Il tecnico: «Quale caccia all'uomo, guardi le immagini»
L'Aquila, le accuse di Lo Re nel dopo-gara: «Nel Taloro undici animali». Fadda: «Inaccettabile che si sporchi così l'immagine mia e del club»
Il Taloro pareggia 2-2 sul campo del L'Aquila e abbandona la fase nazionale dei playoff in virtù della sconfitta per 1-3 maturata a Gavoi sette giorni. Ma l'attenzione di un match che ha visto i rossoblù di Mario Fadda andare sotto di due gol, per poi rimontarli nel giro di 3' quando mancava un quarto d'ora alla fine, si sposta tutto nel dopo gara quando in conferenza stampa il tecnico degli abruzzesi Sergio Lo Re accusa apertamente la squadra barbaricina di non aver giocato a calcio ma pensato solo ad una caccia all'uomo, definendo Mele e compagni «undici animali» scesi in campo «a fare la guerra in una gara già scritta all'andata». Nel finale di gara, dopo un parapiglia in campo, sono arrivate due espulsioni per parte più quella del secondo portiere del L'Aquila.
E per il tecnico degli abruzzesi diventa dirimente anche il clima di festa al termine del match dell'andata con il consueto terzo tempo organizzato dal Taloro al Maristiai e che la società aquilana aveva esaltato con un post di gratitudine ("Un sincero ringraziamento al Taloro GAVOI per l’accoglienza ricevuta e, soprattutto, per un terzo tempo magnifico. Se in ogni realtà il calcio fosse vissuto così, sarebbe di certo uno sport migliore") mentre per Lo Re era solo il preludio ad un match di ritorno con soli calci e niente calcio.
«Non è facile commentare dei comportamenti messi da me in preventivo alla vigilia - esordisce mister Lo Re in conferenza stampa - Io passo per antipatico ma sono realista, il terzo tempo a Gavoi è stato fatto perché si doveva poi giocare qui. Io avevo avvisato tutti perché la partita con l'Ossese è finita in rissa dopo 6', questi sanno fare solo questo. Adesso cantavano nello spogliatoio per averci rovinato la finale ma si sbagliano, ora prendono l'aereo e tornano a casa. Hanno fatto una caccia all'uomo tutta la partita, questa è la squadra che ha fatto il terzo tempo mentre all'andata Romanucci è stato morso al collo da uno di questi animali. Sono arrabbiato perché ha perso il calcio, altro che correttezza e terzo tempo. Noi eravamo sul 5-1 complessivo, poi un animale seduto in panchina ha aizzato tutta la squadra a fare caccia all'uomo, ci hanno preso a schiaffi, pugni e calci senza che nessuno vedesse qualcosa. Sul 2-0 abbiamo sbagliato diversi gol ma avrei voluto che finisse 10-0 perché avevo già avuto modo di subire insulti dall'altra panchina in Sardegna. Abbiamo passato il turno, sui valori in campo non ci sono dubbi e le due partite parlano chiaro, ma dispiace che siano venuti a fare questo schifo davanti a tanti bambini presenti allo stadio. Come si può parlare di calcio quando c'è stata una caccia all'uomo per tutta la partita e c'è chi non l'ha visto? Mi disturba il significato di questa gara, io per cosa sono venuto al campo? Più di 2mila tifosi a cosa hanno assistito? Qui non parliamo di calcio ma di undici animali a fare la guerra in una gara già scritta all'andata. Io non riesco a parlare di calcio, di tattica, qui c'è gente che canta per aver distrutto una partita. I ragazzi hanno una dignità e se vieni preso a schiaffi tutta la partita sfido chiunque a non reagire, io li avevo avvertiti e sapevo che sarebbe andata così perché ho avuto colloqui con amici in Sardegna».
Sulla sponda Taloro il tecnico Mario Fadda non ci sta e, nella strada di rientro verso la Sardegna, risponde alle accuse portate in conferenza stampa dal tecnico avversario:
«Forse è tutto uno scherzo, reputo queste polemiche sterili. Basta guardare le immagini per farsi una idea di cosa sia successo e non siamo stati noi ad aizzare niente. C'è stato un fallo di reazione di un loro giocatore che, da terra, colpisce Castro, il tutto ha portato a normali battibecchi che si creano soprattutto quando sei sul 2-2 e mancano ancora 15' alla fine. La verità è che loro non pensavano che potessimo avere una reazione del genere con due gol al passivo. Poi tutto quello che dice il loro allenatore a me non interessa, non rispondo alle provocazioni che da due settimane sono state fatte, compresa la conferenza stampa a senso unico della vigilia. Io faccio notare solo questo: "Come mai, sul 2-0 per loro, la gara era così tranquilla e senza scaramucce con soli due ammoniti per parte? Dove c'è stata la caccia all'uomo di cui parla il loro tecnico? Tra l'altro avendo il quarto uomo di fianco, se sente me o qualun'altro della nostra panchina insultare gli avversari io non avrei terminato la gara senza neanche un'ammonizione. Poi il loro tecnico si guardi bene le immagini e veda cosa combina il suo portiere, perdono tre giocatori per squalifica e sono stati dei polli.
Io mi meraviglio di tutta questa situazione, certo mi danno fastidio le parole che sono state dette ma proprio sapendo chi le ha dette non hanno nessun peso. Ho fatto 27 anni di campionati di cui 19 a livello nazionale, non accetto che si possa sporcare così l'immagine mia e quella del Taloro mettendoci un'etichetta addosso che non corrisponde alla realtà. Io sono abituato a guardare in casa mia e non a casa degli altri ma quando uno fa così evidentemente sta cercando di nascondere i difetti della propria squadra, non è così che funziona e non si getta discredito su altri per pararsi il ... Siamo passati dal 2-0 al 2-2 e, a 15' dal termine, bastavano altri due gol per qualificarci alla finale. L'inerzia della gara era cambiata ed evidentemente si stavano impaurendo, noi ci abbiamo provato ma ha vinto la squadra più forte e lo credo bene visto che spendono 1 milione di euro mentre il Taloro ha giocatori che lavorano e fanno sport per hobby. Sono stanco e rilassato ma ancora emozionato da quello che i ragazzi mi hanno fatto vivere anche in questa gara di ritorno. Sono orgoglioso dell'annata e usciamo a testa alta da questi spareggi avendo messo paura a chi era il favorito di questa doppia sfida».