«Le prestazioni sono state quasi sempre positive, ma serve più attenzione»
Uragano Pirri a caccia di punti salvezza, Chessa: «Ripartiamo dal primo tempo di domenica, con la Baunese vietato sbagliare»
L'Uragano Pirri esce dal confronto con la capolista Villasor con zero punti in tasca ma con tanti complimenti, ed un pizzico di amarezza, dopo l'ennesima prestazione positiva contro una delle compagini in assoluto più forti del girone. I ragazzi allenati da mister Alberto Chessa hanno ora la possibilità di riscattarsi immediatamente nella sfida casalinga, in programma nel prossimo turno, contro una diretta concorrente per la salvezza come la Baunese, ultima in classifica con sette punti.
I rossoneri puntano quindi ad allontanarsi ulteriormente dalla zona calda, per evitare le ansie e i patemi vissuti nella passata stagione, con il tecnico che sprona i suoi a dare ancora di più, sul piano della concentrazione e dell'intensità, rispetto a quanto fatto vedere nel girone di andata, che si chiude comunque con un bilancio più che soddisfacente.
«Se dovessi parlare solo di sfortuna non sarei onesto — dichiara Chessa commentando l'ultima uscita dei suoi —; il Villasor è una squadra di un altro pianeta, almeno rispetto a noi; può permettersi il lusso di schierare giocatori di categoria superiore, primo fra tutti Mingoia, il capocannoniere indiscusso con i suoi diciannove gol, c'è poco altro da aggiungere. La sconfitta è giusta, dispiace un po' per il punteggio finale, forse troppo largo. Per quanto ci riguarda abbiamo disputato un ottimo primo tempo, giocando meglio dei nostri avversari: nessuno avrebbe avuto niente da ridire se fossimo andati al riposo in vantaggio».
A fare la differenza, sono stati proprio alcuni episodi. «Il primo gol era viziato da un fallo di mano, che ci è sembrato plateale; il secondo, incassato pochi minuti dopo, poteva essere annullato per fuorigioco, ma un errore in questo caso ci può stare. Gli arbitri sono dei dilettanti, proprio come noi: non voglio assolutamente mettere in discussione la loro professionalità e la loro buona fede, purtroppo però troppo spesso siamo sfortunati in questo senso, ma sono convinto che nel calcio alla fine le cose si compensano».
Nella ripresa invece i rosso-neri non sono stati in grado di reagire con la sufficiente convinzione. «Ci sono saltati i nervi, siamo venuti a mancare a livello psicologico, un vero e proprio black out; il Villasor invece è venuto fuori alla grande, evidenziando tutte le potenzialità di un organico di spessore. Sono una squadra esperta, ben messa in campo da un ottimo allenatore come Mauro Soru. Una delle loro caratteristiche migliori è quella di saper aspettare il momento giusto per colpire: ti lasciano giocare per lunghi tratti, poi magari ti puniscono alla minima occasione utile. Penso che la differenza tra le squadre di testa e le altre sia questa: nella lista ci metto ovviamente la Gemini Pirri, ma non possiamo dimenticarci del Sadali che ha tanti talenti con diverse esperienze importanti alle spalle».
L'Uragano è pronto a ripartire proprio da quei 45' iniziali. «Dove abbiamo giocato a viso aperto, concedendo pochissimo ad una autentica corazzata, che ha subito appena sei gol. Una sconfitta contro la prima della classe, che merita assolutamente la posizione che occupa, era ampiamente messa in preventivo, anche se il punteggio è troppo largo, penso non ci sia stata questa differenza così ampia».
La prossima sfida contro la Baunese è un crocevia fondamentale per il proseguo della stagione. «L'ho già detto ai miei ragazzi: i punti in palio valgono doppio, giochiamo in casa e non possiamo sbagliare, anche se il nostro rendimento è migliore in trasferta, forse perchè riusciamo ad esprimerci con maggiore disinvoltura. Dal punto di vista atletico stiamo piuttosto bene: la squadra ha gamba, corre per tutti i 90'. Sarà un test utile per comprendere meglio la nostra dimensione».
