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Uragano Pirri, Alberto Chessa
«Centrare la salvezza sarebbe un piccolo miracolo, lotteremo sino all'ultimo secondo utile»

L'Uragano si lecca le ferite dopo il ko di Villagrande, Chessa: «Abbiamo disputato un'ottima gara ma non è bastato, le decisioni arbitrali ci hanno penalizzato, chiediamo soltanto più serenità»

Quando la situazione si complica è necessario moltiplicare gli sforzi e buttare, come si dice in questi casi, il cuore oltre l'ostacolo, ma a volte può non bastare. L'Uragano Pirri, penultimo in classifica con 18 punti, corre a caccia della salvezza ed è pronto a giocarsi tutte le sue carte nelle prossime sei gare, con il Cardedu, al terzultimo posto, distante tre lunghezze. Un'impresa difficile ma sicuramente non impossibile per i ragazzi allenati da mister Alberto Chessa che nell'ultima uscita hanno rimediato una bruciante sconfitta in casa del quotato Villagrande, nonostante una buonissima prestazione sul piano tecnico-tattico e caratteriale. L'incontro è stato deciso da due episodi decisamente controversi, in cui l'arbitro ha giocato, suo malgrado, un ruolo di primo piano, mandando su tutte le furie i rosso-neri che, dopo l'ennesima giornata sfortunata, non ci stanno e reclamano un trattamento più equo.

«Domenica abbiamo giocato molto bene, onestamente non meritavamo di perdere, anzi, forse anche il pareggio ci stava stretto. Ultimamente però siamo molto sfortunati con le decisioni arbitrali e a questo punto della stagione è un aspetto che incomincia a pesare molto». Il tecnico chiarisce meglio la posizione sua e del club. «Sia chiaro: non ho mai avuto il minimo dubbio sulla buona fede degli arbitri, ci mancherebbe, però spesso faccio fatica a comprendere il loro comportamento: si parla sempre di dialogo e collaborazione fra le parti, ma i primi a chiudere tutte le porte in questo senso sono proprio i direttori di gara».
Il match con il Villagrande ha lasciato pesanti strascichi. «Abbiamo subito due gol evidentemente irregolari, il primo viziato da un fallo di mano plateale e il secondo da un fuorigioco di due metri, dopo un contrasto durissimo subito da capitan Pranteddu. Mi son permesso di esprimere il mio parere, a voce alta, in una fase concitata del match, e sono stato immediatamente allontanato dal campo: non mi sembra un comportamento molto conciliante, soprattutto perché non ho mancato di rispetto a nessuno; non mi sembra ci sia un rapporto sereno».

Una situazione che in casa Uragano va avanti da diverso tempo. «Purtroppo si tratta di episodi ricorrenti, che stiamo pagando a carissimo prezzo. Chiediamo soltanto equità di trattamento e di giudizio, nient'altro. Magari la buona sorte non è dalla nostra parte in questo momento, ma a lungo andare è normale che spunti qualche dubbio».
La lotta per la salvezza sta entrando nella sua fase cruciale, la tensione incomincia a farsi sentire. «Giocare con l'assillo di dover per forza fare risultato in ogni gara, a livello psicologico risulta pesante; mancano sei partite, sei finali, considerando che dobbiamo ancora riposare. Alla lunga è una situazione che logora».
Chessa applaude i suoi per lo sforzo profuso sino a questo momento. «Sono assolutamente soddisfatto dei miei ragazzi: la squadra, nonostante sia composta per buona parte da elementi giovanissimi, provenienti per la maggior parte da categorie inferiori e dai vari settori giovanili, sta rispondendo molto bene. Ultimamente non è mai venuta a mancare la prestazione, è proprio questo a rendermi fiducioso in vista del futuro».

Il calendario ora riserva il big-match contro l'Osini: una sorta di spareggio anticipato in cui la posta in palio pesa il doppio. «Affrontiamo una squadra molto tosta, ma siamo consapevoli di avere tutte le carte in regola per strappare i tre punti. Dobbiamo continuare ad esprimerci come stiamo facendo in questo periodo, stiamo bene fisicamente e non vogliamo mollare nemmeno di un centimetro. Ci auguriamo soltanto di trovare un arbitro sereno, nient'altro, per poterci giocare tutte le nostre chance senza rimpianti. Se disgraziatamente non ce la dovessimo fare, accetteremo il verdetto del campo».
L'allenatore traccia la rotta in vista del traguardo. «Ci rimangono quattro partite in casa e due fuori; credo che la quota salvezza sarà intorno ai 30 punti, se vinciamo tutte le gare interne dovremmo farcela, anche se è molto difficile. All'ultima ospiteremo il Villasor che si sta giocando il campionato, un cliente difficilissimo». Chessa è sicuro: «Lotteremo sino all'ultimo secondo utile, sin quando la matematica non ci condanna. La squadra sta bene, ci crede e mi segue, tutto ciò è positivo. Ci tengo a ringraziare pubblicamente il gruppo dei senatori, che sta facendo da collante con i giovani, davvero un ottimo lavoro. Mi fa piacere sottolinearlo, ho a disposizione un bellissimo gruppo».

La lotta al vertice, a differenza di quella per non retrocedere, è monopolizzata dalle cagliaritane. Il tecnico si lancia in un pronostico. «Si deciderà tutto all'ultima giornata, ovviamente la lotta è a due, tra Villasor e Sant'Elia, con questi ultimi leggermente favoriti per via dei quattro punti di vantaggio che in questo momento non son pochi, anche se c'è ancora lo scontro diretto in casa dei campidanesi. Sono comunque due squadre fortissime, che occupano con merito le prime due posizioni. Chi mi ha sorpreso, in positivo, è la Gemini del mio caro amico Andrea Loi: sta facendo qualcosa di eccezionale, credo proprio che gran parte del merito sia suo, la squadra rispecchia esattamente il suo carattere combattivo: non mollano mai, il terzo posto è un'ovvia conseguenza».
L'Uragano invece dovrà vedersela principalmente con Cardedu e Baunese: il carattere, nella corsa con le ogliastrine, sarà un aspetto fondamentale. «Probabilmente noi pecchiamo un po' di inesperienza, però la squadra è viva ed in salute: ci alleniamo con tranquillità e la domenica riusciamo ad esprimerci discretamente. Sono fiducioso, anche se mi rendo conto che centrare questa salvezza sarà un mezzo miracolo sportivo».
 

In questo articolo
Squadre:
Campionato:
Stagione:
2016/2017
Tags:
Prima Categoria
Girone A