«Sprechiamo troppo, serve più cinismo»
La Caletta torna alla vittoria, Secchi: «Non potevamo sbagliare»
Missione compiuta per il La Caletta che torna alla vittoria, seppur sofferta, nel match interno contro il Tuttavista e riprende la sua rincorsa alla vetta della classifica dopo il mezzo passo falso di Bultei.
Il confronto sul difficile campo del fanalino di coda San Paolo rappresenta un appuntamento da non fallire, soprattutto se la squadra di Secchi vuole continuare a coltivare il sogno promozione.
«La gara di domenica – dice Secchi - è stata stranissima: abbiamo iniziato molto bene, disputando a mio avviso un ottimo primo tempo, in cui abbiamo purtroppo siglato un solo gol, pur creando tanto.
Però, come spesso succede, se non si concretizza si rischia di vanificare tutto il lavoro.
Nel secondo tempo abbiamo sbagliato completamente l'approccio alla gara, abbiamo subito due gol ma nonostante l'inferiorità numerica abbiamo avuto la capacità e la forza di reagire per portare a casa un risultato per noi molto importante, specialmente in questa fase del campionato».
Una sfida dunque che si è rivelata più complessa di quanto non sembrasse alla vigilia.
«Non è stato il massimo accusare quella piccola flessione al secondo tempo, ma credo sia dovuta alla troppa sicurezza e alla poca intelligenza mentale tattica nel gestire le partite».
La squadra ha faticato parecchio anche nella sfida precedente contro il Bultei.
«Loro hanno fatto la loro gara, giocando a viso aperto, si sono guadagnati onestamente il punto, ma non sono rimasto contento per quanto fatto dalla mia squadra, perché comunque mi aspetto che si provi a vincere in ogni campo, e in quell'occasione non siamo stati convinti come al solito.
Si tratta di un campanello d'allarme per voi?
«No, ma ci sarà da lavorare tanto in questo senso: voglio migliorare l'approccio che hanno i miei giocatori alle partite che teoricamente sono meno difficili ma che puntualmente nascondono dei tranelli che ci sorprendono».
Nel prossimo turno è in programma il big match tra Atletico Bono e Bardia; voi invece sulla carta avete un impegno decisamente più abbordabile. Pensate già ad un sorpasso?
«Non è bello da dire, ma la mia speranza è che si blocchino a vicenda; superando la San Paolo avremmo così la possibilità di balzare in testa: moralmente ci aiuterebbe tantissimo per lavorare ancora meglio».
Guai però a considerare la vostra vittoria come cosa fatta.
«Non sarà sicuramente facile, anche perché per la legge dei grandi numeri prima o poi la San Paolo dovrà comunque vincere una partita: io conosco l'allenatore dei nostri prossimi avversari e lo reputo un ottimo tecnico; sta lavorando duramente, nonostante le difficoltà, per salvare la sua squadra».
Immagino che si aspetti una bella risposta da parte dei suoi, sotto diversi punti di vista: bisognerà vincere nel migliore dei modi per mandare un chiaro segnale al campionato.
«La nostra prerogativa è quella di giocare sempre la palla, cosa che per altro ci riesce piuttosto bene.
L'unico aspetto su cui lavoro in questo momento è proprio quello mentale: la mia paura è appunto che i ragazzi snobbino la squadra avversaria.
Nel momento in cui riusciremo a gestire queste situazioni credo che il nostro campionato ci potrà regalare tante soddisfazioni».