Il portiere: «Che stagione, dovevamo salvarci...»
Carbonia, la finale di Coppa c'è e ora il 2° posto, Bove: «Vincere a Orroli una bella impresa, col Bosa sarà una gara equlibrata. Ai playoff ci crediamo, a Guspini sarà uno spareggio anticipato»
Capitano e portiere del Carbonia che ha compiuto l'impresa di strappare all'Orrolese la finale di Coppa Italia. Daniele Bove, insieme con i suoi compagni, ha disputato una prova maiuscola andando a vincere 2-1 sul campo dei sarcidanesi dopo il 2-2 dello Zoboli. Un blitz studiato nei minimi particolari dal tecnico Andrea Marongiu e reso possibile dai giocatori che ora si giocheranno il trofeo contro il Bosa che ha eliminato la Macomerese. «Il mister ha preparato benissimo la gara - spiega Bove - avevamo solo la vittoria come risultato utile, a meno che non pareggiassimo 3-3, ma ci ha chiesto di non buttarci subito in avanti perché bastava segnare un gol e questo poteva arrivare anche verso la fine del match come poi è accaduto. Nel primo tempo abbiamo controllato l'Orrolese cercando di ripartire e andare a concludere; poi, più passavano i minuti, e anche loro sentivano la paura di prendere quel gol che li avrebbe eliminati. Ad inizio ripresa invece hanno sbloccato la gara con Placentino ma noi siamo stati bravi a pareggiare subito su rigore con Demontis, poi a 15' dal termine è arrivato il gol decisivo di Contu e l'abbiamo difeso con ordine. Era difficile qualificarci, ci siamo riusciti e siamo felicissimi».
È stata un'impresa perché avete vinto in rimonta in casa della capolista del vostro girone di Promozione
«Siamo la seconda squadra a batterli sul loro campo dopo il Quartu 2000, poi per la prima volta siamo stati capaci nel rimontare ad uno svantaggio e, addirittura, a vincere e, infine, per la prima volta nel 2016 siamo riusciti a segnare fuori casa. Ultimamente in trasferta costruiamo tantissime palle gol ma non riusciamo a buttarle dentro, vuoi un po' per sfortuna e un po' per la poca cattiveria sottoporta, questo ci ha fatto perdere punti lontano da Carbonia. Il mister ci ha strigliato martedì e ci ha chiesto il massimo, credo che a Orroli l'abbiamo finalmente soddisfatto in tutto e per tutto»
All'andata un 2-2 dopo aver sciupato il doppio vantaggio ma è stata la gara di due mercoledì fa che vi ha fatto credere di potercela fare?
«Proprio così e, secondo me, è una qualificazione meritata. Tra l'altro, ogni volta che abbiamo incontrato l'Orrolese, sia in campionato che in Coppa Italia, credo siamo stati superiori a loro sul piano gioco. All'andata vincemmo noi 1-0, al ritorno loro ebbero due occasioni e ci fecero due gol non permettendoci di fare nostra la partita. Mercoledì scorso abbiamo disputato un primo tempo bellissimo ma davanti loro sono fortissimi ed è normale che poi il gol lo facciano. In ogni caso preferisco essermi qualificato in finale vincendo a Orroli»
L'Orrolese andrà comunque in Eccellenza?
