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Club San Paolo, Masia illustra il suo progetto a lungo termine
«Vogliamo crescere e fare esperienza»

Club San Paolo, Masia illustra il suo progetto a lungo termine

Il girone B è uno tra i più equilibrati della Prima Categoria, sia per quanto riguarda la lotta al vertice e sia per quanto riguarda quella per non retrocedere.
Se si esclude il fanalino di coda Johannes, infatti, ci sono altre 4 squadre, appaiate nell'arco di 5 punti, che domenica dopo domenica si danno battaglia per guadagnarsi la permanenza nella categoria.
Tra queste, c'è sicuramente il Club San Paolo, che si presenta al big-match proprio contro i cugini della Johannes, in programma nel prossimo turno, forte di un convincente successo ottenuto in casa contro una squadra di assoluto valore come il Villagrande.
Per i ragazzi allenati da mister Masia questo è un anno particolare, importantissimo per far crescere e maturare un gruppo di ragazzi giovani che in futuro potranno togliersi parecchie soddisfazioni: la società, che fa dell'organizzazione la sua arma migliore, sta investendo risorse ed energie importanti per mettere delle basi solide ad un progetto che potrà dare i suoi frutti nel futuro prossimo, senza per questo trascurare la stagione in corso, che può ancora riservare, come ammette il tecnico, tantissime sorprese.

 

Mister Masia, siete reduci dalla brillante vittoria ottenuta contro una squadra di tutto rispetto come il Villagrande; come ha visto la sua squadra?
«Abbiamo fatto sicuramente una buona partita, come ci è capitato peraltro nelle ultime uscite; i risultati però faticano ad arrivare, così come i gol; domenica invece sono arrivati entrambi.
Sono molto soddisfatto, è stata una grande partita contro una squadra allenata da un bravissimo tecnico e che ha in organico giocatori di assoluto spessore».

 

Sino a questo momento avete segnato, appunto, soltanto 14 reti; secondo Lei quale è il vostro più grande problema in questo senso?
«Purtroppo è un problema che ci affligge dall'inizio del campionato; stiamo lavorando per migliorare la nostra fase offensiva ma non riusciamo ancora a concretizzare tutte le azioni che costruiamo; questa carenza probabilmente è il nostro più grande handicap al momento, perchè le prestazioni ci sono state ma mancano i gol.
Con qualche rete in più probabilmente la nostra classifica sarebbe migliore».

 

Siete riusciti, grossomodo a metà del girone d'andata, ad inanellare una striscia di cinque risultati utili consecutivi, dopo una partenza non brillantissima. Si aspettava queste difficoltà, soprattutto ad inizio stagione?
«Mi aspettavo sicuramente una partenza difficile, perchè sino all'anno scorso disputavamo il campionato di Seconda Categoria ed è normale pagare un po' il salto.
Con la società, con il Presidente Lallo Lai in primis e con il direttore sportivo Giulio Viola, abbiamo stilato un programma a lunga scadenza inserendo in rosa giocatori molto giovani; sapevamo quindi che soprattutto all'inizio sarebbe stato molto, molto difficile.
Il campionato quest'anno è composto da squadre attrezzatissime; il Club San Paolo è una formazione che in prospettiva futura potrà raggiungere traguardi importanti, ma al momento paghiamo un po' sotto il profilo dell'esperienza: abbiamo molti ragazzi del '95, che rientrano nei programmi in quanto fuori quota, ma abbiamo anche elementi classe '91; l'età della nostra squadra è quindi di 21-22 anni, spesso ci troviamo ad affrontare compagini che hanno una media, al contrario, di 27-28 anni.
Al momento non ci preoccupiamo tantissimo dei risultati, ma continuiamo a sviluppare il nostro progetto; ovviamente cercheremo di mantenere la categoria con tutte le nostre forze, ma anche in caso di retrocessione non ci fasciamo la testa, perchè questo programma è partito quando la squadra militava in Seconda Categoria; si tratta di un anno importantissimo per noi, che ci sta permettendo di acquisire una grossa esperienza».

