Serpi replica ad Atzeni, parità tra La Palma e Arborea; il Carbonia non sfonda, Andromeda da urlo
Fanni firma la fuga della San Marco, il Carloforte si arena contro il Selargius; il Seulo riparte con un pari
Il 2017 si chiude con una certezza: la San Marco è ufficialmente in fuga, grazie al successo per 4 a 2 ottenuto in casa del Gonnosfanadiga e ai contemporanei passi falsi di Carloforte, sconfitto per 3 a 0 dal Selargius di Maricca, e Arbus, che sbatte contro il redivivo Seulo. Pari e patta anche per il La Palma, che di fronte al proprio pubblico si divide il bottino con l'Arborea. Termina senza reti il confronto verità per il Carbonia di Marongiu, che non riesce a superare l'Idolo. Giornata amarissima per il Siliqua, che cede il passo al Barisardo; in coda nuovo colpo grosso dell'Andromeda di mister Desogus, che si impone con un secco 2 a 0 nei confronti del Vecchio Borgo Sant'Elia.
Si chiude, con tanto spavento ma fortunatamente senza conseguenze negative, il derby di Quartu, sospeso a cinque minuti dalla fine per un infortunio rimediato da Mulas, che è stato rianimato in campo dopo aver perso conoscenza a causa di una brutta caduta.
L'ultima uscita di dicembre incorona, in maniera inequivocabile, la regina del torneo: la San Marco Assemini vivrà il Natale con un meritatissimo primo posto sotto l'albero, frutto di dieci vittorie e tre pareggi, con il 4 a 2 rifilato al Gonnosfanadiga che rappresenta l'ennesima prova di forza di una corazzata che, la sensazione è questa, può scappare in fuga già a partire dalle prossime due gare, con cui si chiuderà il girone di andata. I rosso-blù continuano a spingere fortissimo sull'acceleratore, proprio nel momento in cui le inseguitrici sembrano avere qualche problema a reggere il passo. L'impresa maturata nell'arco dei 90' acquista maggiore valore considerando le difficoltà della sfida: i ragazzi di Zaccolo si presentavano al confronto forti di quattro risultati utili nelle ultime cinque gare, il maltempo, condito da un'abbondante acquazzone, complicava ulteriormente i piani, con l'inizio del match che slitta di un'ora. Quando finalmente si gioca, bastano pochi secondi ad Aru per portare i padroni di casa in vantaggio con un piazzato dal limite che beffa il rientrante Daddi. Il Gonnosfanadiga ci prova ancora con una punizione di Tomasi su cui interviene Mura. Prese le misure all'avversario, la San Marco impatta sugli sviluppi di un corner di Pilleri, che Fanni corregge con un lievissimo tocco di fino. La replica del Gonnos non si fa attendere, con il solito Aru, conclusione fuori bersaglio, e Vaccargiu che mettono alla prova la concentrazione di Daddi. Alla mezz'ora però, la capolista mette freccia e completa la rimonta: Serra innesca la fuga di Fanni che si libera benissimo al tiro e insacca per il 2 a 1. La prima frazione si chiude con i bianco-verdi in avanti, ma il punteggio rimane congelato. Nella ripresa invece che la San Marco è chiamata a chiudere la gara per evitare inutili rischi: al decimo Farci conquista un calcio di rigore che Fanni trasforma. Partita chiusa? Ancora no, perchè il Gonnos rientra ostinatamente in corsa con la rete di Pinna. A questo punto il match si infiamma, con i locali alla ricerca disperata del pari; la partita vive di continui capovolgimenti di fronte, con Pilloni da una parte e Corda e Farci dall'altra. L'espulsione rimediata da Sanna vanifica le ultime speranze dei medio-campidanesi, così il finale è tutto per la San Marco che sfiora il punto della gloria con Fanni, che fa tutto benissimo ad eccezione della conclusione finale, ma poi piazza la ciliegina sulla torta con Serra, servito dal solito Fanni.
Colpo grosso, anzi grossissimo, per il Selargius di Maricca che rifila il secondo dispiacere stagionale al Carloforte, che scivola così a -4 dalla vetta: un gap sicuramente colmabile, ma sarà necessario, soprattutto al ritorno in campo dopo la sosta, non perdere ulteriore terreno nei confronti della battistrada. I padroni di casa mettono in vetrina la classica partita perfetta, l'unica chiave per avere la meglio contro Sanna e soci; gli equilibri si spezzano al 20', con Aresu che ribadisce in rete la respinta di Grosso sul tentativo dal dischetto di Mura, che si era procurato il calcio di rigore nel contrasto con Pancotto. La reazione del Carloforte arriva puntuale, ci provano Arrais e Sanna, ma non basta per riportare il risultato in parità, anzi nella ripresa il Selargius sfonda ancora: Secci per lo scatenatissimo Mura che insacca da pochi passi per il raddoppio. Ancora Mura grandfissimo protagonista del match, poco prima della mezz'ora, con una rasoiata che manda al tappeto i tabarchini. Spetterà a Grosso limitare il passivo sulle ultime incursioni d Mura e soci.
