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Cirinà toglie il freno al Taloro: «Un'Eccellenza equlibrata e difficile ma vogliamo rompere le scatole a tutti»
Silvetti, Fadda e Mura: «Siamo un grande gruppo»

Cirinà toglie il freno al Taloro: «Un'Eccellenza equlibrata e difficile ma vogliamo rompere le scatole a tutti»

C'è la prova del nove, che il Taloro supera ogni anno a pieni voti e che anche in questa stagione cercherà di superarla, e poi c'è il viaggio dei "nove" che da Sassari a Gavoi porta un pezzo importante della squadra barbaricina con in testa il tecnico Ivan Cirinà, alla terza stagione alla guida dei rossoblù. E, nell'ora e mezza di viaggio, il mister di Ossi inizia il "suo" allenamento. Perché nel furgone trovano posto i portieri Pippo Zani e Mattia Sotgiu, l'esperto e il giovane con 20 anni di differenza che solo il calcio sa annullare. Poi ci sono anche i difensori Giuseppe Silvetti, un veterano del Mariastiai e alla quarta stagione in rossoblù, e Antonio Mattiello alla prima esperienza coi barbaricini. Così come l'attaccante ex Porto Torres Mario Fadda, dato frettolosamente per finito ma rinato a Gavoi sull'esempio preso da Sandro Cherchi tornato su livelli eccelsi da più di un anno. A metà settembre si è poi aggiunto alla comitiva il centrocampista Andrea Mura dopo un mese passato al Porto Torres. Il nono componente è Pietro Mossa, anche lui di Ossi, laureato Isef e preparatore atletico, segue Cirinà sin dai tempi di Torres e Usinese.

Ivan Cirinà - «Viaggiare tutti insieme - dice il mister Cirinà - ci permette di costruire il gruppo cercando di sistemare diverse cose, poi a Gavoi ci aspetta un altro gruppo altrettanto affiatato e unito. Ma il Taloro è uno solo, quello che si allena con professionalità e che la domenica prova a divertirsi così come ha sempre fatto in questi anni». L'obiettivo è uno e semplice: «Noi vogliamo rompere le scatole a tutti. Veniamo da due campionati chiusi al quinto posto e ora ne affrontiamo uno molto più difficile ed equilibrato rispetto agli altri con diverse società che hanno fatto enormi investimenti. In queste prime sei giornate abbiamo dimostrato che possiamo tenere testa anche alla favorite per la vittoria come Nuorese e Porto Corallo». Entrambe affrontate nelle prime due gare casalinghe ed entrambe fermate sul pari. I 4 punti dalla vetta occupata da Nuorese e Fertilia sono tutti lì o quasi, perché il terzo pareggio finora collezionato dall'imbattuto Taloro è quello di Valledoria. «Abbiamo subito il gol dell'1-1 a 2' dal termine e anche in contropiede - ricorda il 41enne tecnico - vuol dire che qualcosa dobbiamo ancora registrare. Ma è normale perché la squadra ha fatto diversi cambiamenti con partenze e arrivi di giocatori importanti». Sono andati via Gutierrez, Delogu, Canessini, Piredda e Massimo Fadda, sono arrivati Mattiello, Andrea Mura, Mario Fadda, Sanna e Zani. «La ricostruzione del gruppo procede bene e continuiamo il nostro percorso di crescita». I numeri dicono anche che il Taloro ha la miglior difesa (2 gol subiti come Nuorese e Sanluri) e il secondo miglior attacco (13) dietro il Sant'Elia (15) che però ha giocato e battuto 8-0 il Calangianus quando schierava la Juniores. «Numeri importanti - evidenzia Cirinà - ma voliamo bassi perché non siamo mica al primo posto in classifica. Qualcuno dice che è meglio fare tre volte 1-0 che un solo 3-0 e magari non ha tutti i torti». I gavoesi hanno comunque fatto due grandi exploit vincento 4-0 a Tempio e 5-0 a Serramanna. «Tolte le due gare fatte dal Calangianus dei giovani, quei risultati sono gli unici eclatanti in un campionato equilibrato dove chi è in testa vince con risultati striminziti. Noi abbiamo incontrato un Tempio in un periodo di difficoltà così come il Serramanna che poi ha cambiato il tecnico. In generale non vedo squadre materasso e la sconfitta può arrivare in tutti i campi. Lo ha confermato il Samassi che, pur arrivando da tre sconfitte di fila, ha vinto in casa del Porto Corallo». Perciò c'è lo spazio per rientrare anche per chi ora è più indietro. «Certo che sì. Il San Teodoro - continua l'ex tecnico dell'Usinese - tornerà in alto perché ha giocatori importanti. Mi dispiace che si sia dimesso Pittalis ma Tatti è altrettanto bravo. L'Alghero a dicembre si rinforzerà ulteriormente, Muravera farà come l'anno scorso e risalirà la china, il Castiadas lo sta già facendo». Il Fertilia lì in vetta non è una sorpresa. «Hanno quadrato il cerchio e hanno tutto per confermarsi in alto: allenatore preparato, società seria e ottimo mix tra giocatori "anziani" bravi e giovani di valore». Anche il Taloro può dir la sua. «Siamo lì al quarto posto e vediamo se riusciremo a far qualcosa in più. Intanto bisogna giocare sempre al massimo, il La Palma ci ha fatto soffrire e domenica ad Alghero troveremo una squadra che vuole riprendere il cammino dopo lo stop di Nuoro. Saremo senza il nostro capitano Mele e grande trascinatore ma nel Taloro ci sono giocatori altrettanto importanti come Fadda, Cherchi, Zani, Silvetti, Andrea Mura, Pinna, Mattiello più tutti i giovani che già conoscono la categoria oppure, come Riccardo Sanna, che hanno fatto la serie D». E su Roberto Mele che, cartellinato ad inizio stagione col Budoni, ha potuto scontare due delle cinque giornate di squalifica, Ivan Cirinà taglia corto: «È il regolamento che lo consente. Così ci risposero quando l'Olbia contro di noi potè schierare lo scorso anno Manis e Siazzu (trasferiti al Porto Torres per due gare) e così diciamo noi ora. Tra l'altro Roberto non meritava certo le 5 giornate di squalifica nell'ultima giornata col Tempio e, secondo me, ha scontato quelle giuste. Io magari metteri l'accento sul fatto che lui è spesso tartassato da avversari che poi passano impuniti».

