«In squadra tanti giocatori per vincere l'anno prossimo»
Ossese, sfuma la terza via per la serie D, Loriga: «Resta il rammarico di non aver chiuso il cerchio»
Alla soglia delle 50 stagionali si ferma la corsa dell'Ossese, giunta seconda in campionato ad un punto dall'Ilva, ad un passo dalla finale nazionale della Coppa Italia Dilettanti e messa ko dal Taloro nella finale regionale playoff. Al tecnico Giampiero Loriga, ai suoi ragazzi e al club bianconero è mancata la ciliegina sulla torta di un salto di categoria tentato nelle tre diverse vie.
«Resta il rammarico di non aver chiuso il cerchio - dice mister Loriga - in questa stagione abbiamo fatto tante belle cose. Per ritentare il salto di categoria bisogna puntare sullo zoccolo duro che ha un'età medio-bassa, non abbiamo parlato di futuro con la società perché non sapevamo in quale categoria potessimo essere. In questa Ossese ci sono tanti giocatori per un campionato vincente. Il percorso in Coppa non ci ha tolto nulla, sarebbe un alibi pensarlo. Abbiamo fatto 13 partite infrasettimanali e, nelle ultime 40 partite, ne abbiamo vinte 35. Purtroppo col Li Punti abbiamo sbagliato un rigore e preso una traversa sottoporta, ci sta perché non si può vincere sempre. Faccio i complimenti alla comunità di Ossi che ci ha sostenuto in tutte le trasferte, anche quelle oltre Tirreno, i complimenti alla società che non ci ha fatto mancare nulla e sostenendoci ogni settimana e faccio i complimenti ai miei ragazzi che si sono sacrificati dal primo all'ultimo».
Nei playoff l'Ossese aveva il vantaggio di passare con un pari nei 120' di gioco: «In finale non eravamo favoriti più del Taloro, entrambe le squadre arrivavano da una stagione bellissima. Noi però non abbiamo fornito una gara delle nostre, non siamo stati bravi ad attaccare come sempre in modo fluido. Abbiamo ottenuto risultati pazzeschi, specialmente dalla decima giornata in poi ma, il fatto di aver giocato tanto ha pesato anche se ci siamo abituati alle finali. Nel ritorno abbiamo vinto a La Maddalena, Nuoro, Budoni, Villacidro, Gavoi, in Coppa siamo stati a Civitavecchia, Isernia e Barletta ma in finale, pur dando tutto, non siamo stati perfetti. Cos'è mancato? Intanto avevamo il Taloro di fronte e poi la gara si è decisa dall'episodio del rigore, giusto su Littarru, che però si è portato avanti la palla con la mano. Poteva girare a nostro favore e così non è stato. Facciamo l'in bocca al lupo al Taloro, gli avversari vanno appluditi e noi sempre l'abbiamo fatto»