«Il punto forte? Avere dei cambi all'altezza»
Ferrini Quartu, il miracolo di Panarello: «Non ci aspettavamo il primo posto, ma stiamo lavorando bene»
Continua la bellissima avventura della Ferrini Quartu, che grazie alla vittoria, tutta cuore e grinta, strappata nel finale ai cugini del Quartucciu, conquista la vetta della classifica, seppur in coabitazione, e si gode il suo momento magico. Tra gli artefici principali di questa partenza incredibile, c'è sicuramente il tecnico, mister Giuseppe Panarello, che dopo pochi mesi dal suo arrivo sta già raccogliendo i frutti di un lavoro brillante e certosino, sia dal punto di vista tattico, l'attacco con 22 reti è il migliore in assoluto nel girone, che mentale, con un gruppo che offre ampie garanzie, anche nei momenti più delicati.
Mister, cosa avrebbe risposto se qualcuno le avesse detto che dopo nove giornate la Ferrini sarebbe stata prima in classifica?
«Non ci avrei creduto, la reputavo una cosa impossibile»
State andando ben oltre le più rosee aspettative dunque.
«Stiamo semplicemente lavorando per toglierci quante più soddisfazioni possibile. Mi trovo bene alla Ferrini, una società sana, composta da persone competenti e di grande buon senso; si tratta di un aspetto fondamentale, che incide pesantemente nell'arco di un campionato.
Non ci sono state richieste particolari: il mio compito è quello di far crescere questo gruppo e, nel caso, migliorare il quinto posto dell'anno scorso. Ho a disposizione uno staff tecnico preparatissimo, i dirigenti son presenti e ci danno tutto il loro supporto».
Le sette vittorie ottenute sino a questo momento sono un dato inequivocabile, ma per Panarello l'aspetto veramente importante è un altro.
«Il più grande successo, sino a questo momento, è essere riusciti a far amalgamare gli ultimi arrivati con il resto del gruppo, compatto e affiatato sia dentro che fuori dallo spogliatoio; probabilmente è la nostra vera forza. I ragazzi – continua - stanno rispondendo piuttosto bene: nonostante nessuno prenda un euro di rimborso, dimostrano grande attaccamento alla maglia e al progetto. Sono sempre tutti presenti agli allenamenti, è un dato inequivocabile, oltre che la premessa principale per disputare un campionato ad alti livelli».
Il tecnico ci sta mettendo del suo, ma preferisce ritagliarsi un ruolo più defilato.
«Metto a disposizione la mia grinta e la voglia di vincere, due caratteristiche che in un certo senso mi contraddistinguono, e che mi hanno accompagnato in tutte le esperienze che ho intrapreso. Per far bene, l'allenatore non basta, serve la mentalità giusta sia per quanto riguarda i giocatori e sia per quanto riguarda le altre figure presenti in organico».
La sfida di domenica non era assolutamente facile, anche se sulla carta, probabilmente il vostro era l'impegno più agevole, almeno tra le formazioni di punta.
«Abbiamo dimostrato di avere un grandissimo carattere; ma io penso che la differenza al momento, in positivo, la stiano facendo i cambi che ho a disposizione: anche chi gioca meno si fa trovare puntualmente pronto al momento del bisogno, proprio come è successo nella gara contro il Quartucciu».
Decisa, appunto, dalla doppietta del sempre verde Zamuner.
«Non sta giocando tantissimo, ma è stato determinante, al pari di Spiga e Pibiri. Il suo valore non si discute».
Panarello sta gestendo alla grande la rosa a disposizione, anche se è difficile accontentare tutti, soprattutto quando i risultati danno ragione alle scelte dell'allenatore.
«E' normale che ci sia chi ha voglia di giocare di più: la Ferrini lascia assoluta libertà ai suoi tesserati, chi vuole, può tranquillamente cercare spazio altrove, anche se io sinceramente mi auguro di non perdere nessuno».
Dopo una prima parte di campionato da dieci e lode, è lecito aspettarsi qualche regalo sotto l'albero?
«Ho perso delle pedine in corsa, e alcuni elementi non possono essere presenti al 100% per via di vari impegni, personali e lavorativi. Se la società decidesse di arricchire la rosa, non sarebbe una cosa negativa, ci mancherebbe, a patto che i nuovi eventuali arrivi sappiano rispettare gli equilibri del gruppo. La classifica potrebbe rappresentare un ulteriore stimolo in questo senso: il primo posto per noi è un sogno ad occhi aperti, ma vogliamo continuare a viverlo».
Il primo posto in classifica non cambia nulla in casa Ferrini.
«Ogni domenica giochiamo per la vittoria, e guai se dovesse accadere il contrario; non siamo fatti per le barricate, proponiamo un calcio decisamente aggressivo, lo abbiamo peraltro dimostrato in più di un'occasione».
Sino ad ora, siete incappati in due incidenti di percorso: il mezzo passo falso contro la Baunese e la sconfitta contro il Barisardo.
«Nel primo caso mi sono venuti a mancare i cambi che, come dicevo prima, sono una risorsa primaria; idem nel secondo caso: ci siamo presentati con alcune defezioni che ci hanno penalizzato sensibilmente, ho dovuto adattare diversi giocatori in ruoli poco consoni alle loro caratteristiche. Non abbiamo fatto male, considerando soprattutto che il Barisardo sino a quel momento aveva subito soltanto due reti, e noi siamo riusciti a rifilargliene altrettante.
Sono una squadra di spessore, se sbagli, ti puniscono all'istante, e così è stato. I risultati di queste due giornate non fanno testo, lotteranno sino alla fine per il salto di categoria».
Vi sentite alla pari con le altre formazioni di vertice?
«Non lo siamo dal punto di vista tecnico – tattico, ma sul piano mentale potremmo esserlo prestissimo, ed è questo che conta e che può fare la differenza».
Una questione più di testa, che di gambe.
«Dobbiamo credere in quello che stiamo facendo, un discorso che riguarda soprattutto chi ha meno minuti e che magari altrove avrebbe il posto da titolare garantito».
All'orizzonte, la sfida con la Castor, il cliente forse più scomodo che potevate affrontare in questo momento:
«Arriviamo con alcune defezioni, ma sono convinto che chi scenderà in campo farà il suo dovere. Mi aspetto una gara tosta, quando si va in Ogliastra bisogna avere il massimo rispetto dell'avversario e prepararsi alla lotta; nessun timore reverenziale però, e soprattutto ci deve essere la consapevolezza che non sarà una partita sfortunata a compromettere la stagione.
La nostra posizione in classifica è relativa, forse sarebbe meglio non pensarci più di tanto: il nostro progetto sta andando bene, non perdiamo di vista quali sono gli obbiettivi. L'importante sarà uscire dal campo a testa alta».