«Ormai l'hanno vinto il campionato, a quattro giornate dal termine hanno 6 punti di vantaggio su Monteponi e Bosa, 7 sul Guspini e 8 su di noi. Lo possono perdere solo loro, su 12 punti a disposizione devono farne almeno 7 ma forse basta anche meno perché ci sono molti scontri diretti tra le inseguitrici che, a questo punto, se la giocheranno per il secondo posto»
Col Bosa, quindi, si profila un doppio duello per il secondo posto in campionato e per la vittoria della Coppa Italia
«All'andata, alla prima giornata, facemmo 2-2 in casa loro mentre al ritorno abbiamo perso 1-0 su calcio di rigore ma sono state due gare equlibrate. Loro giocano bene al calcio, i fratelli Carboni sono di categoria superiore e fanno la differenza, nella gara secca però ce la giochiamo perché siamo alla pari, poi in una finale entrano tanti altri fattori. Noi recuperiamo Todde e Serra, assenti per squalifica a Orroli, e perciò saremo al completo»
Sei anni dopo si presenta la possibilità del riscatto
«E questa volta mi piacerebbe vincerla la Coppa Italia, anche se nel 2010 era quella per squadre di Eccellenza. Finì ai rigori col Porto Torres e fu per me una doppia beffa perché parai tre rigori ma non servirono a prenderci il trofeo. Ora posso rifarmi»
In quel Carbonia il tecnico era Graziano Mannu ora alla guida del Ghilarza che potresti ritrovare in Supercoppa
«Sarebbe un bell'incrocio. Dopo aver vinto a Orroli ci ho pensato insieme con i dirigenti, sarebbe una doppia soddisfazione andare in finale e sfidare il mister. Il problema è che lui è già sicuro di disputare quest'altra finale avendo vinto la Coppa Italia di Eccellenza mentre noi dobbiamo ancora raggiungerlo»
Andiamo sul campionato, il pari di domenica scorsa col Quartu 2000 ha rallentato la vostra corsa
«Purtroppo sì, abbiamo creato 10 palle gol, rischiato solo in due occasioni, ma purtroppo non abbiamo segnato. Per il numero di occasioni avremmo vinto ai punti ma lo 0-0 è servito poi per farci vincere a Orroli. Il loro, comunque, è un campo difficile, piccolo e in terra battuta, e c'è da dire che se la sono giocata benissimo. Sono da ammirare perché ho letto l'intervista dell'allenatore-giocatore Madau (vai all'articolo) dove dice che non prendono nessun rimborso ed è dura. Sono contento per il loro bel campionato perché ho avuto un passato al Quartu 2000, due anni fa poi retrocedettero contro di noi all'ultima giornata ed è giusto che se la siano giocata, così non stravolgono la classifica, in casa poi loro danno il massimo»
Vedendo il vostro calendario potrà essere decisiva per i playoff l'ultima gara col Guspini?
«Dopo la sosta per Pasqua abbiamo tre partite sulla carta molto abbordabili, contro Girasole, Atletico Narcao e Carloforte di cui due in casa, ma dobbiamo entrare con la mentatilità giusta e fare tre vittorie per poi andarcela a giocare a Guspini, che sarà probabilmente un playoff anticipato. Noi siamo a due punti dal secondo posto e loro a un punto ma ci sono tanti scontri diretti. La Monteponi domenica è proprio col Guspni e poi incontrerà il Bosa che all'ultima giornata ospita l'Orrolese reduce dalla gara col Guspini. Almeno con questi incroci resta un campionato aperto per i playoff, in pochi punti ci sono 4 squadre. Ma se non dovessimo finire secondi è comunque meglio chiudere terzi, anche se è un peccato che sia una posizione che non permette più di fare gli spareggi, perché col fatto che siamo anche finalisti di Coppa si potrebbe ambire ad un posto per i ripescaggi»
Tutto in ballo sia in campionato che in Coppa Italia, come definiresti la vostra stagione
«Decisamente molto positiva. All'inizio il primo obiettivo era la salvezza, che è arrivata subito con un girone d'andata stupendo. Ora possiamo vincere un trofeo e siamo in lotta per i playoff, ci crediamo ma se non dovessimo fare gli spareggi almeno ci sono delle basi ottime per le prossime stagioni, si è formato un gruppo solidissimo e affiatato»
In questo campionato di vertice ha fatto da stimolo la concorrenza con la Monteponi Iglesias dopo un'estate passata tra fusioni annunciate e poi ritirate?
«Giocare un derby con l'Iglesias è sempre un qualcosa di stimolante per chi indossa la maglia del Carbonia. La fusione aveva i suoi pro e i suoi contro ma da giocatore dico che è stato meglio che non si sia fatta, così sono rimaste due belle squadre del Sulcis che lottano per ritrovare una categoria come l'Eccellenza. A Carbonia sta già strettissima la Promozione»
E a Bove, che è stato tra i migliori portieri dell'Eccellenza, non sta stretta la Promozione?
«Io sono legatissimo al Carbonia, ho un lavoro fisso e avrei fatto un pensierino ad andar via solo se fosse arrivata una chiamata nei professionisti. Se dovesse arrivare un'offerta follle da qualche altro club della Sardegna allora ci penserei ma credo sia impossibile che ciò avvenga perché sono davvero poche le squadre che hanno notevoli risorse economiche. Io poi sto benissimo a Carbonia, ci sono da 7 stagioni, mi hanno trattato sempre bene e qui posso conciliare il lavoro col calcio»
Come si fa allora a mantenere gli stimoli visto che, dopo la retrocessione, avete passato una stagione da centroclassifica e quella scorsa molto tribolata con la salvezza giunta solo all'ultima giornata?
«Quando giochi con la società della tua città dai il mille per mille, sei del posto e hai la responsabilità di dover dare tutto come d'altronde faccio in ogni partita. Chi non è del posto non può capire il peso di questa gloriosa maglia, indossarla dà stimoli incredibili e ti spinge a dare il meglio»