«Vietato sottovalutare gli avversari»
Salaris sprona i suoi: «Ittiri, è il momento di reagire»
L'avvio stagionale per il nuovo Ittiri non è stato dei più facili: la squadra, profondamente rinnovata dopo la fusione con i cugini dello Sprint, ha cercato di lasciarsi alle spalle la delusione per la retrocessione in Seconda Categoria ma ci ha messo ben tre giornate per assaporare la prima gioia in questo campionato.
I frutti del lavoro fatto dall'espertissimo mister Salaris stanno però incominciando ad arrivare, come dimostrano le tre vittorie consecutive ottenute nelle ultime uscite, ultima delle quali il bel 3 a 1 rifilato al Thiesi.
«L'impatto con la Seconda Categoria – spiega Salaris - è stato decisamente pesante; ci stiamo adeguando, stiamo capendo come inquadrare gli avversari.
Io ho una squadra tecnicamente valida, dobbiamo capire che in questi campi conta molto anche l'agonismo, un fattore che spesso può fare davvero la differenza.
Siamo partiti a rilento, ma adesso stiamo crescendo sul piano del gioco, stiamo trovando la via del gol con facilità; ultimamente ci stiamo togliendo qualche piccola soddisfazione che serve a dare un po' di autostima ai ragazzi e ad un paese che la Seconda Categoria l'ha conosciuta trent'anni fa.
Ittiri ha una storia fatta di campionati importanti, ci troviamo in una situazione critica dopo le retrocessioni degli ultimi anni, ma dobbiamo reagire».
Il tecnico ha accettato senza tentennamenti la proposta del nuovo direttivo dell'Ittiri.
«Io ho una certa età, ma mi piacciono ancora le sfide.
C'è stata, come sapete, una fusione, è nato un progetto nuovo: io come allenatore sono nato nell'Ittiri, già dall'anno scorso avevo dato il mio assenso per mettere le basi per un progetto a lungo termine, ma non si è fatto nulla. Questa estate mi hanno chiesto di dare una mano, e ho accettato volentieri».
Nelle ultime tre giornate la squadra ha totalizzato 9 punti: un bottino che racconta di una squadra che sta crescendo visibilmente.
«Ultimamente stiamo dando risposte importanti sia per quanto riguarda la tecnica e sia sul piano dell'agonismo.
Il campionato sarà lunghissimo, ho visto cinque o sei squadre molto valide, che hanno tre o quattro elementi di categoria superiore in grado di fare la differenza; il Thiesi ad esempio ha preso Tore Mulas, che ovunque ha giocato ha fatto caterve di gol.
Il nostro è un girone tosto, le squadre di Sassari sono composte da buoni elementi».
La squadra ha tutte le carte in regola per disputare un campionato importante e riscattarsi dalle ultime annate deludenti.
«E' normale avere aspettative importanti per quanto riguarda la stagione dell'Ittiri: per il momento noi lavoriamo per arrivare alla fine del campionato nelle prime posizioni, per poterci giocare le nostre carte nella lotta per la promozione.
Le cose saranno più chiare a febbraio, dopo il mercato di riparazione in cui gli organici verranno profondamente modificati».
Domenica l'Ittiri affrontera in trasferta la Lanteri SS, reduce da quattro stop consecutivi; c'è il rischio secondo Lei di sottovalutare l'avversario?
«Dobbiamo sforzarci di non pensare alla classifica, non possiamo permetterci di sottovalutare i nostri avversari; logicamente ci sono delle squadre un pochino in sofferenza, però di scontato non c'è nulla in questo campionato.
Le insidie sono molteplici, prima fra tutte il fatto che ci alleniamo in un campo in sintetico e domenica andiamo a incontrare una squadra che gioca in un terreno in terra battuta, molto piccolo; potremmo incontrare tante difficoltà in questo senso.
Dobbiamo iniziare a mettere in conto che le nostre avversarie quando ci affrontano hanno uno stimolo in più, perchè ci tengono a fare bella figura con noi; danno tutte l'anima ed è giusto che sia così».
Avete particolari problemi di formazione in vista del prossimo turno?
«La fusione è arrivata tardi, quindi siamo partiti in ritardo e stiamo tentando di fare il meglio, ma qualcosa oggettivamente ci manca, la rosa è un po' stretta anche se non mi posso lamentare, speriamo di recuperare qualche infortunato, il verdetto lo lasciamo, come sempre, al campo».