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Riccardo Farci avvisa: «Senza fame, il Monserrato è vulnerabile»
«Attenti alla Johannes, sarà una gara difficile»

Riccardo Farci avvisa: «Senza fame, il Monserrato è vulnerabile»

Il Monserrato sta confermando, anche in queste ultime giornate, di essere una squadra dai due volti: spietata, determinata e capace di portare a termine grandissime imprese, come accaduto ad esempio nelle sfide contro la Castor, che è costata tra le altre cose il posto al tecnico Marcello Guerriero, o lo Jerzu; oppure molle, arrendevole e vulnerabile, come quella vista nell'ultimo turno con il Villagrande.
Per il tecnico, Riccardo Farci, le cause di questa metamorfosi sono semplicissime:
«Nell'ultima partita probabilmente ci è mancata quella cattiveria che ci aveva contraddistinto nelle scorse gare; ci è mancata la fame, la voglia di vincere, la concentrazione: son tutti aspetti che una squadra come la nostra deve assolutamente avere se vuole portare a casa i punti.
Il Villagrande è stato bravo e cinico nell'approfittare della situazione».

 Riccardo Farci, tecnico del Monserrato

Si è trattato quindi di un passo indietro rispetto alle ultime vostre prestazioni?
«La questione è semplice: contro Jerzu e Castor siamo scesi in campo con la fame giusta e con grande concentrazione; domenica invece abbiamo peccato un pochino di presunzione, convinti di aver già raggiunto l'obbiettivo della salvezza, quando invece non è così; sono due i passi indietro, non uno».

 

Avete al momento 37 punti in classifica: si tratta di un bottino che vi lascia sufficientemente tranquilli in vista del finale?
«Io credo che sia ancora troppo presto per fare questi discorsi, considerando che abbiamo 8 lunghezze di vantaggio sulla zona play-out; ci mancano insomma ancora tre-quattro punti per essere tranquilli; sino a quando non avremo la certezza matematica, sarà ancora tutto da giocare.
Ci sono ancora in programma alcuni scontri diretti, come ad esempio quello tra Ferrini Quartu e Cardedu; inevitabilmente si ostacoleranno a vicenda».

 

Alla ripresa del campionato siete attesi dalla sfida contro la Johannes, che sta attraversando un periodo decisamente particolare; che partita si aspetta?
«Sono le gare che temo di più; troveremo un avversario che giocherà senza grossi patemi d'animo, a differenza di altre squadre che hanno ancora qualcosa da chiedere al campionato.
Sono convinto che se non scendiamo in campo con la giusta attenzione rischiamo di fare una figuraccia; io ovviamente mi auguro che i ragazzi reagiscano e si facciano trovare pronti»
.

 

Nell'ultimo turno la Johannes ha incassato diciassette reti dal Girasole: c'è il rischio di sottovalutare l'impegno?
«Noi dovremo essere bravi a scendere in campo con l'atteggiamento giusto, con la mentalità che serve necessariamente per vincere le partite; senza questi aspetti qualsiasi squadra si trova sempre un gradino indietro rispetto alle altre.
Io ho rispetto per tutte le squadre che andiamo ad incontrare, compresa quindi la Johannes che in questo momento sta attraversando un periodo delicato: stanno onorando il campionato, nonostante le difficoltà che sicuramente hanno; si presentano in ogni campo e cercano di fare la loro partita, anche se non è facile; hanno tutto il mio rispetto.
Il Girasole è un'ottima squadra, ne avrà sicuramente approfittato».

 

Federico Ledda palla al piedeDati alla mano, avete incassato soltanto 39 reti sino a questo momento: la difesa sembra proprio essere uno dei vostri punti di forza.
«Io credo che le buone prestazioni del reparto difensivo dipendano sempre dal lavoro della squadra nel suo collettivo; a volte ci è capitato di prendere tre reti nella stessa gara, come contro la Ferrini Quartu e il Villagrande; in qualche occasione ci è capitato sicuramente di subire un po' troppo per i nostri standard.
Io ho grandissimo rispetto per la mia squadra, perchè quando gioca a calcio con l'attenzione giusta non deve temere nessuno: abbiamo fatto benissimo contro la Castor, siamo riusciti a battere lo Jerzu; i problemi arrivano quando non riusciamo ad affrontare le partite con l'atteggiamento migliore.
Andiamo avanti, con la consapevolezza che la prossima partita può essere fondamentale».

 

Il quattordici aprile affronterete la Kosmoto in casa, lanciatissima nella corsa alla Promozione: che idea si è fatto sulla lotta al vertice?
«Credo che il Monastir riuscirà a spuntarla, sono una squadra veloce, che fa del fraseggio e della rapidità d'esecuzione una delle sue armi migliori; noi non faremo sconti a nessuno, ci giocheremo queste ultime quattro partite come se fossero quattro finali, poi l'ultimo verdetto spetterà al campo.
La Castor è una bella squadra, ma l'assenza di Marcello Guerriero, che è un carissimo amico, si farà sentire: mi dispiace che sia andata a finire così per lui, perchè in tutte le squadre in cui ha allenato ha fatto sempre un grandissimo lavoro».

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2012/2013
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Girone B