«Canu e Budroni devastanti, i nostri tifosi sono stati il dodicesimo uomo in campo»
L'Oschirese si prende la Promozione, Fogu: «Squadra costruita per vincere, i nuovi ci hanno fatto fare il salto di qualità»
Ci sono stagioni in cui, semplicemente, le cose ti girano nel migliore dei modi, e non ti resta altro da fare che dimostrare, sul campo, di essere davvero il più forte: è un po' la storia, il riassunto della cavalcata messa in piedi dall'Oschirese, che nell'arco di ventinove gare ha saputo sbaragliare la concorrenza con un bottino di 21 vittorie e 5 pareggi, per un totale di 68 punti, con novanta minuti ancora a disposizione per incrementare ulteriormente dei numeri davvero incredibili, con un bottino extra-large di reti all'attivo che ha toccato quota ottanta, grazie anche al 2 a 1 rifilato a domicilio al Berchidda nell'ultima, decisiva uscita. Se in passato il salto in Promozione sfumava sempre sul più bello, quest'anno i granata guidati da mister Michele Fogu non hanno concesso davvero nulla alle avversarie: è facile capire come siano andate in realtà le cose, alla luce dei venticinque centri del solito, puntuale bomber Canu, a cui si sono aggiunte le 23 marcature realizzate da Davide Budroni, oltre alle sei reti, a testa si intende, di Davide Budroni, Fresu e Sotgia. Per far scoppiare la meritatissima festa, bisognava solo aspettare la certificazione ufficiale data dalla matematica: Siniscola staccato di sette lunghezze e dunque, missione compiuta, finalmente, per la capolista.
«E' sempre bello vincere un campionato — dichiara Fogu — soprattutto poi se i punti decisivi arrivano al termine di un derby sentitissimo, in casa dei rivali calcistici di una vita. Una cornice di pubblico di tutto rispetto, con mille persone, ma la maggior parte erano nostri tifosi».
Il Siniscola si è dovuto arrendere: se il torneo è rimasto vivo sino alla fine è comunque anche per merito dei baroniesi. «Se pensiamo al divario che c'era l'anno scorso tra noi e una corazzata come il Posada possiamo tranquillamente dire che si è trattato di una corsa decisamente equilibrata. Tra le rivali ci metto anche la Corrasi, lo Star Sport e il Monti di Mola di mister Spano, che ringrazio pubblicamente, al pari di tutti gli altri colleghi, per le belle parole spese nei miei confronti. Probabilmente hanno tutte mollato un po' nella seconda parte della stagione, ma si sono rivelate delle ottime squadre, come il Luogosanto, per citarne un'altra, con dei giocatori di categoria superiore».
Con il passare delle giornate però le differenze sono venute a galla. «Non ci siamo mai nascosti, la nostra è stata una squadra costruita con grande oculatezza durante il mercato, con diversi rinforzi che ci hanno permesso di crescere ulteriormente, anche e soprattutto sul piano della competitività. La base di partenza era sicuramente ottima, non ci restava altro da fare dunque che colmare le lacune. In estate, poi, c'è stata quella sorta di telenovela, mi piace chiamarla cosi, del mancato ripescaggio: una faccenda che ci ha dato maggiore carica, se possibile».
Un successo tutto fatto in casa, o quasi: la soddisfazione in questi casi è ancora maggiore. «L'intelaiatura principale è composta per l'80% da ragazzi del posto, con moltissimi giovani; da fuori arrivano in quattro, il quinto si è aggiunto solo a febbraio, con Canu che ha sostituito il nostro portiere titolare, Asara, finito fuori per infortunio».
Tra le note più liete, un attacco a dir poco atomico. «Il numero di gol fatti parla da solo, c'è poco da dire, hanno fatto tutti qualcosa di stratosferico, a partire dal nostro bomber principe, Sebastiano Canu, che a dire il vero ha segnato un po' meno rispetto al suo solito, mettendosi però a disposizione della squadra, sacrificandosi spesso, da vero capitano, a giocare in altri ruoli. E' doveroso menzionare poi Davide Budroni, davvero fondamentale, oltre a Fabio Budroni, tra le sorprese più belle, ma credo che tutti i ragazzi si siano fatti trovare sempre pronti nel momento opportuno».
Quello messo in piedi dall'Oschirese è stato un cammino esaltante, con pochissimi passi falsi.
«C'è stato un pizzico di difficoltà dopo la sconfitta, peraltro immeritata, contro il Siniscola, in cui siamo stati comunque penalizzati da qualche decisione arbitrale. Il pari contro la Corrasi invece ci sta tutto, ma questo gruppo ha saputo mantenere la vetta della classifica dalla decima giornata, (proprio in occasione del confronto diretto casalingo contro la compagine di Oliena n.d.r), sino al termine della stagione».
La differenza l'ha fatta proprio la grande continuità messa in mostra dai granata. «Un dato evidente, soprattutto rispetto agli altri anni. Siamo stati più costanti in trasferta, che era un po' la pecca più grande del passato. La squadra, ci tengo a sottolinearlo di nuovo, ha un'età media piuttosto bassa: la maggior parte non supera i 23 anni, con pochissime eccezioni. E' normale pagare qualcosa in termini di esperienza, ma è andato tutto nel verso giusto anche in questo senso».
Scendere in campo con tutti gli occhi puntati addosso non è una faccenda semplice da gestire, in termini di pressione. «Una cosa che abbiamo pagato nelle prime uscite, con il 2 a 2 a Telti e la sconfitta di Ollolai. Poi siamo riusciti a ripartire con il piede giusto, per fortuna».
Il campionato ora è all'ultimo atto. «Cercheremo di battere il record di punti, vogliamo essere la migliore di tutti i gironi».
Per pianificare il futuro ci sarà tempo. «Mi siederò attorno ad un tavolo con la dirigenza e faremo il quadro della situazione».
Fogu ha le idee chiare. «Per affrontare un campionato difficile come quello di Promozione serviranno alcuni elementi di categoria, poi ci sarà da valutare il discorso relativo ai fuori quota, perché attualmente non ne abbiamo così tanti a disposizione».
Per l'Oschirese è arrivato il momento della festa, per il tecnico quello dei ringraziamenti di fine anno. «I ragazzi sono stati fantastici, meritano un applauso, ma ci tengo a spendere una dedica in particolare per i nostri tifosi, che non ci hanno mai fatto mancare il loro apporto, sia in casa, che comuque è troppo facile, sia in trasferta. Sono stati davvero il dodicesimo uomo in campo: tutta la nostra gratitudine va dunque al gruppo dei nostri ultras».