Marco Arcadu, il tagliente pattadese vuole ancora stupire

Marco Arcadu la sua gara l'aveva immaginata, dieci, cento, mille volte. Pattadese doc, a Ozieri ci è nato, ma da sempre vive e lavora nel centro del Monteacuto, non vedeva l'ora di giocarla Ozierese-Pattada, ufficialmente giocata e vinta dai padroni di casa per 3 a 2. La voleva giocare per se, per i suoi tifosi dell'Ozierese, per il piacere di trovare la squadra del suo cuore il Pattada, e una sfilza di amici coi quali condivide il quotidiano. Il destino, già alla seconda di campionato, gli ha dato quest'opportunità. Ventitre settembre 2012, una data segnata con l'evidenziatore quel 6 settembre, quando dalla lega sono usciti i calendari. E via col count-down, friggendo e sperando di presentarsi al derby in condizione ottimale. "L’abbiamo spuntata noi nel finale - esordisce Marco - e sono felice che un mio gol abbia contribuito a questo. Anche se il risultato più giusto per quello visto in campo sarebbe stato il pareggio"

Ventotto anni con un lavoro come geometra in una ditta edile di Pattada, Arcadu dopo aver dato i primi calci al pallone nella squadra del suo paese è approdato alle giovanili della Torres. Ad attenderlo, forgiarlo un maestro come allenatore, Ninni Corda, l'attuale tecnico del Savona, colonia sarda della Leg pro.

"Il mio primo anno nei campionati maggiori l'ho fatto nel 2001/2002. Avevo 17 anni, in eccellenza con il Buddusò, ho realizzato i primi gol, 4 per l’esattezza. Massimo Mariani (tecnico dell’Olbia) era il mio allenatore. L’anno successivo, fidandosi di me, mi ha portato con se al Tavolara. Sempre in eccellenza."

Anni che ti sono serviti per limare alcuni aspetti del giovanissimo Marco?

"E' stato determinante per la mia crescita non solo calcistica. Caratterialmente la disciplina dello spogliatoio mi ha plasmato."

Poi tanta voglia di studiare e magari giocare vicino a casa, agli affetti.

"Negli anni successivi ho girovagato un pò. Ho giocato nell’Ardara (2007-2008 e 2009-2010) in prima categoria, nel 2004-2005 e l’anno scorso 2011-2012 nel Pattada in seconda categoria. Col mio paese ho sempre vinto il campionato."

Entrambi i campionati vinti, ma non solo. In che anni ti sei divertito di più?

"Gli anni calcistici che ricordo maggiormente sono la stagione 2004-2005 nel Pattada e quella 2010-2011 con l’Ozierese. Oltre ai risultati calcistici sono nate vere amicizie. Con l'ambiente, con compagni di squadra. Quella con l’attuale presidente del Pattada, Vittorio Canu è nata così."

Domenica 23 settembre vi siete affrontati da avversari nella prima sfida ufficiale tra Ozierese e Pattada.

"Una partita particolare, emozionante per la cornice di pubblico molto numeroso. Diversa, molto sentita. Sono di Pattada e quindi in parte anche tifoso della squadra. Ci tenevo tanto, come credo tutti quelli che l’hanno disputata. Tra l'altro è una sfida nella sfida visto lo scontro tra il mio ex allenatore GianMario Manca e l’attuale Giuseppe Solinas.

Manca e Solinas, hanno dato vita a un incontro correto ed esaltante.

"Due allenatori che mi conoscono bene, che stimo. Uno scontro avvincente con i miei ex compagni di squadra. Con loro ho vissuto l’esaltante vittoria dello scorso campionato. Che piacere vedere il portiere il mio amico Gianni Deiana e scontrarsi col quel pazzo di Enrico Arcadu".

Tra l'altro li hai fregati entrambi. Un gol, il secondo, che metti nella tua affollata bacheca con le emozioni ozieresi e quelle delle altre stagioni.

"Si. Con l’Ozierese, anche se ad anni alterni, ho giocato maggiormente. Tre stagioni; 2003-2004 / 2005-2006 / 2006-2007 in promozione e due nel 2008-2009 e nel 2010-2011 in prima categoria. Col salto di categoria tramite i play off. Ora son nuovamente qui, spero di segnare ancora. L’anno scorso, a Pattada, ho realizzato il mio maggior numero di gol, 31. Sono stato capocannoniere negli ultimi 5 campionati e complessivamente ho realizzato circa 220 gol". Tulai