Silanus, mister Usai saluta: «Quattro anni fantastici ma si è chiuso un ciclo»

Anche le favole più belle prima o poi giungono al termine: questo è il caso, per l'appunto, di mister Daniel Usai che, dopo quattro anni, a dir poco fantastici, sulla panchina del Silanus, ringrazia tutti e saluta. I nerazzurri sono diventati una delle realtà più consolidate in Prima Categoria e hanno sempre offerto un gioco divertente, sia nelle partite casalinghe che in quelle in trasferta, per la gioia del calorosissimo pubblico che, del resto, ha sempre fatto sentire tutto il suo sostegno alla squadra.

«Le cose quest'anno sono andate piuttosto bene – dichiara con il pieno di soddisfazione mister Daniel Usai – considerando che abbiamo raggiunto tutti gli obiettivi che ci eravamo prefissati ad inizio stagione».
Il tecnico poi aggiunge: «Dopo quattro anni penso che il mio lavoro qui a Silanus sia finito; è una cosa naturale, i cicli devono concludersi per forza. Ė con grande dispiacere, dunque, che ho comunicato ai ragazzi e alla società la mia volontà di chiudere questo fantastico rapporto».

L'allenatore non svela i piani per il suo futuro imminente.
«Non ci sto ancora pensando se devo essere sincero; prima devo metabolizzare questa esperienza, poi inizierò a fare le prime valutazioni per la stagione prossima. Ma ora inizia l'estate e ce ne andiamo al mare in tutta tranquillità. Se dovesse arrivarmi una proposta, un'opportunità che mi stimola potrei anche accettare, altrimenti so benissimo come trascorrere il tempo durante le mie domeniche, non sarebbe di certo un problema, nel caso dovessi stare fermo».

Se il Silanus è diventato, negli ultimi anni, una realtà solida in Prima Categoria, il merito è anche di mister Usai.
«Abbiamo militato per quattro anni di fila in Prima, una cosa che qui a Silanus non si era mai vista, ottenendo risultati davvero molto buoni, che spesso sono stati eclatanti, se è vero che siamo riusciti a dar fastidio anche alle compagini molto più quotate e attrezzate di noi. Ho vissuto tantissimi momenti belli, anche se si può dire che, ovviamente, ogni stagione è stata unica e diversa da tutte le altre. Qui mi sono trovato benissimo, a livello umano oltre che calcistico: il rapporto con i dirigenti è stato splendido, e lo stesso si può dire per quanto riguarda i giocatori. Auguro a chi arriverà dopo di me tutte le fortune; spero che possa vivere le emozioni che ho vissuto io».