Va un po' meglio bene all'Arbus, che torna a casa con un punto dopo la trasferta in casa del redivivo Seulo, di nuovo a punti dopo una dieta forzata che durava ormai da quattro settimane. I ragazzi di Floris non potevano scegliere momento migliore per il risveglio, con una prestazione incoraggiante che fa ben sperare in vista dell'anno nuovo. La partita si sblocca dopo appena dieci minuti, con Jacopo Boi che trasforma un penalty concesso per fallo subito da Tocco. L'Arbus non si scompone e al 20' impacchetta il pareggio: punizione perfetta di Falciani, che dal limite spedisce la palla in fondo al sacco. Centoventi secondi più tardi, Flumini strappa il pass per il sorpasso, con un perentorio colpo di testa. Poco prima del riposo però, il Seulo riprende in mano il confronto con la rete messa a segno da Ghiani, su ottimo invito di Tore Boi. Nella ripresa il confronto si mantiene bello ed entusiasmante: sale in cattedra Toro, provvidenziale sulla botta a colpo sicuro di Tocco. Gli ospiti, ridotti in dieci uomini per l'espulsione di Congiu, non hanno più le forze per tentare il guizzo per la vittoria.
Al quarto posto, a quota 24, il La Palma di Madau, che non riesce però a superare un'ostica Arborea: i ragazzi allenati da mister Firinu, staccati dagli avversari diretti di appena quattro lunghezze, viaggiano ormai con sicurezza e buona personalità, con il periodo di assestamento che può ritenersi concluso con ottimi risultati; nel 2018 i giallo-blu saranno attesi dall'ennesimo salto di qualità: ci sono tutte le premesse, infatti, per una seconda parte di stagione da giocare ad altissimi livelli.
Gli ospiti si confermano in ottima forma e partono con il piglio giusto: pronti via e Paolo Atzeni cerca subito il bersaglio grosso, ma la sua mira è leggermente alta. Il La Palma non sta a guardare e si propone in avanti con Sanna e Siddu; nuovo break degli ospiti ancora con Atzeni, grande botta dalla distanza con Sanna che evita la beffa, seppur con qualche affanno. Al 39', grande occasione per i locali: Siddu cade in aria sul contrasto di Costella, l'arbitro concede il penalty ma Siddu non è abbastanza freddo al momento della conclusione e sciupa tutto calciando a lato. Nel calcio si sa, chi sbaglia paga, così dopo cinque minuti gli ospiti passano in vantaggio, con la girata aerea di Marco Atzeni su corner battuto da Paolo Atzeni. La ripresa si apre con l'Arborea ancora in avanti: Marco Atzeni mette più di un brivido alla difesa di casa con un'incursione potenzialmente letale: gli ospiti reclamano per un calcio di rigore, ma l'arbitro fa proseguire. Scampato il pericolo, il La Palma riprende a macinare gioco, e le occasioni arrivano puntuali, ma Costella e soci si salvano, almeno sino al 35', quando Siddu serve Serpi che da ottima posizione non può sbagliare. Il La Palma fiuta il colpaccio, gli ospiti, ridotti in dieci dopo l'espulsione di Soddu, rischiano di capitolare sulla conclusione carica di effetto di Cocco, ma Carta è strepitoso e con un intervento da applausi evita il peggio ai suoi.