Qualcosa in più si può dare, invece, a livello mentale. «Non riusciamo ancora a gestire alla perfezione alcune situazioni durante la partita; ho giocato anche io a calcio e so quanto può essere difficile mantenere la calma e la lucidità quando hai la sensazione di aver subito un torto, eppure dobbiamo sforzarci di migliorare ancora e, soprattutto, non smettere di giocare perché poi rischi di prendere bruttissime imbarcate. Forse ci stanno costando care alcune distrazioni difensive, soprattutto sulle palle inattive; ci stiamo lavorando molto, ma continuiamo a fare errori. Speriamo bene».
La classifica è piuttosto buona, con 18 punti in totale, frutto di cinque vittorie e tre pareggi. «Puntiamo ad una salvezza che possa arrivare in maniera più tranquilla, senza ansie, rispetto a quanto successo l'anno scorso, in cui abbiamo messo in piedi un miracolo sportivo. Quest'estate ci siamo rinforzati, ho a disposizione una rosa più ampia, con buoni giocatori. In generale siamo in linea con i programmi stilati ad inizio stagione: se il campionato si chiudesse oggi avremo la permanenza nella categoria in tasca, senza passare dai play-out. Credo comunque che all'appello ci manchino almeno 3-4 punti, per quanto fatto vedere in campo».
Chessa può comunque ritenersi soddisfatto. «Ce la siamo sempre giocata con tutti, ad eccezione delle sfide contro Jerzu e Settimo, in cui praticamente la mia squadra non è scesa in campo. Contro la Gemini, ad esempio, abbiamo perso per 4 a 1, loro hanno meritato di vincere, hanno dimostrato di essere, assieme al Villasor, la squadra più forte, ma il risultato non rende giustizia alla prestazione, considerando che sino a otto minuti dalla fine eravamo ancora in corsa, sul 2 a 1. Andrea Loi e tutti i suoi ragazzi meritano comunque i complimenti per quanto stanno facendo sino a questo momento».
Il torneo entra nel vivo. «Nelle prossime tre gare ci giochiamo tanto: ospiteremo, oltre alla Baunese, lo Jerzu e il Cus, tutte squadre alla nostra portata. Ci servono punti per non rischiare di essere risucchiati nella zona calda». Dopo un anno di assestamento, l'Uragano sembra aver trovato il giusto ritmo. «Ci capita però di entrare ancora troppo di frequente in crisi con i risultati: quelle tre sconfitte di fila a ridosso della pausa natalizia rischiavano di complicarci la vita, contro l'Azzurra invece abbiamo raccolto soltanto un pareggio, ma in pratica abbiamo giocato solo noi, sbagliando un rigore e costringendo il loro portiere a fare degli autentici miracoli. La vittoria sarebbe stata ampiamente meritata, non posso rimproverare niente ai ragazzi, abbiamo dominato».
Brucia ancora, invece, l'1 a 0 rimediato a Tertenia. «Una partita equilibratissima, piuttosto bruttina a dire il vero: lo 0 a 0 era il risultato più giusto ed invece è arrivata l'ennesima beffa. In casa comunque loro non concedono quasi nulla, anche il Villasor si è dovuto accontentare di un pari. Di sicuro, non ci siamo fatti surclassare».
Il poker in esterna all'Osini è stato il miglior modo per incominciare l'anno nuovo. «Sono ultimi, è vero, ma non bisogna farsi ingannare dalla classifica. La vittoria strappata a Baunei fa capire che non hanno mollato,anzi; hanno anche buone individualità, Vacca, la loro punta, l'anno scorso ha fatto una ventina di gol, è un giocatore che potrebbe fare bella figura anche in categorie ben superiori alla Prima. Ci credono ancora, giustamente, e tra le mura amiche non saranno un cliente facile per nessuno, anche perché nella sessione invernale si sono ulteriormente rinforzati».
I pirresi invece continuano a coltivare i propri giovani talenti. «Primo fra tutti, Thomas Perra, un classe '99 al secondo anno da fuori quota, davvero molto promettente. E' un ragazzo serissimo, di sicuro affidamento, che mentalmente è molto più maturo rispetto agli altri della sua età. Ha fatto registrare una crescita enorme. Ci tengo a sottolineare, in questo senso, il grandissimo lavoro fatto dai soliti vecchietti, i due capitani, Pranteddu e Mereu, Maccioni, ed il nostro portiere Ale Pinna: rappresentano un esempio per i più giovani. Non vorrei sembrare ruffiano, ma sono i classici giocatori che ogni allenatore vorrebbe in squadra, fondamentali per il gruppo, sia dentro che fuori dal campo; sono elementi preziosissimi, sempre sul pezzo».