confronti.
«Stiamo piuttosto bene in questo periodo – ammette Chessa – dal punto di vista fisico e psicologico; nonostante i risultati non proprio positivissimi posso dire che la prestazione non è mai venuta a mancare».
Ad eccezione, forse, della sconfitta rimediata contro l'Osini. «Il punto più basso toccato sino ad ora, che si è trasformato però nel momento della svolta. Abbiamo incassato ben sei gol, meritatamente, e siamo stati surclassati sul piano del gioco e della voglia di vincere. Ci siamo guardati in faccia e abbiamo chiarito diverse cose: c'era bisogno di tirare fuori qualcosa in più, e così è stato». Nel mercato di dicembre i rossoneri hanno piazzato colpi importanti. «Sono arrivati Matacena, Schirru e Locci, che ci stanno dando una grossa mano. Decisivo anche il rientro di Alessandro Pinna, il nostro portiere che era assente per motivi di lavoro; è un lusso per la categoria, un tassello fondamentale per il gruppo, anche sul profilo della mentalità e dell'entusiasmo. Ci tengo però a sottolineare l'impegno dell'altro nostro portiere, Andrea Pinna».
I tre punti ottenuti nella sfida con il Sestu sono la conseguenza diretta del tanto lavoro svolto in questi mesi dalla squadra. «Abbiamo affrontato uno degli avversari più temibili, giocano a memoria e offrono un buon calcio, il migliore del girone probabilmente. Sono guidati da un allenatore che stimo moltissimo, molto preparato, che ha la possibilità di lavorare con lo stesso gruppo da anni. Per noi si trattava di una tappa basilare, se non avessimo vinto, le cose si sarebbero complicate ulteriormente. Una sfida aperta ad ogni tipo di risultato, molto equilibrata». La differenza l'hanno fatta cuore e grinta. «Mi è piaciuto molto l'atteggiamento dei miei, lo spirito di abnegazione e la determinazione nel raggiungere il traguardo, tutte cose che un mese e mezzo fa mancavano».
E' arrivato così il quarto risultato utile, un fatto del tutto inedito quest'anno. «Sarà difficile continuare così, ma ci proviamo. Ora ci attendono due trasferte delicatissime, contro Villasor e Vecchio Borgo Sant'Elia». Il giovane tecnico ha avuto modo di assistere al match di cartello di domenica scorsa: «I cagliaritani sono stati devastanti, soprattutto nei primi quindici minuti, in cui hanno messo in campo un'intensità formidabile. Credo che siano la compagine più forte in assoluto, con tre, quattro elementi di categoria superiore che in Prima non possono che fare la differenza; si sono calati in questa nuova dimensione con lo spirito giusto, è fondamentale se si vogliono evitare bruttissime figure».
Prima di concentrarsi sulla capolista, però, ci sarà da preparare l'impegno in casa dei sorresi. «Un'altra realtà molto valida, con un allenatore altrettanto preparato. Sicuramente non sono queste le partite da vincere per noi, ma proveremo comunque a limitare i danni. Siamo una squadra molto giovane che però sta crescendo rapidamente e sta raggiungendo il giusto livello di affiatamento».
Il girone di ritorno prevede poi otto partite in casa e cinque trasferte. «Dovremo costruire la nostra salvezza a Terramaini. La classifica è piuttosto corta; se si escludono le prime della classe, il Villagrande ad esempio mi ha fatto un'ottima impressione, seppur siano piuttosto giovani, le altre sono tutte allo stesso livello. Ti basta vincere due gare di seguito per ritrovarti di punto in bianco a centro classifica».
La continuità di risultati può essere, appunto, la chiave per la salvezza; l'Uragano però dovrà limitare al massimo i passaggi a vuoto, a differenza di quanto capitato contro il Loceri. «Una partita che avremmo potuto e dovuto vincere con buon margine; peccato per quel rigore regalato, tra virgolette, nel finale». Contro lo Jerzu, se si vuole, le cose sono andate ancora peggio. «Stanno facendo una grande annata, sono contentissimo per il loro allenatore, Pisano, che stimo tantissimo; sono felice per lui, in quanto si tratta di un amico. In quell'occasione abbiamo sbagliato l'approccio alla gara, una cosa che ci è capitata spesso, specie all'inizio della stagione: i nostri avversari si sono presentati con 0 punti in classifica dopo tre turni, da quel momento sono ripartiti con una scalata fenomenale; se avessimo vinto probabilmente staremmo parlando di un campionato diverso».
Ora l'Uragano sembra aver trovato il passo giusto. «Ci presentiamo ai vari impegni con un altro spirito, sul piano del gioco non siamo mai inferiori a nessuno. Sono decisamente fiducioso per il futuro, perché ho a disposizione un bellissimo gruppo; i ragazzi stanno dando tutto, sia in allenamento che la domenica».
Dati alla mano, qualche gol in più all'attivo non guasterebbe, considerando che quello dei rosso-neri è l'attacco più pigro del torneo. «Serve più cattiveria, è vero, ma paghiamo il fatto di non avere una prima punta in organico. Fortunatamente ci sta dando un aiuto notevole Matteo Ortu, che io considero più un trequartista o al massimo una seconda punta; potrebbe tranquillamente calcare palcoscenici più importanti, ma si è calato bene in questa dimensione. E' sempre il primo agli allenamenti e l'ultimo che stacca: ha una carica agonistica notevole, si tratta di un valore aggiunto per noi, ha grandi doti tecniche e una visione della porta eccezionale. Assieme ai vecchietti storici, come Pranteddu, Maccioni e Mereu, potrà trascinarci verso il nostro obbiettivo».