«Abbiamo buttato il cuore oltre l'ostacolo»
Triei, salvezza targata Cucca: «La reazione dei ragazzi mi ha stupito, non era facile»
Rialzare la testa dopo una serie di nove gare senza vittoria, con otto sconfitte, di cui ben sette incassate senza soluzione di continuità, ed un pareggio, non era facile, eppure il Triei ce l'ha fatta, mostrando per l'ennesima volta grande grinta e personalità: in molti a cinque giornate dalla fine davano i ragazzi di Cucca ormai spacciati, con la zona play-out distante 5 punti e il morale sotto i tacchi.
Il gruppo però ha saputo reagire, compattandosi attorno al tecnico, vero e proprio punto di riferimento, centrando un traguardo che sembrava impensabile qualche settimana fa.
«Delle ultime sei partite ne abbiamo vinte cinque, a testimonianza dello stato di grazia con cui abbiamo chiuso la stagione; siamo stati gli unici artefici di questa impresa, ma sia chiaro, sbagliando anche soltanto una gara il risultato sarebbe stato opposto».
Tra voi e la salvezza c'era di mezzo una squadra agguerrita come quella allenata da mister Murgia, arrivata a Triei con l'intento di vendere cara la pelle.
«Devo fare i miei complimenti al Decimo: sono riusciti a passare in vantaggio, per mezz'ora ci sono stati superiori sul piano del gioco e ci hanno messo in netta difficoltà».
Poi qualcosa è cambiato, anche grazie alle intuizioni del tecnico:
«Durante l'intervallo ho inserito alcuni elementi più freschi, la squadra ha trovato subito il pareggio.
Nel secondo tempo abbiamo fatto decisamente meglio, creando tantissimo, fino a quando è arrivato il definitivo raddoppio a dieci dalla fine».
Il Triei ha confermato per l'ennesima volta, probabilmente nell'impegno più importante della stagione, tutto il suo carattere.
«C'è stata la grandissima volontà da parte nostra di ribaltare il risultato; non era facile, ma abbiamo buttato il cuore oltre l'ostacolo. Il gol dello svantaggio rischiava di essere una mazzata letale soprattutto a livello psicologico, considerando poi che faceva tantissimo caldo e non era facile reggere quei ritmi».
Anche il vostro pubblico ha dato un grossissimo contributo:
«Nei piccoli centri come il nostro questi appuntamenti sono molto sentiti: la squadra di calcio è una sorta di istituzione, le persone sono molto affezionate e sono venute a darci il loro supporto nonostante ci fossero altre iniziative concomitanti».
Non dev'essere stato facile per voi mantenere il morale alto nell'arco della stagione.
«Nelle ultime quindici partite è successo veramente di tutto; dopo la gara contro il Cardedu siamo incappati in una striscia di sette sconfitte consecutive ed un pareggio, peraltro ottenuto contro la prima della classe, che ci è servito per mantenere un punto di vantaggio sulla terzultima».
A fare la differenza in questo finale, tra le altre cose, è stata sicuramente la vostra condizione atletica.
«Sapevamo che, in base agli scontri in programma, le ultime gare potevano risultare decisive, e in effetti così è stato; abbiamo fatto un richiamo di preparazione a fine febbraio, una mia precisa scelta, con carichi anche notevoli, per cinque sedute di allenamento.
Alla ripresa era difficile presentarsi al top della forma, come dimostra la sconfitta di Tortolì, ma alla lunga ha dato i suoi risultati».
Soprattutto negli scontri diretti, con particolare attenzione alla trasferta di Pirri, tappa fondamentale del vostro cammino.
«Arrivavamo al confronto con la Gemini dopo le due vittorie casalinghe contro Jerzu e Decimo; in quelle tre gare si è davvero ribaltata la situazione in nostro favore; la conferma è arrivata contro il Barisardo, che ci ha permesso di arrivare alla sfida con l'Orione con i play-out già in tasca».
Il tecnico svela i segreti di quella che, alla luce dei fatti, appare una vera e propria impresa:
«I ragazzi sono stati davvero eccezionali: nonostante avessimo 5 punti di ritardo dalle nostre dirette rivali, a cinque giornate dalla fine, non hanno mai mollato; arrendersi sarebbe stato normale, invece si sono presentati al campo, hanno abbassato la testa e lavorato sodo».
L'allenatore ha dovuto affrontare molteplici difficoltà:
«C'è stato un cambio per quanto riguarda l'organigramma societario: i nuovi dirigenti si sono dimostrati sin da subito molto volenterosi e vicini alla squadra, ma l'esperienza è una componente essenziale per la gestione di un club, non è un aspetto che si ottiene nell'immediato, può presentare qualche problema di troppo.
Ho cercato di motivare i ragazzi e tenerli tranquilli, cercando di ricordare loro che per noi il calcio è un divertimento, nient'altro».
Per quanto riguarda il suo futuro, Cucca non si sbilancia:
«Lascio aperta la porta ad ogni possibilità; posso sicuramente dire che con questo gruppo mi trovo benissimo e sono soddisfatto dei risultati raggiunti: è il quarto anno che conquistiamo la permanenza in Prima Categoria.
Per il resto, un allenatore deve sempre mettere in conto che può essere confermato come sostituito; staremo a vedere».