«Il mio compito ora è spegnere gli entusiasmi»
San Vito, Padiglia vola basso: «A Villagrande vittoria importantissima, ma abbiamo sofferto»
Il San Vito sferra un altro colpo tremendo al campionato, conquistando l'undicesima vittoria su dodici partite disputate, grazie al 2 a 1 rifilato a domicilio ad una squadra tutt'altro che docile, soprattutto in casa, come il Villagrande.
Il cammino della capolista è stato sino a questo momento letteralmente irresistibile, come conferma il divario tra le dirette inseguitrici, ora i punti di vantaggio nei confronti della Baunese sono 7, che nelle ultime settimane è cresciuto esponenzialmente.
Mister Padiglia, partiamo con una provocazione: il campionato è già finito?
«Assolutamente no, è un campionato duro, livellato verso l'alto; ogni partita è un avventura, nel senso che puoi perdere o vincere con chiunque molto facilmente, almeno questa è l'impressione che mi ha dato questo girone di andata. I numeri dicono che lo stiamo dominando ma non è stato un cammino facile».
Come non è stata facile la sfida contro il Villagrande, ad esempio.
«Il primo tempo è stato da dimenticare, mi sono arrabbiato con la mia squadra durante l'intervallo, abbiamo sbagliato l'approccio alla partita, siamo andati con il lancio lungo sistematico, è una cosa che non facciamo mai e ci ha creato parecchi problemi. Non abbiamo sofferto ma non abbiamo fatto il solito gioco spumeggiante che ci contraddistingue».
Poi siete riusciti a venire fuori alla distanza, e come spesso vi capita quest'anno, a portare a casa il bottino pieno.
«Nel secondo tempo abbiamo messo la palla a terra abbiamo giocato come sappiamo e abbiamo avuto meno problemi anche se siamo andati in svantaggio per un rigore dubbio. Da li la partita è stata a senso unico. Abbiamo chiuso i nostri avversari nella loro metà campo e abbiamo legittimato la vittoria».
La vittoria di domenica rappresenta una conferma importante per voi, considerando il valore dei vostri avversari.
«Il Villagrande è una squadra ostica, giocano a calcio, sono aggressivi, è una compagine difficile da affrontare come tutte le ogliastrine».
Intanto il vantaggio aumenta: la Baunese è scivolata ormai a sette punti di distacco.
«Noi in questo momento stiamo bene, siamo un bel gruppo, stiamo crescendo, non dobbiamo abbassare la guardia. Il mio compito principale è quello: spegnere i facili entusiasmi, in altri campionati ho assistito a diverse disfatte, per colpa della presunzione di aver già vinto».
Il vostro cammino è impressionante: quest'anno avete allestito una squadra di primo livello, sarà davvero difficilissimo fermarvi, se le cose continuano così.
«Non siamo una corazzata; nel mese di luglio e agosto il San Vito era sull'orlo del fallimento.
Io venivo da un campionato di Eccellenza, dove ho fatto il secondo e il presidente a Castiadas. Mi è stata offerta la panchina del San Vito, che avevo allenato negli anni scorsi, vincendo peraltro anche il campionato.
Abbiamo costruito una squadra con il 90% dei giocatori locali perché i soldi erano pochi e li abbiamo integrati con quattro giocatori esterni che io conoscevo: volevamo fare un campionato senza grandi sofferenze.
Capita di iniziare la stagione senza grandi progetti ma con il tempo ti accorgi che puoi fare dei risultati positivi».
State andando oltre le più rosee aspettative quindi.
«Adesso tutti ci reputano una squadra eccezionale, perché i risultati dicono questo, ma non lo siamo affatto.
Ci sono squadre come il Girasole, l'Orione, in netta ripresa, così l'Idolo, che secondo me possono tranquillamente giocarsi la vittoria del torneo».
Se il San Vito riuscisse a fare l'ennesimo salto di qualità quest'anno, non ce ne sarebbe per nessuno: state lavorando a qualcosa di particolare?
«Possiamo migliorare la fase offensiva: siamo il quinto attacco del campionato, ma schieriamo degli elementi giovanissimi, abbiamo un '92 e un '89; Davide Cuccu è un ragazzo locale che sta sorprendendo tutti, dobbiamo fare esperienza».
Dietro invece il vostro rendimento è assolutamente strepitoso, i numeri parlano chiaro in questo senso.
«Abbiamo se non sbaglio la miglior difesa di tutti i campionati dilettantistici della Sardegna: abbiamo subito solo 4 gol, di cui due di rigore e un autogol: su 13 partite un solo gol su azione. A centrocampo abbiamo Lombardi e Picarretta, che ha fatto la serie D, il suo valore è noto a tutti, insieme sono un'autentica garanzia».
Tra due domeniche ci sarà la sfida contro l'attuale seconda in classifica: visto il valore delle squadre in campo, sarà sicuramente una sfida affascinante.
«La Baunese ha perso qualche colpo nelle ultime settimane con qualche pareggio di troppo, però mi sono informato e loro, specialmente in casa, sono un'ottima squadra: hanno inserito in organico due o tre elementi che conosco, Ladu e Marrongiu, che erano l'anno scorso alla Castor, due ottimi giocatori».
Una partita in cui la posta in gioco è altissima: se non è decisiva, poco ci manca.
«Se dovessimo vincere li allora le prospettive per noi sarebbero davvero buone, perché il distacco sarebbe di 10 punti e a fine girone di andata comincerebbero a essere un buon bottino, ma c'è tutto il girone di ritorno, ci saranno ancora tantissime partite difficili, visto che in questa sessione di mercato si sono rinforzate molte squadre.
Sarà una partita importantissima, cercheremo di portare a casa almeno un punto, tenendo conto che il nostro girone di andata è stato terribile: su dodici partite, sette le abbiamo fatte in trasferta, vincendo lo scontro diretto con l'Idolo, abbiamo giocato in casa dell'Orione, che secondo me dopo di noi è la squadra più forte in assoluto.
Il girone di ritorno sarà sulla carta più semplice perché avremo molte più gare in casa».
L'unico problema, forse, è rappresentato dal fatto che si giocherà a cavallo delle festività.
«È un problema che mi sono posto perché in questi campionati chiedere ai ragazzi di sacrificare le feste per una partita di calcio è veramente difficile.
E' stata una decisione secondo me sbagliata della federazione perché non ha tenuto conto che siamo dei dilettanti».
Riuscrete a presentarvi al big-match in buone condizioni di forma?
«Io ho già avvertito i giocatori, sanno che sotto le feste dovremo lavorare, il giorno di Natale e di Santo Stefano faremo pausa, ovviamente, ma i giorni successivi ci alleneremo come sempre; è difficile far accettare queste cose ma ho chiesto ai giocatori questo ulteriore sforzo e lo faranno volentieri. Sarebbe stato meglio fare una sosta ma ci sono i mondiali, bisogna accorciare il campionato, quindi anche la federazione non aveva tanti margini di manovra sotto questo aspetto».