«Andare avanti anche per chi non c'è più»
Mediterranea, il calcio dopo la tragedia; Casula: «E' stata dura ripartire, ma dobbiamo voltare pagina»
Non è stato facile per la Mediterranea Calcio e per tutte le squadre di Olbia ritornare sui campi da gioco ad inseguire un pallone dopo i danni e le lacrime causate dal ciclone che si è abbattuto su tutta l'isola, ma come spiega il tecnico, Gianni Casula, è obbligatorio voltare pagina e andare avanti, anche a nome di chi non c'è più.
«E' stata dura – ammette Casula -; ad alcuni nostri giocatori si è allagata la casa; un dirigente ha perso addirittura il nipote di due anni: sono tragedie che lasciano il segno, che pensi non capiteranno a te e invece ti trovi, da un giorno all'altro, a non avere più niente».
Immagino che sia stato decisamente difficile riprendere a giocare.
«L'umore non era dei migliori, però era doveroso ripartire anche per conto di tutte le persone sfortunate; bisogna continuare a riprendere l'iter normale, nello sport e nella vita sopratutto».
Secondo Lei c'è qualcosa di significativo che dovremmo imparare, tutti indistintamente, dopo tragedie del genere?
«Bisogna pensare in positivo, apprezzare tutto, a partire da questi momenti di calcio che servono per divertirsi e svagarsi.
Questi brutti avvenimenti ti devono far riflettere su quali siano gli aspetti più importanti della vita; è sciocco che spesso ci arrabbiamo per cose futili, magari all'allenamento, per un passaggio sbagliato. Noi abbiamo la possibilità di raccontare queste cose, a differenza di chi non c'è più».
Proviamo a parlare un po' di calcio: la sfida interna di domenica contro il Badesi si è conclusa in parità; bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto?
«Si è trattato di un punto guadagnato per loro e due punti persi per noi: abbiamo giocato per 86 minuti ad una porta sola.
Non voglio togliere nulla all'avversario, si sono difesi bene quindi hanno meritato il risultato, ma a noi il punteggio sta stretto.
Abbiamo avuto molte occasioni da gol, è stato un peccato non essere riusciti a sfruttarle».
Un mezzo passo falso che non compromette comunque il vostro cammino.
«Assolutamente no, noi proseguiamo il nostro campionato vivendo alla giornata, la squadra è nuova, ha cambiato 8/11 dei giocatori, ha cambiato allenatore, pensiamo a divertirci.
Una cosa è certa, andiamo dappertutto con l'intento di conquistare punti, cercando di vincere e non per difenderci soltanto».
Che idea si è fatto sulle potenzialità della sua squadra?
«Con il passare delle giornate ci stiamo conoscendo meglio, stiamo trovando la giusta convinzione nei nostri mezzi, possiamo far bene, da qui a fine campionato ci toglieremo, penso, grosse soddisfazioni.
Tutti – continua il mister - si allenano con grandissimo entusiasmo, nonostante i vari impegni personali e di lavoro, tra le altre cose molto stressanti; ho a disposizione un ottimo organico, un mix di giovani e anziani, un'ottima società dietro, molto seria, sono soddisfatto. L'unica cosa che dobbiamo cercare di fare è quella di dare continuità ai nostri risultati».
Servirà però maggiore incisività in avanti, se volete puntare al salto di qualità.
«In attacco costruiamo anche 10 palle gol ma non riusciamo a concretizzare, principalmente per colpa nostra.
Io non sto a discutere sull'operato degli arbitri, perché principalmente gli errori più grandi li commette l'allenatore o i giocatori in campo».
Avete la possibilità di riscattarvi immediatamente nella trasferta di Perfugas: di fronte vi troverete una squadra che non vince da due turni.
«Hanno avuto un inizio strepitoso di campionato, anche se adesso hanno mollato un po'; credo che siano davvero un'ottima squadra, conosco qualche elemento, andremo a giocarcela senza nessun timore».