Termina in parità, a reti bianche, l'attesissimo confronto tra il Carbonia e l'Idolo, due delle squadre più in salute del torneo, ma chi si aspettava una partita ricca di gol è rimasto a bocca asciutta: non che le occasioni, in particolare per i padroni di casa, siano mancate, anzi, ma pesa sull'esito del confronto la scarsa fortuna degli attaccanti locali al momento della conclusione decisiva. Gli ogliastrini riescono a resistere per tutti i 90', mostrando grande compattezza e carattere, con il punticino che permette a mister Piras di staccare la spina con il pieno di ottimismo, alla luce del secondo risultato utile consecutivo. Il Carbonia cerca di fare la partita sin dalle prime battute: il primo tentativo parte dai piedi di Lorenzo Loi, che però non inquadra la porta da ottima posizione; break degli ospiti con Lancioni che ci prova direttamente da calcio piazzato, ma Bove non si fa sorprendere. Alla mezz'ora Garofalo fallisce incredibilmente la zampata per il vantaggio, facendosi murare in extremis da due difensori avversari; non va meglio poco dopo a Cosa, Konatè e Foddi, con quest'ultimo che sfiora la traversa. Nella ripresa il copione non cambia: Idolo ben abbottonato dietro a protezione di Salis, che si fa comunque sempre trovare prontissimo, come quando Giovagnoli spara in rete, ma il portiere ospite si salva anche grazie all'aiuto del palo. Il Carbonia continua a spingere fortissimo a caccia del gol che possa sbloccare la gara, ma Konatè e Cosa non riescono a superare l'ottimo estremo difensore avversario; non va meglio a Loi, messo in moto dalla giocata di De Gradi, che trova sulla sua strada Masia, provvidenziale a mettere una toppa. Salis ancora protagonista sulla conclusione di Cogotti, mentre dall'altra parte, in pieno tempo di recupero, l'Idolo sfiora il colpaccio con Melis. C'è ancora tempo per un'ultima grande emozione: capovolgimento di fronte repentino per il Carbonia, la sfera termina dalle parti di Cosa che solo davanti a Salis non riesce a trovare il tempo per battere a rete.
Il Barisardo chiude l'anno con la seconda vittoria in stagione, in casa del Siliqua, con i ragazzi di Farci costretti ad ingoiare un boccone amarissimo: la sconfitta, arrivata peraltro contro una diretta concorrente per la salvezza, complica il girone di ritorno, con la zona calda lontana sette lunghezze e una condizione psicofisica da ripristinare al meglio nel più breve tempo possibile. I padroni di casa però non partono affatto male: dopo dieci minuti Atzeni sforna il primo pericolo verso la porta di Cotza, che controlla la conclusione aerea dell'avversario. Al 12', i campidanesi potrebbero portarsi in vantaggio: Nonnis si procura un calcio di rigore che Amorati però calcia sul fondo. Scampato il pericolo, il Barisardo mette freccia e sorpassa, grazie al guizzo, con tocco morbido annesso, che sblocca il risultato in favore dei bianco-azzurri. La prima frazione si chiude con il tentativo su punizione di Atzeni. Nella ripresa il copione non cambia: Siliqua a caccia del pari con Pilloni che però si deve accontentare della traversa; sull'altro fronte, Pistis chiama al miracolo Caddeo, che tiene a galla i suoi rifugiandosi in angolo. La partita entra nel vivo: occasione per Nonnis, dall'altra parte Ferreli fallisce per un soffio il punto del ko, facendo tremare la traversa della porta difesa da Caddeo. Nel finale, Cotza chiude la porta a Munzittu e regala tre punti d'oro ai suoi.
Chi continua a volare è l'Andromeda di mister Desogus, che piazza un risultato pesantissimo in chiave salvezza, grazie alla vittoria per 2 a 0 rifilata al Vecchio Borgo Sant'Elia di Murgia: i giallo-neri portano a casa il terzo successo di fila e chiudono con il botto la prima parte di stagione, portandosi a quota 14. Partenza positiva per i locali, che si affidano alla buona verve di Massa e Olla, ma Berosi non corre particolari rischi. I cagliaritani replicano con Floris e Pinna, bravo Angioni in entrambe le circostanze. Alla mezz'ora, squillo del solito Olla su punizione, con Berosi che controlla bene. Nella ripresa però, il muro dei cagliaritani si crepa: il vantaggio porta la firma di Casti, con una staffilata che non lascia scampo al numero uno avversario; passano cinque minuti e Olla trasforma il calcio di rigore del raddoppio. Per il Vecchio Borgo è notte fonda, con la partita che non regala altre emozioni.
Si chiude nel migliore dei modi, nonostante il grande spavento, il derby tra Sant'Elena e il Quartu 2000 di De Ruggiero, caratterizzato dall'incidente subito da Matteo Mulas, a cinque dalla fine, con l'attaccante che ha perso conoscenza dopo una caduta in seguito ad un contrasto di gioco ed è stato prontamente rianimato, in campo, prima di essere trasferito all'ospedale in ambulanza. (Leggi l'articolo completo).
Il risultato in quel momento era sul 2 a 1 per il Quartu 2000, con Pichiri e Meloni che avevano ribaltato il momentaneo vantaggio siglato proprio da Mulas in avvio di ripresa. Ora spetterà al Giudice Sportivo pronunciarsi sulle modalità di recupero della sfida.