«Chi insegue deve sbagliare il meno possibile»
Andrea Marongiu: «Campionato stupendo, ci giocheremo il tutto per tutto»
La vittoria strappata domenica dalla Monteponi Iglesias nel recupero della 21° giornata contro l'ostico Senorbì ha permesso ai ragazzi allenati da Andrea Marongiu di mantenere invariato il distacco, sei lunghezze, dalla seconda posizione occupata attualmente dalla Decimo 07 di Bartoli; un successo importantissimo, al di la dei punti incassati, che conferma il buon momento della squadra, capace di reagire al pesantissimo ko interno incassato contro la Frassinetti.
Pur non disputando una partita brillante, come ammesso dallo stesso tecnico, la Monteponi ha saputo mettere in campo grande grinta e determinazione, aspetti che risulteranno fondamentali da qui alla fine della stagione; per continuare l'inseguimento al treno di testa è necessario però non commettere altri passi falsi, a cominciare dall'insidiosissima sfida in programma nel prossimo turno, contro l'Atletico Cortoghiana.
Mister Marongiu, domenica avete strappato tre punti pesantissimi nel confronto contro un ostico Senorbì; un successo che fa bene al morale, oltre che alla classifica.
«La squadra non è al massimo sotto il punto di vista della condizione fisica, perchè, come saprete, non ci stiamo allenando come vorremmo per via dei problemi legati al campo, ci manca un po' di continuità; per questo motivo le sedute questa settimana verranno svolte a Gonnesa.
Per quanto riguarda la partita di domenica sapevamo che sarebbe stato un impegno tosto, considerando soprattutto che il Senorbì arrivava da ben quattro vittorie consecutive; noi siamo riusciti a partire molto bene, creando subito alcune occasioni da gol con i nostri attaccanti Friargiu e Caria, siamo passati meritatamente in vantaggio sugli sviluppo di un calcio d'angolo, sfruttando un errore del portiere; da quel momento non abbiamo più giocato come sappiamo e abbiamo subito la pressione degli avversari, senza peraltro riuscire a ripartire in contropiede.
I nostri avversari nell'arco dei novanta minuti hanno offerto una buona prestazione, ma si sono resi pericolosi soltanto sui calci piazzati, riuscendo a trovare il pareggio proprio sugli sviluppi di un tiro da fermo.
Onestamente, nel primo tempo non ci sono state grosse emozioni, ne da una parte e ne dall'altra; il secondo tempo ha rispettato in parte questo copione, con il Senorbì che ha sfiorato il raddoppio, colpendo la traversa sempre su punizione; subito dopo siamo riusciti a passare in vantaggio e da quel momento la squadra si è rilassata e siamo riusciti a giocare con più scioltezza, perchè abbiamo sfruttato in maniera perfetta gli spazi che ci hanno concesso e siamo quindi riusciti a costruire diverse occasioni per chiudere il match, ma sfortunatamente i nostri attaccanti non le hanno sfruttate.
Negli ultimi dieci minuti il Senorbì ha tentato il tutto per tutto per strappare il pareggio, ma il nostro portiere è stato bravo e ci ha consentito di portare a casa il risultato.
Ripeto, probabilmente loro hanno giocato meglio e sono stati pericolosissimi con i calci di punizione, ma le occasioni più importanti le abbiamo create noi; aver vinto una partita contro una squadra che ha attaccanti così importanti, come ad esempio Olla, ci da grande entusiasmo, la difesa in particolare ha lavorato benissimo e ha eseguito alla perfezione tutti i movimenti che avevamo studiato durante la settimana; conoscevamo la velocità e la pericolosità di Olla, soprattutto nell'attaccare lo spazio, visto che all'andata ci aveva segnato due gol e siamo stati bravi a limitarlo.
La squadra è stata brava, bisogna dare il giusto merito ai ragazzi, a risollevarsi dopo la sconfitta contro la Frassinetti, che io non ho potuto seguire direttamente perchè ero malato; alcuni magari pensavano che si trattasse del nostro tracollo definitivo ma la Monteponi è riuscita a riscattarsi, vincendo tre partite consecutive: forse nel match contro il Senorbì sarebbe stata più giusto un pareggio ma abbiamo lottato e siamo riusciti a strappare il bottino pieno».
Attualmente siete a 10 lunghezze dalla vetta della classifica, occupata da Su Planu; considerando che Lei ha preso in mano la squadra dalla sesta giornata in poi, pensa che i punti persi nelle primissime giornate stiano risultando determinanti in questo senso?
«Io penso che il calcio non sia una scienza esatta, di conseguenza questi discorsi lasciano il tempo che trovano; se la squadra fosse riuscita a fare qualche punto in più ad inizio stagione probabilmente il distacco in questo momento sarebbe anche potuto essere minore, ma come dico sempre ai ragazzi i vari episodi, più o meno sfortunati, si compensano sempre.
Da quando ci sono io alla guida tecnica della Monteponi, ormai sono 16 partite, abbiamo vinto qualche gara, come ad esempio contro il Carloforte o come con il Senorbì, magari non meritandolo, ed altre dove non abbiamo raccolto quanto seminato, e penso alla partita contro il Cus, in cui non siamo riusciti a chiudere la gara quando ci trovavamo sul due a zero e abbiamo, come spesso capita, subito il pareggio; sono cose che ci stanno, nell'arco di una stagione.
La nostra squadra non è stata costruita per vincere: il primo obbiettivo è stato quello di creare un gruppo di ragazzi seri, volenterosi e motivati, ci tengo a precisare che nessuno prende un euro, perchè comunque le condizioni per fare grossi investimenti al momento non ci sono, così come non ci sono più i precedenti proprietari del club.