 

Silvetti, Fadda e Mura - Il telefono passa di mano dal tecnico ai giocatori come il testimone nella staffetta. «Siamo un grande gruppo e tutti "esauriti" - dice col sorriso Andrea Mura - facciamo tre allenamenti alla settimana e il viaggio non pesa con compagni così. Nei giornali si parla poco del Taloro ma Gavoi è un posto incredibile, ci sono da un mese ed è uno spettacolo come trattano noi giocatori». Giuseppe Silvetti lo sa bene perché è quattro anni che veste il rossoblù nonostante le tante richieste che ogni stagione riceve: «L'anno scorso a dicembre mi voleva la Torres, quest'estate ho ricevuto offerte interessanti da Alghero e Lanusei ma ho sempre voluto mantenere la parola data. Vengo trattato come un figlio e io contraccambio impegnandomi al massimo». Neanche l'impasse in estate della società, che ha sostituito il dimissionario presidente Antonio Lavra con Salvatore Buttu, ha scalfito le certezze del difensore sassarese: «Mi dicevo: "Non ci credo che non faranno una buona squadra". E avevo ragione perché sono andati via compagni eccezionali ma ne sono arrivati altrettanto di spessore ed esperienza. Il gruppo prevale su tutto, chi non sta bene si fa fuori da solo e non può essere altrimenti vista la serietà di una società che, dal punto di vista economico, ti dà sempre ciò che ti promette». Poi c'è sempre Roberto Mele. «Io dico che è il Totti di Gavoi, vale il 50% della squadra». Chi ha imparato velocemente qual è il mondo-Taloro è Mario Fadda, classe 1976, ma con tanto ancora da dare a differenza di quanti lo volevamo sul viale del tramonto. «Dicevano così di me? - si chiede divertito l'ex Torres, Arzachena, Tempio e Villacidrese, negli ultimi 5 anni al Porto Torres - Ma è un problema che non mi sono mai posto, qualcuno forse voleva parcheggiarmi, io invece ho trovato a Gavoi dei compagni di squadra eccezionali, allenatore e società che mi hanno dato fiducia e ora spero di poterla ripagare». Come domenica quando ha firmato il 2-0 col La Palma con una stupenda punizione: «Ci provo ogni gara, questa volta ho aggiustato la mira e spero di non perderla più. Avevo detto che dopo quattro o cinque gare avrei fatto gol su punizione ed è arrivata alla sesta, va bene lo stesso».

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2013/2014
Tags:
Sardegna
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