 

Intanto, in ottica salvezza, vi aspetta la sfida decisiva contro la Johannes, che non sta attraversando un momento particolarmente positivo: sono 17 le sconfitte sino a questo momento, con una vittoria soltanto.
«La loro unica vittoria è arrivata, tra le altre cose, proprio contro di noi.
Affronteranno questa partita con grande determinazione, per loro si tratta, in un certo senso, della gara della vita; cercheranno di ripetere il successo dell'andata, ne sono sicuro.
Le insidie per noi sono tantissime: ci troveremo di fronte una squadra che non ha niente da perdere, che occupa l'ultimo posto in classifica e cercherà di ridurre il distacco nei nostri confronti.
Dobbiamo tenere presente che ancora la matematica non ha condannato nessuno, il discorso salvezza è ancora apertissimo anche per loro: conosco il carattere e la grande voglia di far bene dei giocatori della Johannes e per noi sarà un impegno durissimo; probabilmente sono incappati anche loro in una stagione sfortunata, perchè, considerando la partita che hanno disputato contro di noi, hanno mostrato di avere grandi potenzialità; non mi aspettavo davvero che riuscissero a racimolare soltanto 5 punti.
Sarà una partita delicatissima, che cercheremo di affrontare con la giusta determinazione, così come abbiamo fatto in tutte le altre partite: noi scendiamo in campo con grande rispetto nei confronti dei nostri avversari di turno, giochiamo la nostra partita provando a fare risultato, non sempre è andata bene ma per noi è un anno transitorio, una stagione in cui punteremo a crescere e maturare.
C'è da dire che ci è capitato molto spesso di trovarci di fronte a squadre che hanno avuto il cinismo e la concretezza tipiche delle formazioni esperte».

 

Avete sofferto il confronto con le squadre ogliastrine?
«Da allenatore preferisco affrontare squadre che schierano giocatori dotati di grande personalità, di grande agonismo e anche di grande tecnica; sono caratteristiche che incontriamo non solo nelle compagini ogliastrine, comunque.
Il loro problema più grande forse è legato alla distanza da Cagliari; capita che molti di loro siano costretti a spostarsi per motivi di studio o di lavoro e non riescano a dedicarsi completamente al calcio».

 

Secondo Lei cosa servirà alla sua squadra per centrare la salvezza?
«Ci serviranno sicuramente i risultati, perchè le prestazioni positive non sono mai mancate.
A questo punto del campionato preferisco fare più punti possibile, magari non giocando benissimo; ci manca la concretezza che si ha quando si è smaliziati, e stiamo pagando carissima questa mancanza.
La nostra crescita sarebbe dovuta avvenire in un campionato di Seconda Categoria, ora siamo in Prima ed è chiaro che faremo di tutto per restarci, ma il futuro è tutto dalla nostra parte.
La società, tramite Giulio Viola, che è una delle persone più esperte del mondo dilettantistico che ci sono in circolazione, sta lavorando per migliorare sotto il punto di vista dell'organizzazione generale del club; hanno puntato su due tecnici, il sottoscritto e Beppe Vesta, molto ambiziosi e con grandissima voglia di lavorare; abbiamo tutta la serenità e la fiducia per poter lavorare e crescere nel tempo, parallelamente al nostro settore giovanile, guidato da Roberto Pinna; abbiamo una società gemella gestita, per quanto riguarda il settore giovanile, da Roberto Ruggiu; abbiamo tantissimi iscritti, abbiamo un ottimo settore di Calcio a 5, seguito da Nicola Barbieri; abbiamo l'idea di far crescere i nostri ragazzi attraverso il gioco e la pratica del calcio a 5 e del calcio a 11; si tratta sicuramente di una grandissima risorsa per il futuro».

 

Avete attraversato dei momenti particolarmente difficili quest'anno: quanto è stato difficile mantenere alto il morale della squadra, considerando che si tratta di ragazzi molto giovani?
«I ragazzi hanno reagito bene, anche se è chiaro che il volano della situazione poi sono sempre i risultati.
Un po' di sconforto c'è stato, non lo nego, però dentro lo spogliatoio ci siamo confrontati, ci siamo dati dei consigli e abbiamo capito che nelle difficoltà bisogna reagire tutti assieme, rimanendo compatti e più uniti che mai.
Le regole le dettano gli allenatori, i giocatori le devono seguire: bisogna capire che lo sport è fatica e che l'unica ricetta per uscire fuori da dei momenti difficili è lavorare più intensamente».

 

In questo articolo
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2012/2013
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Girone B