«Non ho mai visto una mobilitazione del genere»
Atletico Marrubiu, Ciccu: «I sardi hanno offerto il loro lato migliore»
Quella del popolo sardo di fronte ad un'emergenza tanto grave quanto inaspettata, come quella provocata dal passaggio del ciclone Cleopatra, è stata una risposta sicuramente da evidenziare, perchè assolutamente spontanea e perchè ha coinvolto, in maniera unitaria, e per una volta compatta, l'intera regione.
Matteo Ciccu, presidente dell'Atletico Marrubiu, ha vissuto in prima persona, assieme ai suoi concittadini, il dramma degli abitanti delle vicine Terralba e soprattutto Uras; il micro cosmo del calcio dilettantistico, con tutti coloro che quindi ne fanno parte, è sceso in campo per stringersi attorno e dare man forte alle tante persone in difficoltà.
«Non siamo stati colpiti direttamente dall'alluvione – dichiara Ciccu -, perchè fortunatamente Marrubiu ha delle buone strutture per quanto riguarda i canali e le vie di scolo delle acque piovane: i nostri impianti sportivi sono indenni, possiamo tranquillamente dire che, grazie a Dio, ci è andata bene.
Purtroppo invece a Terralba i danni sono stati ingenti: ho saputo che la Francesco Bellu, che saranno peraltro i nostri prossimi avversari, hanno ripreso con gli allenamenti, nonostante la loro struttura sia stata gravemente danneggiata».
Tantissime associazioni della zona, compreso l'Atletico Marrubiu, hanno contributo attivamente a dare una mano d'aiuto, senza nessuna esitazione, alle persone in difficoltà sia a Uras che appunto a Terralba.
«C'è stata una risposta esemplare in questo senso: in tutta la mia vita non ho mai visto una manifestazione di solidarietà così sincera, toccante, diffusa; mi auguro ovviamente che queste tragedie non capitino più».
Fa particolarmente piacere essere sardi in queste occasioni.
«Penso sia uno dei lati migliori della sardità: tantissime persone, nelle altre regioni, avrebbero molto da imparare da noi.
La nostra è una situazione particolare: c'è grande rivalità, anche e solo sul piano sportivo, tra un paese e l'altro, ma nel momento del bisogno tutte queste barriere cadono e c'è spazio solo per l'aiuto reciproco.
I valori che custodisce la Sardegna, in questo senso, è una mia opinione personale, ovviamente, sono molto difficili da trovare nel resto dell'Europa.
Siamo tutti orgogliosi, in questo momento di difficoltà, di essere sardi e di mettere in luce il nostro lato migliore».
E' stato giusto sospendere i campionati?
«Assolutamente si, perchè c'erano delle persone che stavano vivendo un vero e proprio dramma a pochissimi chilometri da noi; era impossibile scendere in campo per divertirsi dopo quello che era successo, un discorso che coinvolge soprattutto le persone coinvolte direttamente.
Noi ci eravamo già accordati con la Francesco Bellu per un rinvio, prima che uscisse il comunicato ufficiale: stavamo contattando i vertici della Figc di Cagliari ma ci hanno anticipato, agendo con grande buon senso e sospendendo le attività per il weekend.
In rosa noi abbiamo diversi elementi che arrivano da Terralba e da Uras, avremmo avuto enormi difficoltà a giocare, senza considerate che la Bellu ha l'intera rosa composta da ragazzi del posto».
Già da domenica, bisogna per forza di cose cercare di archiviare le lacrime e la disperazione che hanno caratterizzato gli ultimi giorni per pensare di nuovo al calcio. Nel vostro caso, c'è proprio bisogno di una sveglia, considerando che siete reduci da un periodo assolutamente complicato.
«E' vero, anche se le difficoltà che stiamo incontrando al momento ci possono stare tutte, visto che siamo una delle squadre più giovani del girone: anche domenica abbiamo giocato con cinque calciatori del 95' e uno del '96, senza contare il portiere, che è del '93.
I problemi più grandi li accusiamo a livello mentale: non è facile reagire alle sconfitte, soprattutto quando non si ha molta esperienza.
Il periodo non è dei migliori, anche perchè le ultime gare che abbiamo affrontato erano tutte alla nostra portata; dispiace aver perso così tanti punti, penso che i risultati siano stati anche un po' bugiardi, in questo senso, troppo pesanti.
Da domenica proveremo a rialzarci, anche se affrontiamo un derby sentitissimo nel momento peggiore: confido nella forza dei ragazzi, perchè secondo me siamo una buona squadra; magari non abbiamo le potenzialità per puntare ai primi 4 posti, ma possiamo fare molto meglio di così.
Loro vengono da un buon periodo, stanno prendendo confidenza rapidamente con la nuova dimensione, stanno crescendo e son sicuro che per noi sarà una partita difficilissima.
Gestire queste situazioni non è facile, nemmeno per il nostro mister, Stefano Manca, che è giovane così come tutti i dirigenti: stiamo attraversando il periodo più critico – conclude il presidente del club -, non ci era mai capitato negli ultimi tre anni di perdere tre partite consecutive, ma sono sicuro che ne usciremo fuori».