L'ambiente è l'ideale per lavorare bene, tutti i dirigenti, a partire dal direttore sportivo Stefano Canu, ex Presidente del Cortoghiana, che io conosco personalmente da diversi anni e che è ormai un mio carissimo amico, ti mettono nelle condizioni migliori per dare il massimo: io ho accettato questa sfida molto volentieri perchè conoscevo personalmente 5 o 6 elementi della rosa, che ho avuto la possibilità di allenare negli scorsi anni tra Sant'Antioco, Gonnesa e Portoscuso; in più sapevo che i ragazzi di Iglesias hanno voglia di allenarsi in un certo modo e di impegnarsi; in più la Monteponi è una squadra blasonata, è un'offerta che non si può rifiutare.
Ad inizio stagione non ci siamo prefissati di raggiungere i play-off o conquistare il primo posto, avevamo soltanto l'intenzione di disputare un campionato tranquillo; poi ci siamo ritrovati a vincere diverse partite e a stazionare nelle zone alte della classifica, ma la nostra mentalità non è sicuramente cambiata: ci concentriamo sul singolo match, cercando di ottenere il massimo.
Alla mia squadra ho detto che il nostro compito, al momento, è quello di continuare a vincere: se le nostre avversarie faranno più punti di noi si meriteranno un applauso.
A differenza di Su Planu, Guspini e Decimo, che hanno costruito organici davvero importanti per puntare al salto di categoria, la Monteponi non ha fatto questo tipo di discorso, ma ci batteremo con tutte le nostre forze, sino a quando la matematica ci darà speranza, per centrare un piazzamento play-off, considerando che il Su Planu sta andando molto bene e con tutta probabilità si aggiudicherà il primo posto, considerando la forza del suo organico; siamo a sei punti dalla Decimo 07 e possiamo benissimo giocarcela.
Il distacco probabilmente, anche se fossi stato il tecnico già dalla prima giornata, sarebbe lo stesso, perchè comunque la classifica rispecchia i reali valori in campo: nell'arco di trenta partite il più forte ha la meglio».
Le è dispiaciuto non arrivare sulla panchina della Monteponi prima dell'inizio del campionato, con la possibilità, magari, di gestire direttamente le operazioni di mercato e la preparazione generale della squadra?
«Questo è l'ottavo anno che alleno e questa è stata la prima volta che sono subentrato in corsa ad un altro allenatore; sicuramente programmare il lavoro e avere un mese a disposizione per preparare la stagione, dove ti allenti tutti i giorni, ti permette di dare un'impronta ben precisa alla tua squadra; il calcio, come dicevo prima, non è una scienza esatta e non significa che iniziando la mia avventura qui ad agosto avrei matematicamente fatto meglio.
Il nostro sino a questo momento è un campionato straordinario, abbiamo un gruppo fantastico, ci divertiamo, questo è quello che più conta; per come intendo io il calcio è sempre meglio lavorare con più calma: io mi dedico molto alla tattica, già dalla prima seduta di allenamento, parto curando la fase difensiva sino ad arrivare a quella offensiva; un mese in più di lavoro è sicuramente importante».
Domenica vi aspetta l'impegno con il Cortoghiana; che atteggiamento si aspetta da parte dei suoi ragazzi?
«Io sapevo che nel girone di ritorno ogni partita sarebbe stata più difficile, perchè le squadre che lottano per salvarsi fanno di tutto per strappare punti preziosi.
Domenica è un derby nel derby, perchè nella Monteponi ci sono diversi giocatori che l'anno scorso vestivano la maglia del Cortoghiana; hanno cambiato allenatore, si devono salvare, nelle prime sei giornate hanno fatto 0 punti e sicuramente daranno l'anima per batterci.
Da parte nostra, dobbiamo dare continuità al nostro buon momento, per cercare di stare agganciati al treno di testa e a quel terzo posto che ora si trova a 5 punti.
Sono sicuro che affronteremo la gara con lo spirito giusto e con l'impegno giusto, siamo carichi dopo le tre vittorie consecutive e la nostra autostima è aumentata; il carattere e la determinazione domenica saranno aspetti fondamentali, chi avrà più voglia di vincere porterà a casa il bottino pieno».
Nel turno successivo affronterete la Decimo 07 in casa, sicuramente uno degli impegni più importanti dell'intera stagione.
«Chi insegue deve sbagliare il meno possibile; domenica a Cortoghiana dobbiamo quindi cercare di vincere per approfittare degli scontri diretti in programma nel prossimo turno, in caso contrario rischi di allontanarti definitivamente dalle posizioni che contano.
Con il Decimo puntiamo ai tre punti perchè si tratta di un avversario diretto, sperando poi che Frassinetti e Guspini non vincano sempre.
Se in queste quattro partite, a prescindere dagli avversari, riuscissimo a fare 10 punti avremmo la possibilità di giocarcela sino alla fine, mantenendo acceso il lumicino della speranza.
Cercheremo di raccogliere il più possibile nei prossimi impegni, poi avremo un quadro più chiaro della situazione».
Secondo lei quale potrebbe essere il particolare che potrebbe fare la differenza in questo sprint finale?
«Secondo me l'aspetto più importante è la convinzione e la voglia di raggiungere l'obbiettivo, soprattutto quando ti confronti con società che hanno investito molto e hanno grosse pressioni; in questi casi le motivazioni fanno la differenza, non sempre vince chi è il più forte ma spesso ha la meglio chi ha i nervi più saldi; a me è già capitato con il Sant'Antioco, con cui ho vinto il campionato, di risolvere alcune partite difficilissime grazie alla determinazione.
Sarà fondamentale anche la condizione fisica: chi uscirà con meno scorie da questo periodo invernale, dove si gioca su campi veramente pesanti, sarà avvantaggiato e sarà più brillante sotto il profilo della tenuta atletica».